Fermento nel mondo delle Fondazioni di
origine bancaria (Fob), dove il Nord Ovest conta parecchio,
soprattutto per il ruolo e il peso di tre enti tra i più potenti a
livello nazionale: la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Crt di
Torino e la Fondazione Crc di Cuneo. Soltanto loro tre, a fine 2016,
avevano un patrimonio netto vicino ai 10 miliardi di euro e
quest'anno erogheranno almeno 245 milioni, quasi interamente a
beneficio della comunità locale.
Il fermento è determinato da diversi
fattori, alcuni dei quali concatenati. Fra l'altro, in Compagnia di
San Paolo, seconda maggiore fondazione italiana, è in corso il
processo per la scelta del nuovo Segretario generale, figura di gran
rilievo nell'ente torinese di corso Vittorio Emanuele II, dove la
struttura interna ha sempre contato molto e più che in qualsiasi
altra fondazione. Risulta che siano almeno una quindicina i candidati
a subentrare a Piero Gastaldo, che ha deciso di abbandonare
l'incarico svolto per tanti anni.
Ai papabili già emersi, tra i quali
Stefano Firpo (torinese, 44 anni, attuale direttore generale al
ministero dello Sviluppo economico) e Carla Patrizia Ferrari
(genovese di nascita, direttore finanza della Compagnia presieduta
dal savonese Francesco Profumo, oltre che presidente di Equiter e
consigliere di amministrazione del colosso Cdp-Cassa depositi e
prestiti, il braccio finanziario del Governo), si è appena aggiunto
– come ha scritto lo Spiffero diretto dal bravo Bruno Babando –
l'economista torinese Pietro Garibaldi, classe 1968, professore
universitario, ha anche lavorato al Fondo monetario internazionale ed
è stato consigliere economico del ministero dell'Economia e delle
Finanze, direttore del Collegio Carlo Alberto, oltre che membro del
Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo).
Francesco Profumo |
Ancora per quanto riguarda la Compagnia
di San Paolo, si dice che il suo presidente, Francesco Profumo,
potrebbe diventare il successore dell'anziano Giuseppe Guzzetti al
vertice dell'Acri, l'associazione che rappresenta le 88 Fob italiane
e che terrà il suo congresso annuale a Parma, il 7 e 8 giugno
prossimi. Guzzetti, che è anche presidente storico della Fondazione
Cariplo, la più grande d'Italia, non è ancora in scadenza; ma le
manovre per rilevarne la poltrona romana sono partite da qualche
tempo e coinvolgono anche la Liguria, dato che viene attribuita
qualche chance all'avvocato Matteo Melly, presidente della
Fondazione Cr Spezia, da poco nominato presidente di Cdp Immobiliare,
molto vicino a Guzzetti in Acri, per la quale ha diversi incarichi.
Alla presidenza dell'Acri, però, molti
vorrebbero Giovanni Quaglia, numero uno della Fondazione Crt, salita
al terzo posto nella graduatoria nazionale per entità patrimoniale
e, certamente, molto dinamica e innovativa.
Giovanni Quaglia |
A proposito di Giovanni Quaglia,
spumeggiante e poliedrico cuneese diventato torinese, va ricordato
che pochi giorni fa la Fondazione da lui presieduta ha confermato di
avere acquisito, progressivamente, l'1% circa del capitale del Banco
Bpm, il gruppo nato dalla fusione della Popolare di Milano con il
Banco Popolare, gruppo che possiede, fra l'altro, il 13,65% della
Banca di Asti. La nuova partecipazione della Fondazione Crt si
aggiunge a quelle in Unicredit (1,65%), Atlantia (5,06%, quota tra le
più alte), Generali (1,2%), Cdp, F2i, Sias.
Quaglia e Cuneo rievocano
inevitabilmente la Fondazione Crc e il suo presidente, Giandomenico
Genta, altro numero uno molto attivo. Proprio Giandomenico Genta è
non soltanto del progetto finalizzato all'unione/aggregazione delle
Fob della provincia di Cuneo (esclusa quella di Fossano, almeno
finora); ma è anche il più acceso sostenitore dell'opportunità di
un riassetto del sistema nazionale delle Fob, che porti
all'incorporazione delle Fondazioni non più in grado di svolgere le
funzioni istituzionali per insufficienza di risorse da parte delle
Fondazioni più ricche e capaci.
Le Fondazioni di origine bancaria non
più in grado di stare da sole adeguatamente non sono poche e si
trovano in varie regioni, compresa la Liguria. Alcuni casi stanno
esplodendo: per esempio, Fondazione Banco di Napoli (commissariata
dal ministero dell'Economia e delle Finanze, autorità di vigilanza
delle Fob) e Cassamarca di Treviso.
Giandomenico Genta |
Giandomenico Genta, inoltre, si sta
impegnando molto per migliorare la qualità della governance
di Ubi Banca, il gruppo del quale la Fondazione Crc è il socio con
la quota maggiore (5,91%). Come scritto da Mf, giornale finanziario,
Giandomenico Genta mira a costituite un nocciolo duro di azionisti
che disponga del 20-25% del capitale, “per dare maggiore stabilità
alla banca in vista delle sfide future, compresa quella del
consolidamento del settore”.
Giandomenico Genta ha spiegato a Mf che
la sua proposta “va letta come disponibilità della Fondazione a
dialogare con gli altri soci e a superare i localismi per offrire
alla Banca un azionariato stabile e meno frammentato di quello
attuale”.