Quanto ci prende il fisco ogni anno

Nel nostro Paese, c'è un soggetto che, mese dopo mese, da innumerevoli anni, continua ad aumentare i suoi “ricavi”: è il Fisco, inteso come cassa pubblica dove finiscono gli introiti derivanti da imposte, tasse, tributi, contributi, addizionali, accise e così via. Le prove della crescita progressiva degli incassi fiscali arrivano, puntualmente, ogni trenta giorni, con i dati diramati dal Mef, il ministero dell'Economia e delle Finanze.
Così, l'ultimo rapporto del Mef riferisce che le entrate tributarie e contributive, nei primi sette mesi 2017, sono aumentate di altri 6 miliardi di euro (+1,6% rispetto all'analogo periodo 2016). In particolare, le entrate tributarie sono ammontate a 259,229 miliardi (+1,5) e a 28,625 miliardi (+2,8%) quelle degli enti territoriali (Regioni, Comuni, Province e altri Enti locali); quanto alle entrate contributive (Inps, Inail e gli altri enti previdenziali privatizzati) sono state pari a 129,650 miliardi (+1,7%).
Il totali degli incassi fiscali nei primi sette mesi è di 415,7 miliardi, tale da da far prevedere facilmente che il 2017 si chiuderà con una somma ben superiore ai 732,1 miliardi introitati dal Fisco nell'intero 2016.
Altrettanto prevedibile, perciò, è che risulterà ancora maggiore l'”apporto” finanziario fornito alle Amministrazioni pubbliche da parte dei contribuenti in regola con il Fisco (non tutti gli italiani lo sono). In proposito, la Cgia, associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre, ha appena pubblicato uno studio su quanto ha versato, in media, ogni abitante delle diverse regioni, come entrate tributarie alle Amministrazioni centrali e territoriali (dati del 2015, ultimi disponibili).
Così, è emerso che se ogni soggetto italiano (media fatta contando sia le persone fisiche, compresi neonati e ultracentenari, sia le imprese, più gli evasori di entrambe le categorie) ha partecipate alle entrate tributarie per 8.800 euro (nel 2015), il lombardo lo ha fatto per 11.898 euro (primato nazionale) e il calabrese per 5.436 euro, meno di tutti gli altri.
Dal soggetto ligure medio sono arrivati 10.121 euro nelle casse delle Amministrazioni centrali e territoriali, cifra superiore ai 9.590 euro del piemontese e valdostano. La Liguria, pertanto, si è piazzata quinta nella classifica redatta sulla base delle entrate tributarie dal residente medio, mentre sono risultati sesti Piemonte e Valle d'Aosta.
Le tre regioni del Nord Ovest sono state precedute, nell'ordine, da Lazio (10.452 euro), Emilia-Romagna (10.810), Trentino-Alto Adige (11.029) e, appunto, Lombardia. A loro volta, si sono trovate davanti anche a Veneto (9.408 euro), Toscana (9.390) e Friuli-Venezia Giulia (9.311), che chiude la top ten.
Nell'anno d'imposta 2015, le persone fisiche che hanno presentato la dichiarazione dei redditi sono state 40,8 milioni (+0,1% sul 2015), per un totale dichiarato di 833 miliardi (media do 20.690 euro pro-capite). Però, l''82% del reddito complessivo dichiarato è rappresentato dai redditi da lavoro dipendente e da pensione; in particolare, quest'ultimo, vale il 30% del reddito complessivo dichiarato.
Un quadro che autorizza a ritenere attendibili le stime sull'evasione fiscale nel nostro Paese. Una nuova indicazione delle somme sottratte all'Erario arrivata da Unimpresa, secondo la quale l'evasione fiscale in Italia è di circa 87 miliardi all'anno.

La stessa Unimpresa ha calcolato che, negli ultimi dieci anni, l'attività di recupero delle imposte fatta dall'amministrazione ha portato nelle casse dello Stato solo 119,8 miliardi a fronte degli 850 dovuti. Comunque, il recupero è in crescita, come confermano i 19 miliardi incassati nel 2016.