“Un po' più di 39.000 euro (39.186,
per la precisione). E' il debito residuo al 31 dicembre 2017 che, in
media, ogni torinese maggiorenne deve ancora rimborsare al sistema
creditizio, formato quasi interamente da banche, finanziarie e
società di credito al consumo. Questa cifra è superiore di quasi
3.000 euro alla media del Piemonte (36.093 euro) e di 5.352 euro a
quella dell'intera Italia”. Lo ha appena pubblicato il Corriere
Torino, edizione piemontese del Corriere della Sera.
“In conseguenza del suo
indebitamento, generato dal mutuo per la casa, dall'acquisto rateale
di beni e servizi, quali auto, moto, elettrodomestici, apparecchi
elettronici, articoli di arredamento, viaggi – ha riportato
l'articolo del Corriere Torino, diretto da Umberto La Rocca - il
torinese che ha fatto ricorso al credito paga, mediamente, una rata
mensile di 356 euro, pressoché la stessa della media nazionale (355
euro), ma inferiore a quella di tutti i piemontesi, che è invece di
370 euro. A livello provinciale, infatti, si va dal massimo di 403
euro pro-capite del cuneese al minimo di 351 euro del biellese”.
Nel Biellese, l'indebitamento
pro-capite residuo alla fine dell'anno scorso era di 30.294 euro,
mentre era di 38.292 euro nel Cuneese e di 39.103 nel
Verbano-Cusio-Ossola.
Come precisato dal quotidiano, tutti
questi dati sono di “Mister Credit”, l'area che si occupa dello
sviluppo di soluzione e strumenti educational all'interno del
Crif, gruppo specializzato nell'informazione finanziaria.
Dallo studio di Mister Credit-Crif
emerge, fra l'altro, che l'indebitamento residuo pro-capite nella
provincia di Torino è costituito per il 24,7% da mutui immobiliari,
per il 33% da prestiti personali e per il 42,3% da prestiti
finalizzati all'acquisto di beni e servizi durevoli. Le medie della
regione sono rispettivamente del 23,7% per i mutui casa (il primato
è della provincia di Asti con il 25,6%). del 37% per i prestiti
personali (massimo del 40,1% nel Biellese) e del 39,3% per i prestiti
finalizzati.
Beatrice Rubini, direttore dell'area
Mister Credit, ha commentato che “il miglioramento delle condizioni
economico-finanziarie delle famiglie, in virtù di un mercato del
lavoro in ripresa e dell'aumento del reddito disponibile, ha favorito
la domanda di credito per sostenere progetti di spesa sovente
rinviati durante gli anni precedenti”. Domanda incentivata anche
dal basso costo del denaro, che determina tassi di interesse
sostenibili.
Cristina Balbo, presidente Abi Piemonte |