Separazione Tecnoinvestimenti-Cedacri

Separazione Tecnoinvestimenti-Cedacri. Nell'estate scorsa, si diceva che Cedacri avrebbe ancora aumentato la sua partecipazione in Tecnoinvestimenti, allora al 4,9%, e in effetti ha poi l'ha incrementata di circa un punto; ma, oggi, 8 febbario, è stato comunicato ufficialmente che Cedacri ha venduto a un gruppo di investitori istituzionali quasi 2 milioni di azioni di Tecnoinvestimenti, pari al 4,25% del capitale della società che ha al vertice Enrico Salza (presidente) e Piera Andrea Chevallard (amministratore delegato).
La cessione, avvenuta al prezzo di 6,70 euro per azione, indica chiaramente che le strade si separano. Non è divorzio, però, almeno per ora; perché Cedacri manterrà l'1,4% del capitale di Tecnoinvestimenti per i prossimi sei mesi (lock-up).
La Borsa, comunque, non l'ha presa bene: a fine mattinata, l'azione Tencoinvestimenti quotava 7 euro, il 5,15% meno di ieri, quando, invece, aveva chiuso a 7,38 euro, suo massimo storico.
Cedacri è il principale operatore italiano nel settore dei servizi di outsourcing per banche e istituzioni finanziarie (fatturato di circa 330 milioni nel 2017). Sede a Colecchio, in provincia di Parma, Cedacri ha come maggiore azionista, dalla fine del dicembre scorso, un fondo gestito da Fsi Sgr, che ne ha rilevato il 27% del capitale per 99 milioni di euro. Tra i soci di Cedacri si trovano il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (11,1%), Banca del Piemonte (4,2%) e Reale Mutua Assicurazioni (1,3%).

Tecnoinvestimenti, che ha il quartiere generale a Torino, nel 2017 ha fatturato 181 milioni (+22,9% rispetto al 2016) e prevede di avere ricavi superiori ai 215 milioni nel 2018, inizio di un triennio durante il quale investirà circa 29 milioni e farà nuove acquisizioni.

Enrico Salza, presidente Tecnoinvestimenti