Il “derby” economico tra gli atenei
torinesi quest'anno lo vincerà l'Università, ribaltando il
risultato dell'anno scorso, quando ha trionfato il Politecnico.
Secondo i rispettivi budget 2018, infatti, l'Università, capitanata
dal rettore Gianmaria Ajani, chiuderà l'esercizio in corso con un
avanzo (utile netto, ma non definibile così riferendosi a soggetti
non profit) di 3,4 milioni di euro; mentre il Politecnico, del quale
ha assunto la guida, da poche settimane, Guido Saracco, terminerà
l'anno con un risultato netto inferiore al milione (768.566 euro,
secondo le previsioni).
I budget assestati 2017, invece, hanno
evidenziato un risultato d'esercizio di 27,3 milioni per il
Politecnico e di 3,2 milioni per l'Università. Quanto all'ultimo
bilancio consuntivo approvato, quello relativo al 2016, il
Politecnico ha dichiarato un avanzo netto di 42,869 milioni e di
13,618 milioni l'Università.
Tornando al budget 2018, quello
dell'Università, firmato da Giamaria Ajani, indica proventi
operativi per 442,3 milioni, 95,273 dei quali rappresentati da
proventi propri (87,112 per la didattica, cioè tasse e contributi
pagati dagli studenti iscritti ai corsi di laurea piuttosto che a
quelli di perfezionamento e master); mentre 328,479 milioni sono
costituiti dai contributi, provenienti prevalentemente dal Miur –
ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca – e dalle altre
Amministrazioni pubbliche centrali: 283,552 milioni.
I costi operativi previsti per
quest'anno dall'Università sono di 418,764 milioni, 249,129 dei
quali per il personale: in particolare,176,805 milioni per i docenti
e i ricercatori; 72,323 milioni per il personale dirigente e tecnico
amministrativo. Il costo per il sostegno degli studenti (borse di
studio e dottorato, contributi per stage e altri aiuti) sarà di
59,044 milioni e di 49,710 per l'acquisto di servizi e e
collaborazioni tecnico gestionali.
Politecnico. Nel budget 2018, curato
dal precedente rettore, Marco Gilli, non più rieleggibile, il totale
dei proventi operativi ammonta a 282,677 milioni, somma composta
dagli 83,800 milioni di proventi propri (32,281 per la didattica e
gli altri da ricerche e trasferimento tecnologico) e dai 152,365
milioni dai contributi, di cui 135,948 milioni dal Miur e dalle altre
amministrazioni pubbliche centrali, 5 milioni dall'Unione europea e
da altri organismi internazionali, 8,782 milioni da soggetti privati,
a partire da Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Fondazione Crc
di Cuneo e Fca-Fiat Chrysler Automobiles.
I costi operativi del Politecnico per
quest'anno sono previsti in 270,594 milioni: 153,158 milioni per il
personale (108,305 milioni per docenti e ricercatori, 44,893 per i
dirigenti e tecnici amministrativi), 30,810 milioni per l'acquisto di
servizi e collaborazioni tecniche, 28,516 milioni per il sostegno
agli studenti.
L'Università conta 74.500 iscritti, di
cui 4.400 stranieri. Le matricole di quest'anno sono 22.400, per il
7% straniere. Nel 2017 ha consegnato 12.600 lauree, 7.150 di primo
livello e 5.450 di secondo. Al 31 dicembre scorso aveva 398
professori ordinari, 743 associati e 727 ricercatori; più 1.764
dipendenti amministrativi a tempo pieno e 110 a tempo determinato.
Il Politecnico, 33.000 iscritti
nell'anno accademico 2016/17 (43% da regioni italiane diverse dal
Piemonte e il 15% dall'estero, con la componente cinese pari al 24%),
in quello in corso ha 5.300 matricole. Nel 2016 ha attribuito 6.530
lauree, 3.206 di primo livello e 3.327 magistrali. All'inizio
dell'ottobre scorso, disponeva di 225 professori ordinari, 373
associati, 302 ricercatori. Lo staff amministrativo era composto da
878 dipendenti.
Gianmaria Ajani, rettore Università Torino |
Guido Saracco, rettore Politecnico Torino |