Una volta, delle banche ci si fidava ciecamente. Da qualche anno, invece, è cambiata molto la considerazione generale degli intermediari creditizi e finanziari, anche a causa dei diversi scandali del sistema, in Italia e all'estero. I clienti si sono messi a controllare, a discutere, a contestare. Sempre più spesso. La nuova conferma del fenomeno è appena arrivata con la relazione 2016 dell'Arbitro Bancario Finanziario (Abf), sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie tra clienti e intermediari bancari e finanziari.
L'anno scorso, in tutt'Italia, i ricorsi ricevuti dall'Arbitro Bancario Finanziario sono stati 21.652, quasi il 60% in più rispetto ai 13.578 del 2015. E la tendenza è ancora in crescita. Nel primo quadrimestre 2017, infatti, sono stati presentati altri 10.028 ricorsi, con un incremento del 54% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso. E delle nuove istanze, il 10% è stato avanzato al Collegio torinese dell'Abf, competente per il Piemonte-Liguria-Valle d'Aosta e istituito nel dicembre 2016, come quelli di Bologna, Bari e Palermo, aggiunti ai preesistenti a Milano, Roma e Napoli.
Nel 2016, l'Arbitro Bancario Finanziario, al quale ci si può rivolgere semplicemente con un modulo scritto, senza avvocato e con la sola spesa di 20 euro, che vengono restituiti in caso di vittoria, ha ricevuto 1.259 ricorsi dal Piemonte, 963 dalla Liguria e 22 dalla Valle d'Aosta. Totale del Nord Ovest: 2.244, pari al 10,36% nazionale.
In particolare, a livello provinciale, l'anno scorso, 686 ricorsi hanno riguardato Torino, 662 Genova, 184 Alessandria, 113 La Spezia, 109 Novara, 94 Savona e altrettanti Imperia, 90 Cuneo, 66 Biella, 60 Vercelli, 37 Asti, 27 Verbania, 22 Aosta.
Passando dai dati assoluti a quelli relativi, si può fare una graduatoria delle province con più ricorsi per milioni di abitanti: in testa si trova Genova con 775, seguita da Spezia con 511 e Imperia con 437. Podio tutto ligure, insomma, per l'insoddisfazione delle relazioni con le banche,. Poi, nell'ordine, si trovano: Alessandria con 429, Biella con 367, Savona con 335, Vercelli con 343, Novara con 294, Aosta con 173, Asti con 170, Verbania con 169, Cuneo con 152.
E' la provincia di Cuneo, pertanto, a mostrare i migliori rapporti tra le banche e i loro clienti. All'opposto Genova. Sempre nel Nord Ovest, a livello regionale, prima è la Valle d'Aosta con il minor numero di "cause" (173) ogni milione di abitanti; il secondo posto spetta al Piemonte con 286 vertenze ogni milione di abitanti e al terzo la Liguria con il rapporto di 613.
Tornando all'Italia intera, l'ultima relazione dice che dei 21.652 ricorsi ricevuti dall'Abf nell'anno appena passato, 12.896 riguardavano le banche (+70,9% rispetto al 2015) e 1.260 Poste Italiane. Quelli accolti sono stati 6.812, i respinti 3.502. Il 71% aveva come oggetto di controversia la cessione del quinto (prestiti concessi a dipendenti e pensionati a valere sul loro mensile), il 6% bancomat e altre carte di debito, il 5% i conti correnti e il 4% i mutui.
Quanto alle 13.770 sentenze emesse dall'Arbitro Bancario Finanziario nel 2016, il 75% è stato favorevole, totalmente o parzialmente, ai clienti, i quali hanno perciò ottenuto riconoscimenti per un totale di 13 milioni di euro. Contro le pronunce dell'Abf, comunque, si può ricorrere alla magistratura ordinaria.
Infine, gli istituti più contestati l'anno scorso dai loro clienti: Prestitalia (2.866 ricorsi), Barclays (2.667), Santander Consumer (2.008), Ibl (1.443), Unicredit (1.266), Poste Italiane (1.070).