Qualora fossero
sfuggite, ecco alcune notizie di carattere nazionale, ma che, in
quanto tale, riguardano anche il Nord Ovest.
EVASIONE - Nel 2016, la Guardia
di Finanza ha scoperto altri 8.343 evasori totali o paratotali,
portando così a poco meno di 131.000 il totale delle sue “prede”
dal 2001. Che, però, diventano circa 550.000 se si aggiungono i
lavoratori in nero o irregolari scovati dalle Fiamme Gialle, da
allora (19.215 nel solo anno passato).
Un'attività, quella della Guardia di
Finanza, che ha fatto emergere imponibili non dichiarati per un
valore superiore ai 562 miliardi: in media 96,2 milioni al giorno
negli ultimi 16 anni. Lo ha riferito la Cgia, l'associazione degli
artigiani e delle piccole imprese di Mestre, ricordando che una cosa
è l'imponibile accertato (cioè quanto si dovrebbe pagare al Fisco)
e un'altra è la riscossione effettiva, ovvero quanto viene
effettivamente incassato dall'Erario dopo i vari livelli di giudizio.
Comunque, da qualche tempo, l'incidenza
della riscossione sull'accertato di competenza è in costante aumento
e, nel 2016, ha raggiunto il picco del 20,5%, quota corrispondente a
13,2 miliardi di euro e che non include il gettito di 4,3 miliardi
derivati, l'anno scorso, dalla voluntary disclosure.
Riportando questi dati, la Cgia ha
ricordato che l'Istat stima in oltre 194 miliardi all'anno il valore
aggiunto annuale dell'economia sommersa nel nostro Paese, pari al 12%
del Pil. Di questi 194,4 miliardi, il 50,9% (99 miliardi) è
ascrivibile a forme di sottodichiarazione dei redditi da parte degli
operatori economici, il 39,7% (77,2 miliardi) al lavoro irregolare e
il restante 9,4% (18,2 miliardi) ad altre forme di evase, come, per
esempio, gli affitti in nero.
CANONE RAI – Ancora a
proposito di evasione, il Corriere della Sera del 13 agosto ha
pubblicato
che, come riferito dall'Agenzia delle
Entrate, il nuovo sistema di pagamento del canone Rai, attraverso la
bolletta elettrica, nel 2016, ha fatto pagare il canone a 5,6 milioni
di soggetti, i quali non l'avevano fatto prima. Così gli utenti in
regola sono saliti a 22,2 milioni, il 34% in più rispetto al 2015, e
la Rai ha incassato mezzo miliardo di euro in più.
In seguito alla soluzione anti-evasione
della bolletta elettrica, il numero dei contribuenti che hanno
versato il canone Rai è aumentato di quasi il 50% nelle Isole e
addirittura del 68% in Campania, la quale ha fatto segnare il record
nazionale (in un anno, si sono avuti 736.000 abbonati in più). In
Calabria, l'incremento è stato del 57,3%, pari a 666.000 canoni in
più.
L'evasione del canone Rai, però, era
diffusa anche nell'Italia del Nord, dove, nel 2016, sono usciti fuori
2,5 milioni di nuovi abbonati, aumentati perciò del 30,5%, quota
superiore a quella delle regioni del Centro (+26,8%); fra l'altro, in
Lombardia e in Piemonte non pagava un utente su tre. Unica eccezione
virtuosa s'è rivelata la provincia di Bolzano: qui, il canone in
bolletta non ha cambiato la situazione; il numero degli abbonati 2016
è risultato quasi identico a quello dell'anno prima (2.000 canoni in
più).
FISCO LOCALE – L'anno
scorso, per il contribuente tipo abitante nei capoluoghi di regione,
le imposte e addizionali locali sono state un po' meno pesanti
rispetto al 2015. Infatti, mediamente, ha pagato 4.482 euro, a fronte
dei 4.891 dell'anno prima. Però, ha versato 846 euro più che nel
2011, quando l'esborso è stato inferiore del 23,3% e, quindi, di 846
euro.
A rivelarlo è
stata la Confcommercio, dopo uno studio basato su dati del ministero
dell'Economia e delle Finanze e dell'Agenzia delle Entrate.
Fra l'altro, nello
studio si trova che il contribuente tipo, 2016, ha pagato addizionali
e imposte locali per 4.577 euro a Genova, 4.366 euro a Torino e 3.731
euro ad Aosta. Il capoluogo valdostano, tuttavia, ha evidenziato il
maggior incremento percentuale tra quelli del Nord Ovest, facendo
segnare un +46,5% rispetto al 2011 (2.547 euro), mentre sotto la Mole
l'aumento è stato del 29,3% (3.377 euro) e del 22,1% all'ombra della
Lanterna (3.750 euro).
FRODI CREDITIZIE – Sono stati
26.100 i casi di frode creditizia o emissione di cambiali e assegni a
nome altrui perpetrati, nell'anno passato, mediante furto di
identità. Lo ha denunciato il Crif – gruppo italiano indipendente,
specializzato in sistemi di informazioni creditizie e leader europeo
nel setre - aggiungendo che questo fenomeno è in crescita (23.500 i
casi del 2015) e ha comportato una perdita economica di 152 milioni
di euro nel solo 2016.
Nonostante questo, secondo il Crif, le
frodi creditizie, effettuate utilizzando illecitamente i dati
personali e finanziari rubati, al fine di ottenere credito o
acquisire beni con l'intenzione premeditata di non rimborsare il
finanziamento e non pagare il bene, sono generalmente considerate
meno delle rapine ai danni delle banche, “crimine per il quale
l'allarme sociale appare ben più elevato, malgrado una casistica ben
più contenuta, oltre che in sensibile contrazione” (le rapine sono
state circa 300, il 28% meno che nel 2015).
Il 64,3% delle frodi creditizie
riguarda il prestito agevolato, il 18,5% le carte di credito.
LA FONTE TURISTICA – Secondo
la nuova indagine specifica della Banca d'Italia, nel 2016, la spesa
dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese è stata di 36,4 miliardi
di euro, con un incremento del 2,3% sul 2015, tasso leggermente
superiore a quello delle entrate mondiali dal turismo e tale da
migliorare leggermente la nostra quota di mercato. Le vacanze nelle
città d'arte si sono confermate le più richieste dagli stranieri, i
quali, come seconda meta principale hanno avuto il mare.
Quanto, ai turisti italiani hanno speso
22,5 miliardi per i loro viaggi all'estero, il 2,4% più che nel
2015. Quindi, il saldo della bilancia turistica dei pagamenti è
risultata positiva per quasi 14 miliardi, pari allo 0,8% del Pil, a
prezzi correnti, e il più alto degli ultimi dieci anni.
L'analisi di Banca d'Italia ha
evidenziato che, a livello mondiale, i turisti stranieri sono stati
1,235 miliardi (+3,9% rispetto al 2015) e hanno fatto registrare
entrate per 1.089 miliardi (+2%).
Per quantità di entrare da viaggi
internazionali, l'Italia si è piazzata al sesto posto nella
graduatoria mondiale, con una quota pari al 3,3% del mercato
turistico globale. In testa alla classifica si sono confermati gli
Usa (entrate per 186,9 miliardi e quota del 17,2%), seguiti,
nell'0rdine, da Spagna (54,6 miliardi e 5%), Thailandia (45,1
miliardi e 4,1%), Cina (40,2 miliardi e 3,7%) e Francia (38,5
miliardi e 3,5%). L'Italia ha preceduto, fra gli altri, Regno Unito
(35,8 miliardi e 3,3%), Germania (33,8 miliardi e 3,1%), Hong Kong
(29,6 miliardi e 2,7%) e Australia (29,8 miliardi e 2,7%).
Nella top ten mondiale per numero di
turisti stranieri, l'Italia figura in quinta posizione con 52,5
milioni. La medaglia d'oro è andata alla Francia con 81,1 milioni
(-4% rispetto al 2015, per effetto degli attacchi terroristici),
l'argento agli Usa (75,7 milioni e -2,3%) e il bronzo alla Spagna
(75,6 milioni e +10,4%). Il quarto posto è stato attribuito alla
Cina, per i suoi 59,3 milioni (+4,2%). Sesti, a pari merito con 35,6
milioni ciascuno, sono finiti il Regno Unito (+3,4%) e la Germania
(+1,7%).