La Lazio trionfa sulla Roma e la Juventus che pagano in Borsa i sorteggi Champions


Vittoria della Lazio nel “triangolare” giocato in Piazza Affari, oggi, 16 marzo. Roma e Juventus hanno perso, causa sorteggio per i quarti di finale di Champions League. In Borsa forse non sono ottimisti sull'esito degli incontri della Roma con il Barcellona e della Juventus con il Real Madrid. Gli investitori hanno preferito puntare sulla Lazio, la cui azione ha chiuso la seduta odierna a 1,444 euro, il 4,18% in più rispetto a ieri.
L'azione della società bianconera, invece, ha perso lo 0,57% (0,692 euro il suo ultimo prezzo) e quella della Roma il 3,60%, finendo a 0,536 euro.
La Juventus, però, mantiene un valore borsistico che le due società calcistiche della Capitale si sognano. Per Piazza Affari, infatti, la quotata torinese controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi vale (capitalizza) 697,375 milioni di euro, a fronte dei 213,1 milioni della Roma, che fa capo alla Neep Roma Holding partecipata dal James Pallotta, il presidente; e a fronte dei 97,815 milioni della Lazio di Claudio Lotito.
Tutte e tre le società attive nel calcio, comunque, presentano quotazioni superiori a un anno fa. Il 16 marzo 2017, gli ultimo prezzi delle rispettive azioni erano stati: 0,4368 euro per la Juventus, 0,4439 per la società giallorossa e 0,617 euro per la Lazio.
Negli ultimi dodici mesi, pertanto, il valore borsistico della società romana bianco-celeste è aumentato del 134%, contro il 58,4% della quotata presieduta da Andrea Agnelli (vice presidente Pavel Nedved) e il 20,7% della Roma. Il massimo storico della quotazione di quest'ultima (0,885 euro) è stato toccato il 5 dicembre scorso, quello della Lazio (1,962 euro) il 24 gennaio di quest'anno). Il picco dell'azione bianconera, invece, è stato di 0,9655 euro, conquistato il 2 maggio 2017.

Pavel Nedved, vice presidente Juventus

Fisco, record di 60,6 miliardi in gennaio Impennata delle entrate degli enti locali


Politi ed esattori si fregano le mani, i contribuenti mugugnano e pagano. L'ultimo Rapporto del ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), relativo alle entrate tributarie e contributive di gennaio, non solo conferma il loro costante aumento (1,1 miliardi di euro e l'1,9% in più rispetto al primo mese del 2017) ma mostra anche l'impennata degli incassi tributari da parte degli enti territoriali, balzati a 1,832 miliardi, il 7,9% in più rispetto a 1,698 miliardi del gennaio dell'anno scorso.
In particolare, il gettito di Imu-Imis è cresciuto del 35,8% a 186 milioni, quello della Tasi dell'11,1% a 10 milioni, l'addizionale comunale Irpef del 7,1% a 60 milioni e quella regionale dell'1,6% a 186; mentre è risultato del 5,9% l'incremento dell'Irap, che, in gennaio, ha reso 1,390 miliardi.
Un aumento di oltre mezzo miliardo, nel solo gennaio, l'hanno poi evidenziato le entrate contributive, ammontate a 24,604 miliardi (+2,3%). L'Inps del famelico Tito Boeri, il presidente più contestato e forse più detestato dai pensionati e pensionandi, ha introitato 23,870 miliardi (+1,8%), l'Inail 176 milioni contro i 55 del gennaio 2017 e gli enti previdenziali privatizzati hanno visto entrare nelle loro casse 558 milioni (+3,5%).
Insomma, il totale tra entrate tributarie e contributive è stato di 60,6 miliardi in gennaio, nuovo record. Fisco sempre inesorabile e vorace, soprattutto nei confronti dei pensionati e dei lavoratori dipendenti, due categorie che non possono sfuggire alle sue grinfie.
Nel 2017, infatti, il gettito derivante dall'Irpef è aumentato dell'1,9%, mentre è cresciuto dello 0,2% il totale delle imposte dirette (245,887 miliardi). Anche in gennaio la tendenza è rimasta la stessa: le imposte dirette (principalmente Irpef e Ires, la tassa sui redditi delle società) sono aumentate del 2% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, risultando pari a 24,930 miliardi, mentre le indirette (Iva in testa) sono diminuite di 76 milioni a 10,662 miliardi. Comunque, il totale delle entrate tributarie di gennaio è stato di 35,592 miliardi, con un incremento dell'1,2% sul gennaio 2017.
Nell'intero anno passato, le entrate tributarie sono ammontate a 481,304 miliardi, 9,132 miliardi in più rispetto al 2016 (+1,9%). Aggiungendo le entrate contributive, pari a 221,064 miliardi (+2,5%) si arriva alla bellezza di 702,368 miliardi, con gaudio degli esattori e degli amministratori pubblici che vedono assicurata la possibilità di usufruire delle risorse finanziarie necessarie per ottenere consensi.

Casa, nel Nord Ovest costi d'affitto in calo controtendenza rispetto alla media italiana


La Valle d'Aosta è la regione del Nord Ovest dove, nell'ultimo anno, il canone medio mensile per l'affitto di un bilocale è diminuito di più. Alla fine di febbraio, infatti, il canone mensile per un alloggio di 60 metri quadrato è risultato di 641,40 euro, il 2,1% in meno rispetto a febbraio dell'anno scorso. Nonostante il calo, però, l'affitto per questo tipo di abitazione in Valle d'Aosta ha continuato a essere superiore a quelli in Liguria (540 euro al mese, lo 0,6% meno che nel febbraio 2017) e in Piemonte (414,60 euro, cifra inferiore dell'1,3% a dodici mesi prima).
Tutte le tre regioni del Nord Ovest, comunque, hanno mostrato una tendenza opposta a quella media nazionale, dato che il canone medio mensile per l'affitto di un bilocale da 60 metri quadrati in Italia è aumentato dell'1,3% nell'ultimo anno, salendo a 579,60 euro (nel Lazio si pagano751,20 euro ed è il costo più alto nel Paese, a fronte dei 300 euro della Calabria, dove è il minore).
A fornire questi dati è la società Immobiliare.it, il cui osservatorio sul mercato delle locazioni residenziali evidenzia, fra l'altro, un aumento del 2,9% della domanda e, contemporaneamente, dell'1,6% dello stock di offerta.
Secondo Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, in Italia, dove il 77,4% delle famiglie è proprietario della casa in cui vive, si sta registrando una crescita della propensione alla locazione, in particolare nella popolazione dei Millenials: “solo nove giovani su cento, infatti, sono proprietari della casa in cui abitano e la scelta di un immobile in locazione non è più percepita come una rinuncia ma come una scelta consapevole, mossa in particolare da una sempre maggiore mobilità legata al lavoro”.

Doppietta delle quotate di Urbano Cairo Vittoria Assicurazioni: dividendo + 33,3%


Toro (borsistico) oggi, 15 marzo, per Urbano Cairo. L'azione della Cairo Communication ha chiuso la seduta a 3,40 euro, con un incremento del 6,75%, che è risultato il decimo maggiore in Piazza Affari. E Rcs MediaGroup ha presentato un bilancio 2017 con molti risultati positivi. Infatti, il gruppo che edita, fra l'altro, il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, dichiara un utile netto consolidato di 71,1 milioni di euro (3,5 milioni nel bilancio 2016) e un indebitamento finanziario netto calato a 287,4 milioni al 31 dicembre scorso dai 366,1 milioni di un anno prima.
E' aumentato anche il margine operativo lordo, da 89,9 a 138,2 milioni, pur con il calo dei ricavi da 968,3 a 895,8 milioni. Confermando che Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup, oltre che patron del Torino Calcio,
resta più attento alla redditività che alla crescita del fatturato. Fra l'altro, il gruppo milanese di via Solferino ha fatto efficienze per 58 milioni e tra i suoi obiettivi ha quello di chiudere l'esercizio 2018 con un indebitamento netto inferiore ai 200 milioni.
L'utile netto della sola capogruppo è risultato di 53,686 milioni, destinati interamente alla copertura delle perdite pregresse che scendono da 247,1 a 63,8 milioni in seguito anche all'utilizzo di riserve. Quindi, per quest'anno, niente dividendo.
Invece, è di 0,28 euro per azione e superiore del 33,3% a quello dell'anno scorso il dividendo che il consiglio di amministrazione della Vittoria Assicurazioni proporrà all'assemblea dei soci della Compagnia controllata dalla famiglia torinese Acutis. La società quotata, il cui amministratore delegato è Cesare Caldarelli, nel 2017 ha conseguito un utile netto di 78,4 milioni, mentre è stato di 77,5 milioni quello del gruppo. A livello consolidato, la raccolta complessiva dei rami Danni è stata di 1,148 miliardi (+6,2% rispetto al 2016) e di 173,1 milioni quella dei rami Vita (-6,2%). Il patrimonio netto è ammontato a 828,6 milioni, l'11,1% in più rispetto al 31 dicembre 2016.
Da segnalare, ancora, che l'azione Erg ha ulteriormente migliorato il suo record storico chiudendo a 19,55 euro (+1,56%), mentre il titolo Gedi Gruppo Editoriale ha ulteriormente peggiorato il suo, avendo fatto segnare come ultimo prezzo 0,53 euro (-0,19%).

Urbano Cairo

Alberto Dal Poz e Giacomo Carlo Stratta nuovi soci dell'esclusivo Circolo Subalpino


Alberto Dal Poz e Giacomo Carlo Stratta sono i due nuovi soci del “Subalpino”, prestigioso ed esclusivo circolo torinese, che raggruppa eccellenze piemontesi di diversi campi d'attività: dall'industria alla finanza, alla medicina, alla docenza accademica, all'imprenditoria, alle libere professioni, alla cultura.
Dal Poz e Stratta hanno fatto il loro primo ingresso nella sede del Circolo Subalpino, in corso Vittorio Emanuele II, la sera del 13 marzo, accolti e presentati ai soci dal presidente Giovanni Gandini, il quale terminerà il suo mandato martedì 20, quando gli oltre 150 iscritti saranno chiamati a eleggere il nuovo direttivo e il nuovo presidente (Gandini non può più essere confermato).
Alberto Dal Poz, nato sotto la Mole nel 1962, laureato in Ingegneria gestionale al “Poli”, sposato, quattro figli, ha fondato e guida la Comec, specializzata nella componentistica meccanica di precisione in lamiera stampata per l'industria automotive. Dal giugno scorso è anche presidente nazionale di Federmeccanica, dopo essere stato presidente dell'Amma e del Gruppo Giovani Imprenditori. Fra l'altro, ha fatto fatto parte prima del Consiglio generale e poi del Comitato di gestione della Compagnia di San Paolo.
Giacomo Carlo Stratta, nato a Torino nel 1977, laureato in Economia e commercio alla Bocconi, è presidente e amministratore delegato di Pkp Investments 1939 e di Pkp Real Estate, vice presidente esecutivo di Fenera Holding (presidente Lucio Zanon di Valgiurata), presidente di Alkimis sgr (fondi di investimento a ritorno assoluto), socio fondatore e amministratore delegato della neonata Fenera & Partners sgr.
Grande appassionato del mondo delle corse, Giacomo Stratta, detto Jack, può vantare anche un podio nel Ferrari Challenge.
Nella stessa serata dell'ingresso dei due nuovi soci, il presidente Gandini si è complimentato con il “subalpino” Carlo Ilotte per essere stato nominato “Uomo dell'anno, per eccellenza nell'industria” ad Auburn, città tecnologica e universitaria dell'Alabama (Usa) della quale gli sono state consegnate le chiavi.

Giacomo "Jack" Stratta
Alberto Dal Poz

Gruppo Gavio: utili 2017 per 390 milioni l'indebitamento netto sceso a 2,6 miliardi


Quasi 390 milioni di euro. A tanto ammonta l'utile netto 2017 delle due società del gruppo Gavio quotate in Borsa, l'Astm-Autostrada Torino Milano e la Sias. E, grazie a questo risultato, il monte dividendi è di 123 milioni, buona parte dei quali, però, destinata alla famiglia Gavio, la quale possiede il 59,12% della Astm e il 70,35% della Sias (il 61,7% attraverso la stessa Astm).
A valere sui profitti 2017, il dividendo è di 0,35 per ogni azione Sias e di 0,469 per l'azione Astm. Di entrambi sono già stati distribuiti, come anticipo, 0,255 euro per ogni titolo Astm e 0,20 euro per quello Sias. Rispetto al dividendo unitario relativo al 2017, l'incremento è del 9,4% per Sias e del 4,1% per Astm. L'utile netto di Sias è stato di 237,8 milioni (+48,8% rispetto ai 159,8 milioni dell'esercizio 2016) e di 149,6 milioni quello di Astm, superiore del 58,9% ai 94,2 milioni precedenti.
Nel 2017, Astm ha registrato un volume d'affari pari a 1,436 miliardi (+19,2% rispetto al 2016) e un margine operativo lordo di 719,1 milioni (+8,5%). Sias, quarto maggior operatore al mondo nella gestione di autostrade – ha in concessione una rete di 4.150 chilometri, tra Italia e Brasile – ha contabilizzato ricavi netti dai pedaggi per 1,017 miliardi (+3,9%).
Le due quotate controllate dalla famiglia piemontese Gavio insieme presentano, al 31 dicembre 2017, un indebitamento netto di 2,641 miliardi di euro, dei quali 1,308 in carico alla Sias e 1,333 miliardi alla Astm. Quest'ultima l'ha ridotto del 18%, quindi di 228,4 milioni e Sias del 21%.
Astm è presieduta da Gian Maria Gros-Pietro (presidente anche di Intesa Sanpaolo) e ha nel consiglio di amministrazione, fra gli altri, Caterina Bina, Marco Weigmann e Daniela Gavio, la quale è vice presidente di questa società come lo è della Sias, il cui amministratore delegato è Paolo Pierantoni e direttore generale Umberto Tosoni. Consiglieri di amministrazione della Sias sono anche Licia Mattioli e Giovanni Quaglia.
Il gruppo Gavio è tra i principali conglomerati industriali italiani. Le sue attività spaziano dalla gestione di reti autostradali in concessione alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali, dai trasporti (flotta di oltre 3.000 automezzi) alla logistica, dalla tecnologia alla nautica, dove opera con i marchi Baglietto, Bertram Yacht e Ccn. Conta oltre 10.000 dipendenti.
Numero 1 dell'omonimo gruppo è Beniamino Gavio, nato ad Alessandria nel 1965, laurea in Economia alla Kensington University di Glendale (California), presidente della controllante Argo Finanziaria spa unipersonale, di Aurelia, Primav, Interstrade e Baglietto, oltre che consigliere di amministrazione di Astm, Sias, Igli, Bertram, Pca, Sea, Gavio e Torti.

Beniamino Gavio, numero 1 dell'omonimo Gruppo

Borsa: ecco le tre nella top ten dei ribassi


Tre società del Nord Ovest tra le quotate a Piazza Affari che oggi, 14 marzo, hanno visto le loro azioni nella lista delle dieci che hanno subito i cali maggiori. E con una grande sorpresa: la top ten dei ribassi finisce con Reply, torinese che in Borsa brilla costantemente, da anni.
Nella seduta odierna, l'ultimo prezzo del titolo Reply è stato di 49,28 euro, il 4,77% in meno rispetto a ieri. La caduta potrebbe essere stata provocata, almeno in parte, dal downgrade di Banca Akros, che ha abbassato la sua raccomandazione da accumulate a neutral e il target price a 50,30 euro. In sostanza, Banca Akros ha suggerito agli investitori un rallentamento.
Tuttavia, può avere influito anche il comunicato dell'azienda che, ieri, ha preannunciato un dividendo di 0,35 euro per azione (per un totale di oltre 13 milioni), mentre quello dell'anno scorso era stato di 1,15 euro. Allora, però, le azioni Reply erano 9,3 milioni mentre adesso, in seguito al frazionamento che c'è stato, sono 37.411.428. A parità di numero di azioni, il nuovo dividendo sarebbe di 1,40 euro, quindi superiore a quello incassato l'anno scorso.
Fra l'altro, Reply nel progetto di bilancio 2017 approvato dal Consiglio di amministrazione presieduta da Mario Rizzante, presenta risultati più che positivi e la sua azione valeva 33,375 euro esattamente un anno fa e 19,75 euro a metà marzo 2015.
Quanto alle altre due quotate del Nord Ovest che si sono trovate con le loro azione nelle prime dieci con le maggiori perdite percentuali di valore sono la Borgosesia e la Biancamano. La Borgosesia risparmio ha chiuso a 1,22 euro (-6,87%), la Borgosesia ordinaria a 0,70 euro (-5,41%) e la Biancamano dei savonesi Pizzimbone (giovanni Battista è il presidente) a 0,277 euro (-6,73%). Il titolo Biancamano, al termine della seduta, è risultato il terzo più ribassato.

Giovanni Battista Pizzimbone 

Un nuovo Cda a La Scialuppa Crt Onlus Luigi Maranzana confermato a ISP Vita


Nuovo Consiglio di amministrazione de La Scialuppa Crt Onlus – Fondazione antiusura, l'ente torinese che da vent'anni aiuta famiglie e piccoli imprenditori sovra indebitati e, perciò, a rischio di finire nelle grinfie degli strozzini.
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Crt, presieduto da Giovanni Quaglia, ha nominato al vertice de La Scialuppa Crt Onlus, per il prossimo quadriennio, Ernesto Ramojno, Luciana Malatesta, Marcello Callari, Ugo Curtaz, Carlo Mario Gandolfo. Giovanna Dominici e Vittorio Favetti.
Carlo Mario Gandolfo, Giovanna Dominici e Vittorio Favetti, sono stati nominati su indicazione rispettivamente dell'Arcivescovo di Torino, del Tribunale di Torino e del presidente della Camera di commercio di Torino.
La Fondazione Crt, inoltre, ha nominato come revisori dei conti: Giacomo Zunino (presidente), Piera Braja e Luciano Cagnassone.
Da quando ha iniziato a operare, in Piemonte e Valle d'Aosta, avvalendosi di volontari, la Scialuppa Crt Onlus ha già aiutato quasi 14.000 persone e ha deliberato oltre 2.100 finanziamenti per un totale di poco inferiore ai 37 milioni di euro.

Ernesto Ramojno

Nel grattacielo di Intesa Sanpaolo, all'ombra della Mole, si dà per certo che il piemontese Luigi Maranzana sarà confermato presidente di Intesa Sanpaolo Vita, la compagnia a capo delle attività assicurative del gruppo presieduta da Gian Maria Gros-Pietro e guidato da Carlo Messina. Si dice, inoltre, che del nuovo Consiglio di amministrazione farà parte anche Eugenio Rossetti, che in passato ha avuto la responsabilità dei crediti di Banca Imi.
Di origini alessandrine, Luigi Maranzana, 76 anni, amministratore delegato del Sanpaolo dal 1997 al 2004, dopo esserne stato direttore generale, ha ricoperto numerosi incarichi all'interno del Gruppo, dove è molto stimato.
La Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, guidata brillantemente da Nicola Fioravanti, che ne è il responsabile, ha chiuso il 2017 con masse gestite per 150 miliardi, premi lordi per 22,5 miliardi nel Vita e 431 milioni nel ramo Danni, conseguendo un utile netto di 639 milioni.
Recentemente, Nicola Fioravanti, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Vita (sede nel grattacielo torinese firmato da Renzo Piano), ha dichiarato che la Compagnia sta considerando la possibilità di vendere polizze anche on line.

Luigi Maranzana

Kos, la salute dei De Benedetti


Gode di ottima salute, Kos, la società dei fratelli De Benedetti attiva nel campo sanitario con diverse aziende che gestiscono residenze sanitarie assistenziali (Rsa), centri di riabilitazione, praticano cure oncologiche, fanno diagnostica e gestioni ospedaliere. Nel 2017, infatti, il gruppo Kos ha avuto ricavi per 490,6 milioni (+6,4% rispetto al 2016), un margine operativo lordo di 87,9 milioni (+6,4%) e un utile netto di 29 milioni, superiore del 23,4% a quello dell'esercizio precedente, che aveva consentito la distribuzione di un dividendo di complessivi 13 milioni.
L'anno scorso, Kos, che opera anche in India e nel Regno Unito, ha comprato altre cinque strutture, portando così a 81 il loro totale e a 7.750 i posti letto. Per le acquisizioni ha fatto investimenti pari a 42,9 milioni. Fra l'altro, ha rilevato la toscana Ecomedica (diagnostica e radioterapia) e la società Villa Margherita, che gestisce due strutture per la riabilitazione funzionale, rispettivamente in Veneto e in Campania.
I principali marchi del gruppo Kos, controllato dalla Cir e partecipato da F2i Healthcare (Cassa Depositi e Prestiti), sono Anni Azzurri (residenze per anziani), Santo Stefano (riabilitazione) e Neomesia (psichiatria).
L'indebitamento finanziario netto del gruppo Kos al 31 dicembre scorso era di 237,1 milioni.
Il 59,5% del capitale della Kos è posseduto dalla Cir, che ha al suo vertice Rodolfo De Benedetti (presidente) e Monica Mondardini (amministratore delegato). Del Consiglio di amministrazione fanno parte anche i torinesi Franco Debenedetti, Edoardo De Benedetti, Claudio Recchi e Guido Tabellini.
Monica Mondardini

Esportazioni, calate da Savona e La Spezia aumentate da Genova, Alessandria, Cuneo


Le province di Savona e La Spezia sono tra quelle che, a livello italiano, hanno fatto registrare i maggiori cali delle esportazioni nel 2017. La diminuzione de La Spezia è stata del 24,3% e del 13,5% quella di Savona. Lo ha scritto, nel suo comunicato, l'Istat, l'istituto nazionale di statistica, che ha segnalato le province di Genova, Alessandria e Cuneo nell'elenco di quelle che, l'anno scorso, hanno avuto “una rilevante crescita delle vendite all'estero, associata a un importante impatto positivo alla dinamica dell'export nazionale”.
L'Istat ha attribuito a Genova un aumento dell'export del 25,1% e del 17,1% alla provincia di Alessandria, oltre che il 10,4% alla provincia di Cuneo.
Per quanto riguarda le regioni che hanno incrementato maggiormente le loro esportazioni nel passato esercizio, l'Istat ha posto sul podio anche la Valle d'Aosta, che ha fatto registrare un aumento del 20,4% delle sue vendite all'estero, tasso inferiore esclusivamente a quelli della Sicilia (30,4%) e della Sardegna (27,8%). La crescita della Liguria è stata dell'8,1% e del 7,7% quella del Piemonte.

Fondazione Crt: avanzo 2017 a 107 milioni il 147,6% in più rispetto all'esercizio 2016

La buona gestione del patrimonio, fatta interamente “in casa”, ha consentito alla Fondazione Crt di aumentare i suoi proventi ordinari dai 44 milioni di euro del 2016 ai 107 milioni del 2017 e di avere un avanzo di esercizio (non si può parlare di utile, trattandosi di un soggetto non profit) di oltre 85 milioni, a fronte dei 35 milioni del 2016
L'incremento del 146,3% relativo ai ricavi è stato ottenuto pur “in assenza di dividendi UniCredit e nonostante la svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante” si legge nel comunicato diramato dopo la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto da Giovanni Quaglia.
Quanto all'avanzo, aumentato del 147,6% rispetto all'esercizio precedente, è dovuto anche al contenimento dei costi operativi e alle minori rettifiche di bilancio, che pure ha dovuto spesare un carico fiscale superiore ai 22 milioni, essendo stata ulteriormente aggravata la tassazione Ires.
Nel progetto di bilancio approvato dal Cda, viene riportato che il totale degli investimenti a valori di mercato ha superato i 3,2 miliardi di euro (+10,1% sull’anno precedente). E “nonostante il 2017 sia stato caratterizzato anche dal fabbisogno aggiuntivo di oltre 200 milioni connesso all'operazione di aumento di capitale Unicredit, sono stati ampiamente salvaguardati gli equilibri di tesoreria a sostegno dell’attività istituzionale”. La posizione finanziaria netta, infatti, è ancora positiva per 232 milioni di euro.
Nel 2017, la Fondazione Crt ha attivato risorse a sostegno del territorio per oltre 64 milioni di euro; ha finanziato interventi focalizzati su arte e beni culturali, ricerca scientifica, educazione e istruzione, volontariato, filantropia, beneficenza e salute pubblica. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha poi affiancato ulteriori iniziative per il territorio, nella logica dei “mission related investments”. Complessivamente, con l’attività istituzionale sono state sostenute iniziative sul territorio per circa 100 milioni.
Inoltre, il fondo di stabilizzazione delle erogazioni ha una disponibilità di 173 milioni, in grado di garantire piena continuità nell'attività istituzionale futura della Fondazione.
“La Fondazione Crt – ha commentato Giovanni Quaglia - è sempre più solida e forte e il suo bilancio continua a godere di ottima salute, grazie a un’attenta gestione patrimoniale che ci permette di incrementare le risorse per la crescita di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta. Possiamo così valorizzare l’arte, la cultura e i giovani talenti, promuovere la ricerca e l’innovazione e, soprattutto, contrastare le tante fragilità del nostro tempo, sostenendo le persone in difficoltà, il sistema di protezione civile e di primo soccorso, la salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso significativi investimenti immobiliari di carattere etico. Questi risultati sono ancora una volta il frutto di un impegno tenace e costante profuso negli anni da parte di tutta la struttura della Fondazione, che ho l’onore di presiedere”.
A sua volta, Massimo Lapucci, Segretario generale della Fondazione ha detto: “Il raggiungimento di uno stabile equilibrio tra le politiche di prudenza gestionale e la dinamicità della gestione patrimoniale continua a produrre ottimi effetti. Mercati volatili, tassi di interesse contenuti e la partecipazione all’aumento di capitale Unicredit hanno caratterizzato la gestione 2017;   tuttavia, come emerge anche da un recente studio dell’Acri, il patrimonio della Fondazione Crt presenta una redditività che la pone ai vertici del sistema delle Fondazioni bancarie italiane, e di questo siamo particolarmente soddisfatti”.

Massimo Lapucci, Segretario generale Fondazione Crt