Rina, Inalpi, Cva-Compagnia valdostana
acque. Sono tre società del Nord Ovest che si preparano ad andare in
Borsa. Le prime due si sono iscritte recentemente a Elite, il
programma internazionale che sostiene le imprese ad alto potenziale
facilitandone l'accesso al mercato dei capitali; la terza ha già
manifestato di avere avviato le procedure per approdare a Piazza
Affari.
Con loro diverse altre aziende del Nord
Ovest stanno scaldando i motori per la quotazione e fra queste
spiccano Eataly (Farinetti) e Alpitour, il leader italiano delle
vacanze. C'è di nuovo voglia di Borsa. Lo ha confermato, pochi
giorni fa, Raffaele Jarusalmi, l'amministratore delegato della
società che gestisce Piazza Affari, riferendo che nel 2018
potrebbero risultare circa 50 le nuove quotate sui listini milanesi,
numero ancora superiore a quello di quest'anno.
LA GENOVESE RINA
Rina (Registro Italiano Navale), nato
come ente di classificazione navale senza scopo di lucro nel 1861 a
Genova, è oggi un player globale che accompagna le imprese verso
l'eccellenza. Fornisce servizi di test, ispezioni, certificazione e
consulenza ingegneristica per le aziende operanti nella logistica,
nei trasporti e nelle infrastrutture. Per queste attività, si avvale
di una rete di 3.700 professionisti, presenti in 170 uffici
distribuiti in 65 Paesi.
Fra l'altro, Rina può vantare oltre
30.000 km di pipeline ispezionate e supervisionate, più di 250
piattaforme energetiche certificate, la classificazione di più di
5.600 navi e 1.300 yachts e la leadership mondiale per la
classificazione dei traghetti, l'autorizzazione a operare data a 110
compagnie marine, oltre che 36.000 certificazioni di prodotto e
28.000 di sistemi di gestione; inoltre ha effettuato 150.000 prove di
laboratorio. Ancora: è partner di oltre 700 progetti di linee
ferroviarie e metro, ma ha anche contribuito allo sviluppo di più di
200 prototipi industriali.
Società per azioni dal 2000, la
genovese Rina nel 2016 ha fatturato 448 milioni di euro. E'
controllata da una holding pubblico-privata che ne possiede ancora il
71,45% del capitale, mentre il 25,74% fa capo alla Naus, partecipata
pariteticamente da due fondi di private equitye il restante 2,81% al
management guidato da Ugo Salerno, presidente e amministratore
delegato.
Ugo Salerno, nato a Napoli nel 1953,
laureato in Ingegneria navale e meccanica con lode, ha incominciato
la sua carriera professionale nella sede partenopea di Ibm Italia,
lasciata nel 1977 per l'Italcantieri di Genova Sestri. Dopo
l'esperienza alla Fermar di Ravenna, della quale è diventato
amministratore delegato è tornato a Genova, con lo stesso incarico
ma alla Somocar. Poi è stato, per una mezza dozzina d'anni, alla
Coeclerici, lasciata nel 2002 per entrare in Rina.
Cavaliere del Lavoro, Ugo Salerno è
anche membro del comitato esecutivo di Carispezia (Crédit Agricole)
e e consigliere di amministrazione degli Ospedali Galliera.
Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato Rina |
LA CUNEESE INALPI
Sede a Moretta, nel Cuneese, dove è
stata fondata nel 1966, Inalpi produce latte in polvere di qualità
(è il leader italiano del comparto), burro e panna. Impiega
direttamente 130 persone, ma ha un indotto di 1.500. Tutto il latte
che utilizza è piemontese, per il 56% proveniente da stalle della
provincia, per il 41% dalla provincia di Torino e la quota restante
da quella di Asti. Inalpi fornisce di latte in polvere anche la
Ferrero, dal 2008, quando Michele Ferrero chiese ad Ambrogio
Invernizzi, titolare dell'Inalpi, di realizzare un impianto adeguato
alle esigenze del grande gruppo dolciario di Alba.
Quattordicesimo maggior produttore di
latte nel nostro Paese (500 tonnellate lavorate quotidianamente),
Inalpi, interamente della famiglia Invernizzi, già attiva nel
settore dal 1800 con il capostipite Antonio Invernizzi, nel 2016 ha
fatturato 127 milioni, destinati ad aumentare del 20% nell'esercizio
che sta per terminare. “Siamo convinti che ci siano le opportunità
per un'ulteriore fase espansiva della società – ha detto il suo
presidente e amministratore delegato, Ambrogio Invernizzi –
passando attraverso ricerca di partners, quotazione ed emissione di
minibond. In questo percorso, la collaborazione con la Borsa
Italiana, nell'ambito di Elite, ci potrà facilitare nel comprendere
e valutare le diverse opzioni esistenti”.
Ambrogio Invernizzi, laurea
specialistica in Scienze dell'economia e della gestione aziendale
conseguita nel 1984 al Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, ha
iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia come impiegato.
Ambrogio Invernizzi, numero uno Inalpi |
LA VALDOSTANA CVA
a Cva-Compagnia Valdostana delle
Acque, costituita nel 2000, è posseduta interamente da Finaosta, la
finanziaria della Regione. Ha la missione di produrre energia e
pulita e sostenibile da fonti rinnovabili: è proprietaria e gestisce
32 centrali idroelettriche, ma è attiva anche nel solare con tre
impianti e nell'eolico con sei parchi.; inoltre, vanta tre impianti
fotovoltaici. Il costante reinvestimento degli utili l'ha resa una
delle più solide aziende del settore e con la dotazione per la
realizzazione di nuovi impianti finalizzati ad aumentarne la capacità
produttiva. Sempre “all green”. Nel 2016, la Compagnia Valdostana
delle Acque, che conta oltre 500 dipendenti, ha registrato ricavi per
oltre un miliardo di euro e un utile netto superiore ai 48 milioni.
Il suo indebitamento finanziario netto è contenuto in 26 milioni.
Cva è a capo di un gruppo, che comprende mezza dozzina di
controllate e due partecipate, entrambe operanti nel
teleriscaldamento.
Presidente della Cva, dal maggio
scorso, è il torinese Marco Cantamessa, professore del Politecnico
di Torino; amministratore delegato Enrico De Girolamo.
Cinquant'anni, Marco Cantamessa,
laureato in Ingegneria elettronica al Politecnico subalpino, dove è
docente di corsi di Gestione dell'innovazione e Sviluppo prodotto, è
stato a lungo, fino ala primavera scorsa, presidente e
amministratore delegato di I3P, il principale incubatore
universitario italiano e uno dei maggiori a livello europeo (nel 2016
ha lanciato 117 progetti e ha costituito 49 imprese).
Marco Cantamessa, presidente Cva |