Diverse novità interessanti si possono
trovare nel comunicato stampa diramato ieri, 6 febbraio, da Intesa Sanpaolo, la
cui azione ordinaria ha fatto segnare, oggi, il nuovo record storico,
così come la risparmio. Infatti, l'azione ordinaria ha chiuso a 3,21
euro (+3,41% rispetto alla seduta borsistica precedente) e l'azione
di risparmio a 3,31 euro (+3,37%).
Fra l'altro, Intesa Sanpaolo è
risultata al primo posto nella graduatoria basata sul controvalore
delle azioni più scambiate nella giornata, dato che Piazza Affari,
oggi, ha registrato compravendite di ordinarie della principale banca
italiana per 677 milioni di euro, a fronte dei 399 milioni di euro di
Fca-Fiat Chrysler Automobiles, la cui azione è stata quotata 18,856
euro, con un incremento del 6,77%, il più elevato nel paniere Mib,
quello delle 40 maggiori quotate.
La nuova impennata di Intesa Sanpaolo è
stata favorita dalla generale ripresa borsistica odierna, ma
certamente è conseguente anche alle riconsiderazioni degli
investitori sui dati presentati ieri dalla società che è presieduta
da Gian Maria Gros-Pietro, guidata da Carlo Messina e con maggiore
azionista la Compagnia di San Paolo.
“Nel 2018 – riporta la nota di
Intesa Sanpaolo - è atteso un aumento del risultato netto rispetto
al 2017”, che è stato di 3,8 miliardi, esclusi i 3,5 miliardi di
contributo pubblico conseguente all'acquisizione di Veneto Banca e
Popolare di Vicenza; inoltre, “la politica di dividendi per
l'esercizio 2018 prevede un impegno alla distribuzione di un
ammontare di dividendi cash corrispondente a un pay out ratio
pari all'85% del risultato netto”.
E le promesse di Carlo Messina finora
sono state mantenute, come confermano le cifre del consuntivo del
Piano di Impresa 2014-2017: dividendi cash per 10 miliardi, come
previsto; circa 200 miliardi di nuovo credito di medio-lungo periodo
all'economia reale, cioè a famiglie imprese (30 miliardi in più
rispetto al Piano), spese del personale contenute nei 21 miliardi,
acquisti e investimenti per 11 miliardi (uno in più), imposte
dirette e indirette per circa 10 miliardi.
Ritornando ai risultati del solo 2017,
il comunicato di ieri specifica i rispettivi contributi delle sei
aree di business del Gruppo, che, alla fine dell'anno scorso,
disponeva di 5.843 sportelli bancari (4.694 in Italia e 1.149
all'estero) e contava 96.892 dipendenti.
La Divisione Banca dei Territori,
guidata da Stefano Barrese, ha avuto proventi operativi netti per
8,884 miliardi (+3% rispetto al 2016), pari al 52% dei proventi netti
consolidati del Gruppo; il suo risultato lordo è stato di 2,328
miliardi (-10%) e di 1,371 miliardi l'utile netto (-24,3%)
Divisione Corporate e Investment
Banking (responsabile
Mauro Micillo):
proventi netti per 3,341
miliardi (-1,3%), pari al 19% dei proventi netti consolidati; il
risultato lordo è stato di 2,287 miliardi (+8%) e di 1,615 quello
netto (+11,5%).
Terza
maggiore Divisione è quella denominata International
Subsidiary Banks (responsabile
Ignacio Jaquotot) che ha avuto proventi operativi netti per 1,948
miliardi (-2,7%), un risultato lordo di 1,006 miliardi (+10,2%) e un
utile netto di 827 milioni (+17,6%).
La
Divisione Private Banking (clientela
di fascia alta), guidata da Paolo Molesini, ha avuto proventi netti
per 1,879 miliardi (+8%), un risultato lordo di 1,308 miliardi (+12%)
e un utile netto di 879 milioni (+23,8%).
La
Divisione Insurance
(Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita), che fa capo a Nicola Maria
Fioravanti) ha registrato proventi operativi netti per 1,067
miliardi, un risultato lordo di 887 milioni (-12%) e un utile netto
di 613 milioni (-8,4%).
Infine,
la Divisione Asset Management (Eurizon
Capital), guidata Tommaso Corcos: proventi netti per 785 milioni,
risultato lordo di 628 e utile netto di 439 milioni (+38,1%).
Dal
confronto emerge che proprio la Divisione Asset Managent è quella
che ha fatto registrare le migliori performances
operative e reddituali, avendo la meglio anche sulla Divisione
Private Banking.
Tommaso Corcos (Asset Management) |
Paolo Molesini (Private Banking) |