Quattordici miliardi. E' la somma
entrata nelle casse dello Stato, l'anno scorso, grazie alla
tassazione sui giochi. Slot machines, gratta e vinci, lotterie e gli
altri strumenti per le scommesse e la sfida alla fortuna continuano a
rovinare un sacco di gente, a rendere centinaia di migliaia,
addirittura milioni di persone dipendenti da questo vizio, che
diventa una vera e propria malattia (ludopatia); ma, nello stesso
tempo, continuano ad essere un fiume copioso di denaro per l'erario.
E' vero che nel 2017 il gettito
derivante dai giochi si è ridotto di 367 milioni rispetto al 2016
(-2,6%); ma il calo è ben poca cosa rispetto a quanto sarebbe
necessario e opportuno e anche rispetto alle numerose promesse di
misure finalizzate al contenimento di questa piaga sociale dagli
effetti devastanti, come riconosciuto anche dagli amministratori
pubblici, centrali e locali.
A fornire l'ultimo dato sugli incassi
derivati dai giochi (per la precisione 13,998 miliardi) è stato il
ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), il quale ha riferito,
fra l'altro, che è invece diminuito del 9% a 1,921 miliardi il
gettito generato dal canone Rai. La diminuzione di 191 milioni
rispetto al 2016, è dovuta alla decisione di abbassare l'importo del
canone da 100 a 90 euro.
Monica Maggioni, presidente Rai |