La natalità delle imprese è sempre un buon indicatore congiunturale. Più aziende vengono avviate, più si diffonde lo spirito d'iniziativa, fondamentale per una crescita economica sana. Ancora più significativo, in questo periodo, è lo sviluppo delle start up innovative, che sono costituite prevalentemente da giovani, spesso all'interno di "incubatori" universitari o scientifici, quasi sempre frutto di intuizioni o scoperte di nuove opportunità offerte in campo digitale, sociale, ma anche nei settori tradizionali, dall'industriale al commerciale, dall'artigianato ai servizi.
L'aumento delle start up innovative è un fenomeno molto positivo, in particolare per i territori che le ospitano, nonostante l'elevato tasso di mortalità dei primi anni, che le caratterizzano. Alla base di ogni start up innovativa, infatti, si trovano energie fresche, creatività, competenze specifiche, coraggio, volontà, impegno.
Proprio per il loro valore, da pochi anni, le start up innovative hanno un elenco specifico nel registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio. E questo elenco evidenzia, innanzi tutto, che al 30 giugno 2017, in Italia, risultavano iscritte 7.394 start up innovative, il 7,5% in più rispetto a tre mesi prima, a conferma del trend di crescita. Oltre che in termini assoluti, sono aumentate anche in termini relativi; infatti, a fine giugno rappresentavano lo 0,46% di tutte le imprese iscritte alle camere di commercio, a fronte dello 0,43% di fine marzo.
Per quanto riguarda espressamente il Nord Ovest, il bilancio è in chiaroscuro. Al 30 giugno 2017, il Piemonte conta 407 start up innovative, la Liguria 134 e la Valle d'Aosta 15. Nella graduatoria nazionale, relativa ai dati assoluti, il Piemonte è sesto, la Liguria sedicesima e la piccola Valle d'Aosta naturalmente ventesima, cioè ultima.
Ma proprio la Valle d'Aosta è la prima del Nord Ovest per densità di start up innovative, dato che queste costituiscono lo 0,70% della struttura imprenditoriale locale, un tasso che soltanto quattro regioni hanno più elevato: Trentino-Alto Adige (1,07%), Marche (0,86%), Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia (0,72%). Il Piemonte è al settimo posto con lo 0,54%. La quota della Liguria è dello 0,41%, perciò inferiore anche alla media nazionale.
Per le province, l'elenco nazionale delle start up innovative riporta solo le dieci con il maggior numero di iscritte. La lista incomincia con Milano, che, a fine aprile, ne conta 1.160 (15,69% del totale italiano). Seguono Roma con 625 (8,45%) e Torino con 285 (3,85%). Una medaglia di bronzo forse non del tutto soddisfacente per il capoluogo piemontese.
In Italia, a fine aprile le start up avevano, complessivamente 9.365 dipendenti, in media 3,6 per impresa. Sempre in media, ciascuna aveva quattro soci. Il 70,6% forniva servizi ad altre aziende, il 19,6% operava nell'industria e il 4% nel commercio.