Fideuram, record con rimpianto

Nuovo record di Banca Fideuram, leader in Italia nel settore del risparmio gestito e quarta maggiore nell'intera area Euro. Al 31 marzo, infatti, il totale delle masse amministrate dall'istituto torinese che fa parte del colosso Intesa Sanpaolo, ha superato, per la prima volta, la soglia dei 200 miliardi di euro, raggiungendo quota 202,9 miliardi, ancora 4,8 in più rispetto al 31 dicembre 2016. Annunciando questo ambizioso risultato, con soddisfazione non celata, il presidente Matteo Colafrancesco e l'amministratore delegato Paolo Molesini, hanno aggiunto che il primo trimestre si è chiuso con una raccolta netta totale di oltre 2,3 miliardi (+24% rispetto al corrispondente periodo 2016), un utile netto consolidato di 224 milioni (+5%) e il Cet1 - principale indice di solidità - al 16%.
Per Torino, tristemente orfana dello storico "Sanpaolo", Banca Fideuram potrebbe essere motivo d'orgoglio, dato che la sede legale è sotto la Mole, proprio al 156 di Piazza San Carlo, nell'aulico palazzo che ha ospitato il quartier generale del gruppo Sanpaolo prima della sua fusione con la milanese Intesa, allora guidata da Corrado Passera.
Potrebbe, ma non è, perché la sede amministrativa di Banca Fideuram (5.878 private banker, 30 più che a fine 2016) resta a Roma, nonostante le aspettative di diversi torinesi nostalgici, i quali guardano con sospetto anche la sede secondaria nel capoluogo lombardo e sono ben consapevoli dei vantaggi che deriverebbero a Torino dal trasferimento delle attività principali in città, degna e adeguata a ospitarle.
C'è chi confida ancora nella Compagnia di San Paolo, maggiore azionista di Intesa San Paolo (fino a quando?). A ragione?