D'oro
l'ultimo trimestre 2020 per il gruppo Intesa Sanpaolo attivo nel
settore del risparmio gestito con le tre sue società: Eurizon,
Fideuram e Pramerica. Nel periodo ottobre-dicembre ha primeggiato
nettamente in Italia con la raccolta netta di 6,631 miliardi,
relegando al secondo posto le Poste Italiane (5,964 miliardi) e al
terzo Schroders (4,511 miliardi). In particolare, Eurizon ha
registrato la raccolta netta di 4,546 miliardi e Fideuram 2,189
miliardi; mentre Pramerica ha presentato un bilancio negativo di 74
milioni tra riscatti e nuove sottoscrizioni.
In seguito al risultato della parte finale dell'anno scorso, il patrimonio gestito dal gruppo Intesa Sanpaolo, che ha come principale azionista la Fondazione torinese Compagnia di San Paolo, al 31 dicembre 2020 è ammontato a 513,663 miliardi, che valgono la seconda posizione nella graduatoria nazionale degli operatori del risparmio gestito e la quota del 21,8% del relativo mercato. Meno di 10 miliardi, separano il gruppo Intesa Sanpaolo dal gruppo rimasto in testa, le Generali, con 523,045 miliardi, pari al 22,2% del mercato.
Sul terzo gradino del podio 2020 per patrimonio gestito si trova Amundi con 201,8 miliardi. Quarta è anima Holding con 194,3 miliardi, quinta Poste Italiane con 112,6, sesta BlackRoch con 89,6, settimo il gruppo Mediolanum con 56,2, ottava Allianz con 53, nona Morgan Stanley con 50,3 e decima Axa con 47,2.
Al trentaduesimo posto figura la biellese Sella con 8,777 miliardi, al trentatreesimo il gruppo Ersel della famiglia subalpina Giubergia-Argentero con 7,161 miliardi e al quarangtunesimo il gruppo torinese Bim-Banca Intermobiliare ocon 1,190 miliardi. Nell'ultimo trimestre, Sella ha avuto una raccolta netta positiva per 317,9 milioni.
Come riferito da Assogestioni, l'associazione degli operatori del settore, nel 2020 l'industria del risparmio gestito ha raccolto complessivamente in Italia 14,57 miliardi di euro, che hanno contribuito a generare un patrimonio gestito di 2.421,5 miliardi, nuovo record. La stessa Assogestioni sottolinea che la raccolta netta delle gestioni collettive è cresciuta di 30,2 miliardi, di cui 23,6 investiti nei fondi aperti, facendo segnare il nuovo record dal 2017. Tra le scelte di investimento delle famiglie italiane nel 2020 prevalgono i prodotti azionari (+18,8 miliardi), gli obbligazionari (+9,4 miliardi) e i bilanciati (+8,1 miliardi).
In seguito al risultato della parte finale dell'anno scorso, il patrimonio gestito dal gruppo Intesa Sanpaolo, che ha come principale azionista la Fondazione torinese Compagnia di San Paolo, al 31 dicembre 2020 è ammontato a 513,663 miliardi, che valgono la seconda posizione nella graduatoria nazionale degli operatori del risparmio gestito e la quota del 21,8% del relativo mercato. Meno di 10 miliardi, separano il gruppo Intesa Sanpaolo dal gruppo rimasto in testa, le Generali, con 523,045 miliardi, pari al 22,2% del mercato.
Sul terzo gradino del podio 2020 per patrimonio gestito si trova Amundi con 201,8 miliardi. Quarta è anima Holding con 194,3 miliardi, quinta Poste Italiane con 112,6, sesta BlackRoch con 89,6, settimo il gruppo Mediolanum con 56,2, ottava Allianz con 53, nona Morgan Stanley con 50,3 e decima Axa con 47,2.
Al trentaduesimo posto figura la biellese Sella con 8,777 miliardi, al trentatreesimo il gruppo Ersel della famiglia subalpina Giubergia-Argentero con 7,161 miliardi e al quarangtunesimo il gruppo torinese Bim-Banca Intermobiliare ocon 1,190 miliardi. Nell'ultimo trimestre, Sella ha avuto una raccolta netta positiva per 317,9 milioni.
Come riferito da Assogestioni, l'associazione degli operatori del settore, nel 2020 l'industria del risparmio gestito ha raccolto complessivamente in Italia 14,57 miliardi di euro, che hanno contribuito a generare un patrimonio gestito di 2.421,5 miliardi, nuovo record. La stessa Assogestioni sottolinea che la raccolta netta delle gestioni collettive è cresciuta di 30,2 miliardi, di cui 23,6 investiti nei fondi aperti, facendo segnare il nuovo record dal 2017. Tra le scelte di investimento delle famiglie italiane nel 2020 prevalgono i prodotti azionari (+18,8 miliardi), gli obbligazionari (+9,4 miliardi) e i bilanciati (+8,1 miliardi).