La Valle d'Aosta è una delle tre
regioni dove le banche non hanno subito alcuna rapina nei primi nove
mesi di quest'anno. Le altre due sono il Friuli-Venezia Giulia e il
Trentino-Alto Adige. Invece, in Piemonte, di rapine in banca ne sono
state denunciate 19 e in Liguria 6. Comunque, oltre un terzo in meno
rispetto allo stesso periodo del 2016. Nei primi nove mesi dell'anno
scorso, infatti, le rapine in banca erano state 29 in Piemonte e 9 in
Liguria.
Il netto calo delle rapine in banca è
risultato comune a tutta l'Italia. Dal primo giorno di gennaio
all'ultimo di settembre, nel nostro Paese sono state registrati 188
colpi allo sportello, il 36,9% in meno rispetto ai 298 del
corrispondente periodo 2016. Soltanto la Puglia ha accusato un
aumento percentualmente considerevole di rapine, essendo passate da
11 a 31. Un'unica rapina in più rispetto ai primi nove mesi
dell'anno scorso è stata denunciata in Abruzzo (6), Marche (5) e
Sardegna (1). Il numero è rimasto invariato in Basilicata (una
rapina) e in Umbria (3). Nel resto del Paese i colpi in banca sono
diminuiti.
“Tra i motivi del positivo calo delle
rapine in banca – ha spiegato l'Abi, l'associazione italiana degli
istituti di credito – si segnalano i continui investimenti delle
banche italiane che, ogni anno, in media destinano oltre 600 milioni
di euro per rendere le proprie filiali più protette e sicure,
adottando misure di protezione sempre più moderne ed efficaci e
realizzando attività info-formative verso i propri dipendenti.
Inoltre, è ancora più stretta la collaborazione con le Forze
dell'Ordine, sancita dalla stipula di un Protocollo Anticrimine,
operativo su quasi tutto il territorio nazionale”.
Nel biennio 2015-2016, in tutta Italia, le rapine in
banca sono state 1.318, il 35% in meno rispetto alle 2.037 dei due
anni precedenti. Per quanto riguarda gli altri settori più esposti,
è stato rilevato che sono calate del 34% le rapine ai distributori
di carburanti, del 25% quelle alle farmacie, del 22% agli esercizi
commerciali, del 18% agli uffici postali e altrettanto nelle
abitazioni; mentre la flessione è risultata del 17% per le
tabaccherie e del 15% per quelle in strada.