E' la Valle d'Aosta la regione italiana
che, nel 2016, ha avuto il fisco locale meno esoso. Qui, la famiglia
tipo individuata dalla Banca d'Italia, ha pagato tasse e tributi,
agli enti locali, per un ammontare medio di 1.160 euro, 523
euro meno della media nazionale (1.683 euro), 640 euro meno della
famiglia media piemontese (1.800 euro) e 549 euro meno di quella
ligure (1.709).
A evidenziare questa situazione è
stato Il Sole 24 Ore, rielaborando i dati di Banca d'Italia, grazie
ai quali, fra l'altro, è emerso che rispetto al 2015, il maggior
calo percentuale del prelievo locale è stato fatto segnare dalla
Liguria, con il suo 22,3% (nel 2015, la famiglia tipo aveva versato
2.300 euro), mentre la diminuzione media è stata del 18,5% in
Piemonte (2.210 euro il prelievo 2015, per famiglia), del 10,9% in
Valle d'Aosta (1.302 euro nel 2015) e del 15,1% a livello italiano.
La riduzione della fiscalità locale
nel 2016 è conseguente prevalentemente all'abolizione della Tasi
sulle abitazioni principali non di pregio.
A proposito di Amministrazioni locali,
dall'ultima rilevazione della Banca d'Italia è emerso che, al 30
giugno scorso, è sceso a 88,233 miliardi il totale del loro debito,
dovuto dai Comuni per 40,553 miliardi, dalle Regioni per 30,385
miliardi, dalle Province per 7,440 miliardi e per 9,854 miliardi da
altri enti.
Rispetto al 30 giugno 2016, a livello
nazionale, il debito delle Amministrazioni locali è sceso di 3,121
miliardi e del 3,4%. In particolare, è diminuito del 3,2% il debito
dei Comuni, del 3,3% quello delle Province e dell'1,4% quello delle
Regioni.
Nell'anno passato, le entrate delle Amministrazioni locali sono ammontate, complessivamente, a 244,1 miliardi (246,3 miliardi nel
2015), mentre le loro spese hanno sfiorato i 240 miliardi, il livello
più basso almeno dal 2011. Tuttavia, è continua la corsa delle
loro spese correnti, arrivate a 211,6 miliardi, ancora oltre 3 in più
rispetto all'anno prima; mentre di 3 miliardi è diminuita la loro
spesa per investimenti fissi lordi.
Quanto all'insieme delle
Amministrazioni pubbliche, compreso quindi lo Stato, Banca d'Italia
ha comunicato che, al 30 giugno 2017, ha raggiunto il massimo storico
(finora) di 2.281,4 miliardi, dai 2.256,1 miliardi di fine luglio
2016. Da allora, perciò, il debito è cresciuto di altri 25
miliardi, mediamente 2 miliardi al mese.