La Liguria prima in Italia per matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze nel Nord Ovest il 38% delle unioni civili

Crollano, per la pandemia, matrimoni e unioni civili, ma anche separazioni e divorzi. Lo conferma l'Istat, sulla base dei dati provvisori del primo semestre 2020 e, per i matrimoni, anche del periodo gennaio-ottobre. Il fenomeno si delinea soprattutto nel secondo trimestre dell'anno scorso, proprio per via delle pesanti restrizioni relative alla celebrazione dei matrimoni religiosi durante il lockdown, così come per quelle finalizzate a ridurre gli eventi di stato civile che hanno luogo nei Comuni (matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi). La diminuzione rispetto al secondo trimestre 2019 è stata di circa 80% per i matrimoni, di circa 60% per le unioni civili e le separazioni/divorzi consensuali in comuni e tribunali. Le separazioni e i divorzi giudiziali, invece, diminuiscono rispettivamente di circa il 40% e il 49%.
Consolidati, invece, sono i dati Istat del 2019, quando sono stati celebrati in Italia 184.088 matrimoni, 11.690 in meno rispetto all’anno precedente (-6%). Il calo riguarda soprattutto i primi matrimoni. Scendono anche le seconde nozze o successive (-2,5%) ma aumenta la loro incidenza sul totale: ogni cinque celebrazioni almeno uno sposo è alle seconde nozze. I divorzi sono diminuiti leggermente (85.349, -13,9% rispetto al 2016, anno di massimo relativo) dopo il boom dovuto agli effetti delle norme introdotte nel 2014 e nel 2015, che hanno semplificato e velocizzato le procedure.
Nella maggior parte dei casi, i primi matrimoni riguardano sposi entrambi italiani (84,5%), in forte flessione rispetto al 2008: da 185.749 a 123.509 nel 2019 (-33,5%). Il calo è da mettere in relazione in parte con la progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio) che sono più che quadruplicate, passando da circa 340 mila del 1998 a 1,370 milioni del 2019. Le libere unioni sono sempre più diffuse anche nel caso di famiglie con figli; l’incidenza di bambini nati fuori del matrimonio è in continuo aumento: nel 2019 un nato su tre ha genitori non coniugati. Ma è soprattutto la protratta permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze.
Fra l'altro, l'Istat ha rilevato che nel 2019 sono state celebrate 34.185 nozze con almeno uno sposo straniero, valore sempre in aumento negli ultimi cinque anni. Questa tipologia di matrimoni riguarda quasi due matrimoni su dieci (il 18,6%). Nelle coppie miste. la tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera (17.924, pari al 9,7% delle celebrazioni a livello nazionale). Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono 6.243, il 3,4% del totale delle spose.
Gli uomini italiani che nel 2019 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17% dei casi una moglie rumena, nel 14% un’ucraina, nel 6,5% una brasiliana e nel 6,3% una russa. Le donne italiane che hanno contratto matrimonio con un cittadino straniero, invece, hanno più spesso sposi con cittadinanza marocchina (15,2%) o albanese (9,7%). Il nostro Paese esercita un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato che scelgono l’Italia come luogo di celebrazione delle nozze. I casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri sono 10.018 (il 5,4% dei matrimoni totali)
Le percentuali più elevate di matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze sul totale delle celebrazioni si osservano, nell’ordine, in Liguria (33,1%), Valle d’Aosta (32,3%), Friuli-Venezia Giulia (31,0%), Emilia-Romagna (29,4%) e Piemonte (29,0%). Le incidenze più basse si rilevano, invece, in Basilicata (7,9%), Calabria (9,4%) e Campania (10,0%). I matrimoni successivi al primo sono più diffusi laddove si registrano i tassi di divorzio più elevati, ovvero nelle regioni del Nord e del Centro.
Un altro tratto distintivo dell’evoluzione della nuzialità è la crescita sostenuta delle nozze celebrate con il rito civile, passate dal 2,3% del 1970, al 36,7% del 2008 fino al 52,6% del 2019 (96.789 matrimoni celebrati con rito civile). In particolare, nel 2019 sono state costituite 2.297 unioni civili (tra coppie dello stesso sesso), il 37,9% delle quali nel Nord-Ovest. Tra le regioni in testa si posiziona la Lombardia con il 24,5%, seguono Lazio (15,3%), Piemonte (9,6%), Emilia-Romagna (9,3%) e Toscana (8,8%). Considerando i tassi per 100mila residenti, il Lazio si colloca al primo posto (6,1 per 100mila), seguito da Lombardia (5,6), Toscana e Liguria (5,4).