Disamoramento dei titoli di Stato
italiani. E' un fenomeno diffuso particolarmente nelle tre regioni
del Nord Ovest. L'anno scorso, famiglie consumatrici e imprese di
Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, hanno ridotto di oltre 4 miliardi
i loro investimenti in Btp, Bot, Cct, Ctz. Infatti, al 31 dicembre
2016, è risultato pari a 25,507 miliardi il valore dei titoli di
Stato italiani custoditi dalle banche attive nelle tre regioni,
mentre alla stessa data del 2015 era di 29,546 miliardi.
Il calo è del 13,67%, quindi superiore
al 9,14% della media italiana. A livello nazionale, infatti, la
diminuzione è stata di 18,8 miliardi, dato che il valore complessivo
dei titoli di Stato italiani dati in custodia alle banche, da parte
di famiglie consumatrici e imprese, è sceso da 206,133 a 187,277
miliardi. A questa riduzione, il Nord Ovest ha partecipato per oltre
un quinto (21,4%, per la precisione), perciò ben più che in
proporzione al suo peso.
Banca d'Italia ha rilevato che, al 31
dicembre 2016, i titoli di Stato italiani custoditi dalle banche per
conto delle famiglie consumatrici ammontavano a 17,866 miliardi in
Piemonte (-2,867 miliardi rispetto alla stessa data del 2015), a
6,222 miliardi in Liguria (-940 milioni) e a 276 milioni in Valle
d'Aosta (-47 milioni).
Quanto alle imprese, i loro
investimenti in titoli di Stato italiani lasciati a custodia delle
banche, a fine 2016 sono risultati di 759 milioni in Piemonte (-151
milioni nei confronti del 31 dicembre 2015), 337 milioni in Liguria
(-13) e 47 milioni in Valle d'Aosta (-21).
Il valore dei titoli di Stato italiani
custoditi nelle banche per conto sia delle famiglia consumatrici che
delle imprese è calato a 18,625 miliardi in Piemonte (-3 miliardi),
a 6,559 miliardi in Liguria (-953 milioni) e a 323 milioni in Valle
d'Aosta (-68 milioni).
Il disamoramento dei titoli di Stato italiani è dovuto, soprattutto, ai loro rendimenti, che, quando ci sono (i Bot rendono nulla), sono minimi, anche quando hanno scadenze a medio termine e persino a lungo termine.