Rosso il bilancio 2020 del Sole 24 Ore

Più che rosa salmone, il colore del Sole 24 Ore degli ultimi anni è rosso. Infatti, riporta una perdita anche il bilancio 2020 del gruppo editoriale controllato da Confindustria e con il vertice in buona parte composto da amministratori del Nord Ovest (presidente è il genovese Edoardo Garrone, che ha lo stesso incarico nella Erg; vice presidente il piemontese Carlo Robiglio, consigliere di amministrazione il torinese Marco Gay, fra l'altro presidente di Confindustria Piemonte e Fabio Vaccarono, anche amministratore delegato di Google Italy, nato a Ivrea).
Il grippo Sole 24 Ore ha chiuso l'ultimo esercizio con il risultato netto negativo per un milione (1,2 milioni nel 2019), dopo aver conseguito un ebitda positivo per 20,1 milioni di euro (positivo per 21 nel 2019). Al 31 dicembre l'indebitamento netto è di 50,9 milioni di euro, rispetto ai 26,3 milioni di alla stessa data 2019, principalmente per l’incremento del debito derivante dal valore attuale dei canoni di locazione dei nuovi contratti delle sedi di Milano-Viale Sarca e di Roma, al flusso di cassa dell’attività di investimento e per il pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate, in parte compensati dall’incremento dei crediti finanziari correnti.
La diffusione (carta + digitale) del quotidiano Il Sole 24 Ore da gennaio a dicembre 2020 è complessivamente pari a 145.385 copie medie giorno (-3,2% rispetto 2019). In particolare, la diffusione media giorno cartacea dichiarata ad Ads per il periodo gennai-dicembre 2020 è pari a 59.958 copie (-13,2% rispetto all’anno 2019). La diffusione digitale dichiarata è pari a 85.427 copie medie giorno (+5,4%). Le vendite edicola registrano un calo del 4,3%.