Fra tutte le otto regioni dell'Italia
settentrionale (Nord Ovest e Nord Est) è la Liguria che ha mostrato
di pagare maggiormente il denaro delle banche. Come ha rilevato da
Banca d'Italia, al 31 maggio 2017 (ultimi dati disponibili), in
Liguria, era del 5,86% il tasso attivo medio praticato dagli istituti
di credito sulle operazioni a revoca, cioè sugli affidamenti senza
scadenza pattuita. Un interesse superiore anche alla media nazionale
(4,87%), oltre a quelle dell'intero Nord Ovest (3,98%) e del Nord Est (5,06%).
A fine marzo, il tasso attivo sulle
operazioni a revoca era pari al 3,64% in Lombardia, al 4,82% in
Piemonte, al 5,62% in Valle d'Aosta, al 4,19% in Trentino-Alto Adige; al 5,65% in Veneto, al 5,64% in Friuli-Venezia Giulia e al 4,86% in
Emilia-Romagna.
Più caro che in Liguria, però, il
credito bancario costava, allora, in tutto il resto del Paese, con
l'eccezione della Sardegna (3,9% il tasso attivo medio sulle
operazioni a revoca). L'interesse medio era del 5,27% nell'Italia
centrale, del 5,37% e addirittura del 7,41% nell'Italia meridionale,
con la punta del 7,98% in Umbria.
Naturalmente, il costo globale del fido
accordato dalle banche varia secondo la classe di grandezza. Sempre
al 31 marzo scorso, il tasso attivo è risultato dell'8,58% per i
fidi fino a 125.000 euro, 8,17% da 125.000 a 250.000 euro, 6,94% da
250.000 a 1 milione di euro, 5,86% da 1 a 5 milioni, 4,94% da 5 a 25
milioni e 4,15% oltre i 25 milioni di euro. Anche nelle diverse
classi, la Liguria è sempre risultata la più onerosa, rispetto al
Piemonte e alla Valle d'Aosta, oltre che alla Lombardia, dove il
costo del credito bancario è meno caro che in tutto il resto della
Penisola.
In Lombardia, per i fidi accordati di
valore superiore ai 25 milioni di euro, il tasso attivo ammontava
all'1,28%, circa tre punti meno di quello della Liguria e tale da far
scendere al 2,01% la media delle quattro regioni dell'Italia Nord
Occidentale.
Dalle tabelle della Banca d'Italia, fra
l'altro, è emerso che il costo medio delle operazioni a revoca nel
primo trimestre è calato, rispetto al 31 del dicembre 2016, in tutte le regioni italiane meno che in Liguria, dove
alla fine dell'anno scorso, gli impieghi economici, cioè i prestiti
delle banche, ammontavano a 32,5 miliardi di euro, dei quali 21,364
relativi alla provincia di Genova, 2,852 alla provincia di Imperia,
3,330 alla provincia di La Spezia e 4,962 a quella di Savona.