Liguria sempre più povera in Borsa. Si
ridurranno a tre le società della regione rivierasca quotate a
Piazza Affari. La Boero Bartolomeo, infatti, uscirà dal listino
delle contrattazioni, 35 anni dopo esservi entrata (l'esordio risale
al 22 dicembre 1982). Restano le genovesi Erg (famiglia
Garrone-Mondini), Banca Carige (Malacalza azionista di riferimento) e
la Orsero di Albenga.
Il 15 settembre, infatti, il Consiglio
di amministrazione della Boero Bartolomeo, storica azienda di vernici
per edilizia, yachting e comparto navale, ha deliberato la
convocazione dell'assemblea chiamata ad approvare l'acquisto delle
proprie azioni tramite offerta pubblica totalitaria volontaria per
poi ottenere il delisting, cioè l'uscita dal Mercato
Telematico Azionario della Borsa Italiana.
Il risultato è scontato. C'è già
l'accordo, un patto, tra i sei gruppi di azionisti che, insieme,
detengono il 97,4% del capitale, che sale al 98,7% con i titoli già
nel portafoglio della Boero Bartolomeo, il cui flottante è perciò
limitato all'1,26%. La sola Andreina Boero, presidente della holding,
possiede il 55,3% della società, della quale ha azioni anche la
figlia, Cristina Cavalleroni Boero.
Emblematica la spiegazione della
decisione: “In considerazione della insussistenza di fatto di un
significativo flottante, esiste un interesse della Società, che non
ha mai fatto ricorso al mercato dei capitali dopo la quotazione e che
affronta significativi costi di compliance correlati al regime di
quotazione, a fare quanto possibile per ottenere il delisting
del titolo”, si legge nel comunicato stampa, che riporta anche la
notizia della cooptazione di Giovanni Pericu, stimato professore di
diritto e avvocato, già parlamentare e sindaco di Genova, nel
Consiglio di amministrazione.
La Boero Bartolomeo è a capo
dell'omonimo gruppo che conta circa 300 dipendenti e ha fatturato
85,4 milioni nel 2016. Venerdì la sua azione ha chiuso al prezzo di
20 euro e la sua capitalizzazione è risultata di poco superiore agli
87 milioni.
In alto Andreina Boero, sotto la figlia Cristina, rispettivamente presidente e vice presidente
In alto Andreina Boero, sotto la figlia Cristina, rispettivamente presidente e vice presidente
Sempre venerdì 15, l'assemblea della
Orsero ha approvato l'aumento di capitale a pagamento
riservato al gruppo spagnolo Fernandez, che avrà così il 5,66%
della società di Albenga, il cui gruppo figura tra i principali
importatori e distributori europei di prodotti ortofrutticoli (nel
2016 ha fatturato 685 milioni, dispone di 20 stabilimenti e di oltre
mille dipendenti). Il capitale sociale della Orsero salirà così a
69,1 milioni. L'ultimo prezzo di Borsa è stato di 13,67 euro, che
corrisponde a una capitalizzazione vicina ai 230 milioni.