Poche sere fa, nel capoluogo
piemontese, in un incontro con iscritti all'associazione “Neoteri '77” (presidente Lorenzo Basano) e al Circolo Padano, Gianni Oliva ha rievocato il suo libro
“Torino anni di piombo 1973/1982” correlandolo, molto bene, alla
situazione socio-politica che stiamo vivendo. Nell'occasione ha
parlato anche della sua opera attualmente in edicola con La Stampa - “Storia del
Piemonte, dalle origini ai giorni nostri” - e ha preannunciato la prossima uscita del suo libro sulla tragedia di Aldo Moro, assassinato dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978, quarant'anni fa.
Nato nel 1952 sotto la Mole, dove si è
laureato in Lettere, Gianni Oliva nel 2010 ha terminato l'impegno di
docente per assumere quello di dirigente scolastico di diversi licei
torinesi, tra i quali l'Alfieri, il Cavour e il D'Azeglio.
Attualmente è preside del Majorana di Moncalieri e, dal 2014, di
nuovo dell'Alfieri.
Già assessore alla Cultura della
Regione Piemonte dal 2005 al 2010, Gianni Oliva è uno storico autore
di numerose opere. Come ha ricordato il suo amico Livio Berruti,
l'olimpionico di Roma, “gli interessi di Oliva, accentrati
soprattutto sulle vicende che hanno coinvolto la nostra Nazione in
questi ultimi due secoli fanno di lui uno dei più rigori e
documentati scrittori del nostro tempo”.
Sottolineando anche “l'insaziabile
curiosità di stampo giornalistico” che caratterizza le fatiche
letterarie di Gianni Oliva, ha ribadito che la loro lettura è
“sempre piacevole, mai noiosa e denota una lucida e completa
assimilazione della materia”.
Gianni Oliva |
A inaugurare il primo ciclo 2018 dei
“Caffè letterari”, sostenuti dalla Lavazza e dalla Reale Mutua
Assicurazioni, lunedì 19, all'Unione Industriale di Torino, sono
stati Alberto Sinigaglia e Carlo Ossola, illustre filologo e critico
letterario. Alberto Sinigaglia ha presentato il suo libro “Il
pappagallo e il doge”, edito da Biblioteca dei Leoni, storie di una
vita, di incontri, esperienze straordinarie in giro per l'Italia. Si
racconta di personaggi quali Mario Salvati, Aldo Palazzeschi, Enzo
Biagi, Indro Montanelli, Ugo Pratt, Massimo Mila e Giovanni
Spadolini.
Alberto Sinigaglia, 70 anni il mese
prossimo, è nato a Venezia, ma vive a Torino dal 1970, quando è
stato assunto dal direttore Alberto Ronchey a La Stampa, dove ha
fatto tutta la sua carriera giornalistica (fra l'altro è stato capo
redattore delle pagine culturali e fondatore del supplemento
settimanale Tuttolibri).
“Il pappagallo e il doge” è stato
preceduto, pochi mesi fa, da “La zanzara, il gallo e l'oboe”,
opera firmata da Alberto Sinigaglia con il pittore Ugo Nespolo. E, prima ancora, da diversi altri libri, di vario genere.
Alberto Sinigaglia è presidente
dell'Ordine dei giornalisti piemontesi, della Fondazione Filippo
Burzio, del Comitato dei garanti del Polo del Novecento, del Comitato
scientifico della Fondazione Cesare Pavese ed è, da dieci anni,
direttore scientifico del Festival Passepartout di Asti.
Alberto Sinigaglia |