Exor in rosso, ma remunera gli azionisti perdita netta di 30 milioni nel 2020

Exor, la holding dell'omonimo gruppo che fa capo alla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, ha chiuso il 2020 in rosso (la perdita netta è stata di 30 milioni di euro); ma i suoi amministratori hanno deciso di proporre all'assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione, per un totale di circa 100 milioni di euro. Il dividendo è invariato rispetto a quello dell'anno scorso, relativo all'esercizio 2019 che, invece, era terminato con un utile netto di 3,053 miliardi, grazie anche alla plusvalenza di 1,081 miliardi derivante dalla vendita della Magneti Marelli.
Al 31 dicembre scorso, Exor, guidata da John Elkann, aveva un Nav (valore netto degli asset) di 29,501 miliardi di dollari, il 13% in più rispetto all'anno prima. La posizione finanziaria netta consolidata è risultata negativa per 3,251 miliardi, 620 milioni in più.
Quest'anno, Exor riceverà complessivamente dalle partecipate Stellantis, Cnh Industrial e Ferrari dividendi pari a 1,093 miliardi di euro: in particolare 39 milioni di euro dalla Casa di Maranello, 40 milioni da Cnh Industrial, 144 milioni da Stellantis, 827 milioni come dividendo straordinario da Stellantis per la fusione Fca-Psa, 43 milioni sempre da Stellantis per la vendita di una quota in Faurecia da parte di Psa. Dalla stessa Faurecia Exor ha ricevuto 7.653.004 azioni, diventando così socia diretta del gruppo di componentistica francese che era controllato da Psa-Peugeot.