IL PRELATO QUOTIDIANO
Dacci oggi il nostro prelato
quotidiano... Dicono che nel Nord Ovest ci sia un alto prelato che va
in crisi di astinenza se non si vede citato almeno una volta al
giorno su un mass media, andandogli bene sia un quotidiano che una
tv, non importa se nazionale o locale, ma persino una radio. Lui,
comunque, fa di tutto per meritare l'apparizione mediatica: qualsiasi
occasione è buona per un intervento o una dichiarazione.
Probabilmente pensa che gli torni utile finire, il più possibile,
nella rassegna stampa vaticana. Di certo, tanta sua visibilità a
molti dà fastidio. Chi è il soggetto in questione?
LA SGR “ETICA”
Una Sgr (società
di gestione del risparmio) che si vanta di essere etica come forse
nessun'altra, non solo in Piemonte dove è nata, da quando non è più
presieduta da un uomo molto rigoroso, giusto e competente, agisce,
all'interno e all'esterno, in modi decisamente ben diversi da quelli
ai quali dice di ispirarsi. Capo e sottocapo si comportano come boss
di bassa lega. La nuova situazione sta emergendo e fa chiedere fino a
quando non interverrà qualcuno a rimettere a posto cose e persone.
Un premio, naturalmente morale, a quanti indovinano qual è la
contestabile Sgr del caso.
SUL PONTE DELLA STAMPA
A Torino circola
la voce che alla Stampa, il quotidiano passato sotto il controllo dei
figli di Carlo De Benedetti, dovrebbe arrivare presto un nuovo vice
direttore, in sostituzione di uno degli attuali che andrebbe a
dirigere un quotidiano locale del Gruppo. Si dice che a condividere
il ponte di comando, comunque alle dipendenze del direttore
Molinari, sarà un giornalista molto bravo, stimatissimo dal grande
Giulio Anselmi, in passato già in posizioni apicali alla Stampa e,
più recentemente, diventato anche un volto noto. Le sue iniziali
sono A.M. Basta?
UN PRESIDENTE IN BILICO
Si sussurra che
nei palazzi attorno a piazza De Ferrari, a Genova, alcuni stiano
scommettendo su quanto tempo il presidente di una fondazione ligure,
scelto e sostenuto strenuamente dal Pd, riuscirà a restare ancora
attaccato alla poltrona. Diversi esponenti del Centro Destra puntano
sull'uscita dopo l'approvazione del bilancio 2017 dell'ente, che
dovrebbe essere disastroso come gli altri firmati dal discusso
presidente. Nessuno, però, rischia neppure un euro sulle dimissioni
spontanee. La spinta arriverà da Roma o sarà locale?