E' di 740 milioni di euro la somma
incassata nel 2017 dalla Compagnia di San Paolo in seguito alla
vendita di 264 milioni di azioni di Intesa Sanpaolo, attuata
dall'ente torinese presieduto da Francesco Profumo per rispettare il
discusso protocollo Acri-Mef, che obbliga le fondazioni di origine
bancaria a non avere investito in alcun asset più del 33,3% del
valore totale delle proprie attività in portafoglio.
La cessione dei titoli Intesa
Sanpaolo, destinata a continuare, ha generato una plusvalenza di 140
milioni (differenza tra il prezzo di carico in bilancio e il prezzo
di realizzo), dei quali 79 milioni portati a patrimonio netto e 61 a
conto economico (perché non tutti a patrimonio?)
Dal sito del colosso bancario guidato
da Carlo Messina emerge che, all'11 ottobre scorso, la Compagnia di
San Paolo possedeva l'8,52% delle azione ordinarie di Intesa Sanpaolo,
mentre il fondo BlackRock aveva il 5,01% e Fondazione Cariplo il
4,836%. Ma dalla stessa Compagnia è poi uscita la notizia che al 31 dicembre scorso la partecipazione in Intesa Sanpaolo era già scesa al 7,6%.
Francesco Profumo, presidente Compagnia di San Paolo |
A fine 1987 il valore di mercato delle
attività finanziarie detenute dalla Compagnia di San Paolo ammontava
a 7,3 miliardi, rappresentati per il 45,9% dalla partecipazione in
Intesa Sanpaolo, per il 44,5% dal portafoglio diversificato, per il
2,4% dalla quota in Cdp-Cassa Depositi e Prestiti e per l'1% da
quella in Banca d'Italia. Evidente, quindi, che la Compagnia di San
Paolo, la seconda maggiore d'Italia e tra le principali in Europa,
dovrà vendere ancora azioni della sua banca conferitaria.
Comunque, l'anno scorso, la fondazione
torinese di corso Vittorio Emanuele II ha registrato proventi totali
per 381,4 milioni e un avanzo di gestione (utile netto) di 253,1
milioni, che, depurato dall'effetto straordinario della svalutazione
del fondo Atlante, sarebbe di 313,7 milioni (+9% rispetto al 2016),
Gli oneri ordinari sono stati pari a 17,5 milioni e a 45,3 milioni le
imposte.
Per quanto riguatrda le erogazioni, il
Comitato di Gestione (Consiglio di amministrazione), composto dalla
vice presidente Licia Mattioli e dai consiglieri Alessandro Comitto,
Annamaria Poggi e Roberto Timossi, oltre che, naturalmente, dal
presidente Francesco Profumo) ne sono state deliberate per 177,4
milioni, il 7,3% in più rispetto al 2016 (165,4 milioni) e il 23,5%
in più rispetto al 2015 (143,6 milioni). Nel 2012 le erogazioni
erano state inferiori di 50 milioni a quelle dell'anno scorso.
Con l'approvazione del bilancio il
Consiglio generale ha deliberato, fra l'altro, l'accantonamento di
3,5 milioni alla riserva per l'integrità del patrimonio, che si
aggiunge agli oltre 50,6 milioni destinati alla riserva obbligatori e
30 milioni al fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che così
raggiunge la consistenza complessiva di 340 milioni.
Il Segretario generale, Piero Gastaldo,
che sta per lasciare l'incarico, ha evidenziato che nell'ultimo
biennio la Compagnia di San Paolo “ha realizzato i risultati
migliori degli ultimi dieci anni”.