In passato, nel mondo dell'automobile, l'Italia è stata il punto di riferimento anche per il lusso, l'eleganza, la tecnologia più avanzata, la sportività. Lasciando stare la Ferrari, che resta un'icona, un mito globale, un caso unico, in particolare, due marche hanno segnato epoche: Lancia e Alfa Romeo. La Casa con il Biscione faceva alzare il cappello persino a Henry Ford e suoi modelli, per il loro fascino, sono stati pure protagonisti di film straordinari; quanto alla Lancia, ha creato vetture che, fra l'altro, sono state preferite da capi di Stato, dalla Regina d'Inghilterra, da Papa Giovanni XXIII, da emiri e magnati.
Quei periodi sono lontani; ma, ora, l'industria automobilistica italiana sta riconquistando posizioni d'onore nel comparto del lusso e in quello della sportività stradale, combinazione di prestazioni elevate, confort, grande stile. Ci sta riuscendo, intanto in casa, cioè nel nostro Paese, con la Maserati, rigenerata a Torino, e con l'Alfa Romeo targata Fca, quella che sta partendo con la nuova Giulia e la Stelvio. Grazie, Sergio Marchionne.
In Italia, la Maserati è la marca che ha fatto registrare il maggior incremento percentuale delle proprie immatricolazioni, dal primo giorno di gennaio all'ultimo di giugno: 1.661, il 110,2% in più rispetto al corrispondente periodo del 2016 (790). Nessun'altra Casa è riuscita a fare meglio. La sua Levante è risultata il sesto modello con più clienti (1.138) nel segmento E, quello del lusso appunto (in testa, si sono piazzate ancora tre tedesche: Mercedes Classe E, Bmw Serie5 e Audi A6) e la sua Ghibli al secondo posto nella classifica delle sportive (segmento F) con 442 preferenze, a fronte delle 531 dell'intramontabile Porsche 911.
Nel solo mese di giugno, di Maserati nuove ne sono state vendute 233 (+91% sullo stesso mese 2016), di cui 83 nel Nord Ovest: 51 nella provincia di Torino, 21 in Valle d'Aosta, 4 nel Cuneese, 3 nell'Alessandrino, 2 nell'Astigiano, 1 rispettivamente nel Novarese e nello Spezzino.
Quanto all'Alfa Romeo, nel primo semestre di quest'anno ha contato in Italia 25.204 acquirenti, il 32,5% in più rispetto al primo semestre 2016 (19.022), mentre l'intero mercato nazionale è cresciuto dell'8,9%. La sua quota, pertanto, è salita al 2,2% dall'1,8% precedente. Non solo: la Giulia è stata immatricolata in 5.927 esemplari (1.058 nel primo semestre 2016), che valgono il quinto posto nella graduatoria del segmento D (modelli medio-superiori) e la Stelvio si è piazzata sesta tra i fuoristrada grazie alle sue 2.789 immatricolazioni.
In particolare, in giugno, sono state 4.700 le Alfa Romeo immatricolate, equivalenti alla quota del 2,5% del mercato, la sua più alta degli ultimi cinque anni: 595 in provincia di Torino, 587 in Valle d'Aosta, 22 nella provincia di Cuneo, 20 in quella di Alessandria e, a scalare, fino alle 2 della provincia di Imperia.
A proposito di Imperia, nel mese passato, è risultata la provincia del Nord Ovest che ha avuto meno nuove immatricolazioni: 337, mentre sono state 330 a Vercelli, 443 a Verbania, 482 a Biella, 500 ad Asti, 559 a La Spezia, 636 a Savona, 1.162 a Novara, 1.220 ad Alessandria, 1726 a Cuneo, 1.787 a Genova, 4.119 ad Aosta (fiscalità meno onerosa) e 17.383 a Torino.
Dall'inizio di gennaio alla fine di giugno, in tutto il Piemonte sono state immatricolate 125.817 auto nuove (+38,4% sul primo semestre 2016), in Liguria 19.907 (+12,2%) e In Valle d'Aosta 37.019 (+19,5%).
Ultimo dato: a livello nazionale, nei primi sei mesi di quest'anno, le vendite di auto hanno generato un fatturato di 23,4 miliardi di euro, consentendo allo Stato di incassare la relativa Iva per 4,2 miliardi (+11,7%).