Un affarone per la Rai, il Festival di
Sanremo 2018. La nuova edizione della più famosa manifestazione
musicale italiana renderà alla società concessionaria esclusiva del
servizio pubblico radiotelevisivo nazionale oltre 9 milioni di euro,
forse 10. A prevederlo è Firstonline, il giornale web indipendente
di economia e finanza che fa capo a Ernesto Auci e Franco Locatelli,
direttore.
Come riporta Firstonline, che riporta
quanto riferito da Angelo Teodoli, direttore di RaiUno, i costi del
Festival di Sanremo ammonteranno, quest'anno, a 16,6 milioni,
compreso l'onere previsto dalla convenzione con il Comune della
Riviera dei Fiori. Quanto alle entrate, ammontano già a 25 milioni i
ricavi derivanti dalla vendita della pubblicità ed è previsto un
altro milione dallo stacco dei biglietti d'ingresso.
A proposito dei costi, è stato
precisato che quelli relativi ai tre conduttori sono pari a 1,6
milioni, così suddivisi: 600.000 euro per Claudio Baglioni, anche
direttore artistico; 400.000 euro per Michelle Hunziker e 300.000
euro per Pier Francesco Favino.
Michelle Hunziker |
Altra notizia che riguarda la capitale
italiana della musica. Oggi, all'interno del Casinò di Sanremo, sede
provvisoria, è stato inaugurato il Museo del Festival, ideato e
promosso dal commercialista Marco Canova, il quale, per la sua
realizzazione, si impegnato molto e con grande determinazione. Fra
gli oggetti in esposizione si trovano il mandolino di Renzo Arbore,
il vestito indossato da Nilla Pizzi nell'edizione del 1958, microfoni
degli anni cinquanta, un juke box, decine di cimeli, numerosi vinili
e strumenti musicali che hanno segnato la storia del Festival, oltre
che 14 dei 45 calchi di mano di artisti della canzone italiana.
A presentare il Museo del Festival, il
cui allestimento è stato curato dall'architetto Alberto Pulinetti,
con Marco Canova e il critico musicale Dario Salvatori, è stato il
sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, il quale ha detto che “quello
di oggi è il nostro primo passo. L'obiettivo è ampliare il progetto
e trovare uno spazio definitivo, perché un museo senza dimora fissa
non stimola neppure le ricerche di pezzi rari e pregiati per
arricchire la collezione”.
Marco Canova, ideatore del Museo del Festival |