Porta il sigillo del notaio torinese
Remo Morone il primo atto di compravendita immobiliare in bitcoin
fatto in Italia. La transazione è avvenuta ieri. A pagare con la
criptovaluta, tanto discussa, è stata una giovane cinese che ha
comprato un alloggio sotto la Mole da un italiano, che ha accettato
di essere pagato in bitcoin.
Nell'atto, che risulta il primo del
genere a livello nazionale, è stato espressamente indicato che per
il passaggio di proprietà i due contraenti si sono avvalsi della
blockchain, il data
base che registra tutte le
transazioni fatte in bitcoin, in sicurezza e senza intermediazioni
bancarie.
Titolare,
con il padre Ettore, dello studio fondato nel 1910 dal nonno di cui
porta il nome, il notaio Remo Morone, 41 anni, è un appassionato di
informatica e nuove tecnologie, caratteristica che, insieme con il
prestigio e la storica affidabilità dello studio familiare,
contribuisce a spiegare la sua scelta da parte del compratore e del
venditore dell'immobile.
Laureato
con lode in Giurisprudenza a Torino (relatore il professor Paolo
Montalenti), nel 2003 Remo Morone ha superato l'esame da avvocato e
ha iniziato a esercitare la professione nello studio di Fabrizio
Gaidano e, l'anno dopo, quello da promotore finanziario. Poi, nel
20o6, è risultato tra i primi classificati al concorso da notaio.
E'
specializzato in diritto societario (con il padre, segue i principali
gruppi torinesi), nelle operazioni internazionali (è stato trai
primi a stipulare crossborder conversions)
e nei passaggi generazionali, con particolare riguardo alla
successione dei patrimoni e delle criptovalute.
Autore
su riviste del settore, relatore in convegni internazionali e in
seminari dedicati a banche e fiduciarie, Remo Morone è anche membro
dell'Osservatorio Trust di Diritto bancario e arbitro alla Camera
arbitrale del Piemonte. Fra l'altro, è socio dell'Ide (Imprenditori
Dirigenti Europei) e consigliere della De Sono, Associazione per la
Musica.
Il notaio Remo Morone |
Remo Morone e la cliente cinese all'atto in bitcoin |