Nuova conquista di Intesa Sanpaolo, il
principale gruppo bancario italiano. Oggi, 12 gennaio, la Borsa ha
valutato più di 50 miliardi di euro il valore della società
presieduta dal torinese Gian Maria Gros-Pietro e guidata da Carlo
Messina. La capitalizzazione di Intesa Sanpaolo, infatti, è
risultata di 47,992 miliardi per le azioni ordinarie e di 2,730
miliardi per le risparmio. L'ultimo contratto di compravendita è
stato chiuso al prezzo di 3,026 euro per l'azione ordinaria (+1,27%
rispetto a ieri) e a 2,928 euro (+1,31% per la risparmio)
I 3,026 euro di oggi rappresentano il
valore più alto dell'azione ordinaria Intesa Sanpaolo dal 28
settembre scorso, giorno del precedente primato (3,008 euro). Il
record storico degli ultimi cinque anni (poco più di 3,5 euro),
registrato nel luglio 2015; ma la marcia verso quella vetta continua.
Esattamente un anno fa, comunque, l'ordinaria di Intesa Sanpaolo
valeva 2,430 euro e all'inizio di luglio 2016 meno di 1,6 euro, senza
dimenticare che nel marzo 2013 quotava poco più di 1,1 euro.
I soci, a partire dalla Compagnia di
San Paolo, che, all'inizio dell'ottobre appena passato, aveva
l'8,25% del capitale di Intesa Sanpaolo, la quota maggiore (il fondo
Blackrock aveva il 5,01% e la Fondazione Cariplo il 4,84%) hanno
occasione di brindare. Anche perché il numero uno operativo, Carlo
Messina, ha confermato che intende proporre all'assemblea chiamata ad
approvare il bilancio 2017 la distribuzione di un dividendo di 0,202
euro (0,178 l'anno scorso), per un totale di 3,4 miliardi di euro.
A parte Intesa Sanpaolo, gruppo per il
quale è stato ipotizzato un matrimonio con il francese Crédit
Agricole, quando è ancora fresco il ricordo del clamoroso progetto
di unione con le Generali, subito contrastato e venuto meno, oggi
Piazza Affari ha evidenziato anche i nuovi record storici dell'azione
Cnh Industrial (12,31 euro), di Exor (61,10 euro) e di
Tecnoinvestimenti (6,78 euro).
Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo |
Carlo Messina, ad Intesa Sanpaolo |