Ferrari a 100 euro, no i titoli De Benedetti

Giornata storica, il 27 ottobre, per la Ferrari, controllata da Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi. Per la prima volta, il valore del titolo della Casa di Maranello ha superato i 100 euro, alla Borsa di Milano, dove poi l'ultimo contratto è stato chiuso a 99,80 euro, l'1,37% in più rispetto a ieri. Con questo incremento, l'azione Ferrari ha fatto ha abbattuto il precedente record di 99,45 euro, registrato il 9 ottobre.
All'esordio in Piazza Affari, proprio nei primissimi giorni di quest'anno, il titolo Ferrari veniva scambiato intorno ai 44 euro. Da allora ha avuto uno sprint, invidiabile persino dai piloti delle sue monoposto di Formula 1, che non danno le stesse soddisfazioni della società, la quale, oggi, è stata
valutata 19,35 miliardi di euro, da parte del mercato.
La Ferrari è guidata da Sergio Marchionne, presidente e amministratore delegato. Vice presidenti non esecutivi sono John Elkann e Piero Ferrari, quest'ultimo titolare del 10% del capitale dell'impresa automobilistica più famosa al mondo, per i suoi gioielli a quattro ruote e per la lunghissima serie di vittorie nei Gran Premi.
Al contrario, quella odierna è stata una giornata nera per le quotate del gruppo De Benedetti. Hanno chiuso con il segno meno la Cofide (-2,38% rispetto a ieri) e le sue tre controllate presenti sul listino: la Cir (-2,81%), la Sogefi (-3,42%) e la Gedi (-1,05%). Segno più, invece, per la M&C, che fa capo personalmente a Carlo De Benedetti. L'ultimo prezzo della piccola M&C è stato di 0,169 euro (+1,93% rispetto a ieri).
La Cofide è controllata dalla Fratelli De Benedetti, società che fa capo ai tre figli di Carlo De Benedetti: Rodolfo, Marco ed Edoardo. A sua volta, la Cofide è l'azionista di controllo della Cir, al vertice dell'omonimo gruppo industriale attivo nei settori dei media con la Gedi (L'Espresso, Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX e altri giornali, più aziende attive nella pubblicità e nell'emittenza radiofonica), della componentistica con la Sogefi e della sanità con la Kos.
Nei primi sette mesi di quest'anno, il gruppo Cofide, a livello consolidato, ha avuto ricavi per 2,056 miliardi di euro (+5,6% rispetto al corrispondente periodo del 2016), un ebitda di 215,5 milioni (+12,6%) e un risultato netto negativo per 14,9 milioni, a fronte dell'utile di 24,2 milioni conseguiti nei primi tre trimestri dell'anno scorso.
La perdita è conseguente all'onere fiscale straordinario di 160,1 milioni, sostenuto dalla Gedi per la definizione di un contenzioso con l'Agenzia delle Entrate per fatti risalenti al 1991. Escludendo gli effetti dell'onere straordinario, il risultato netto del gruppo Cofide nei primi nove mesi 2017 sarebbe stato positivo per 23,8 milioni.
La Ferrari Portofino