Circa 780 milioni di euro dal Piemonte,
458 dalla Liguria e 43 dalla Valle Aosta. Totale: 1,281 miliardi di
euro. E' la somma che il Nord Ovest porta nelle casse pubbliche
pagando la seconda rata dell'Imu e della Tasi, odiatissime imposte
sugli immobili. Il tributo del Nord Ovest è pari a poco meno del 13%
(per la precisione, il 12,93%) dell'incasso previsto per l'intero
Paese, ammontante a 9,9 miliardi.
A fare i conti è stato l'Ufficio studi
della Cgia, l'associazione degli artigiani e delle piccole imprese di
Mestre, precisando che i proprietari di abitazioni signorili (A1),
ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici e storici, sono
stati chiamati a versare, entro il 18 dicembre, 36,8 milioni; mentre
a 4,533 miliardi ammonta la seconda rata dell'Imu per i proprietari
di immobili strumentali (negozi, botteghe, laboratori, capannoni,
uffici, magazzini) e a 5,330 miliardi l'Imu a carico dei proprietari
di seconde e terze case.
Quanto al gettito della Tasi, è
previsto l'incasso di 288 milioni dai proprietari di immobili
strumentali e 265 milioni da quelli di seconde e terze case.
La Cgia di Mestre, inoltre, ha
comunicato che il maggior gettito fiscale derivante dal pagamento
della seconda rata di Imu e Tasi è atteso dalla Lombardia (1,801
miliardi), seguita dal Lazio (1,225 miliardi) e dall'Emilia-Romagna
(855 milioni).
Il Piemonte risulterà il quarto
maggior contribuente nazionale, precedendo anche il Veneto (767
milioni) e la Toscana (750). La Liguria figura al decimo posto e la
Valle d'Aosta al diciannovesimo. Ultimo è il Molise con 39 milioni.
Aldo Reschigna, assessore Finanze Regione Piemonte |