Tommaso Corcos, responsabile Eurizon |
Nel mese scorso,
dunque, il gruppo Intesa Sanpaolo ha incrementato i tesori in
gestione per conto della clientela più di Jp Morgan Asset Management
(raccolta netta di 1,002 miliardi), Axa Am (947,3 milioni), Amundi
Group (868 milioni), Anima Holding (346), M&G Investments
(314,3), Morgan Stanley (271,7), gruppo Ubi Banca (252,8), Ubs Asset
Management (245,3) e Kairos Partners (157,4), che chiude la top ten.
Per quanto
riguarda gli altri gestori piemontesi di fondi comuni aperti e di
portafogli, la rilevazione di Assogestioni, l'associazione nazionale
delle società di gestione del risparmio gestito, mostra che in
aprile hanno tutti avuto una raccolta netta negativa, esattamente
pari a 79 milioni il gruppo Bim-Banca Intermobiliare, 68,3 milioni
Ersel, 9,2 milioni il gruppo Banca Sella e 0,2 milioni la Alpi.
Dall'inizio
di gennaio alla fine di marzo, Intesa Sanpaolo ha avuto una raccolta
netta di 3,720 miliardi, a fronte dei 3,960 miliardi Amundi
Group, il colosso mondiale di asset management che fa capo al
francese Crédit Agricole.
A far registrare una raccolta netta
superiore al miliardo di euro nel primo trimestre 2018 sono stati
soltanto cinque gruppi e tra questi si trova Ubi Banca, la cui quota
di maggioranza relativa appartiene alla Fondazione Crc di Cuneo,
presieduta da Giandomenico Genta e diretta da Andrea Silvestri. La
raccolta netta del gruppo Ubi Banca nei primi tre mesi è stata di
1,194 miliardi, inferiore soltanto a quelle di M&G Investments
(3,142 miliardi) e del gruppo Bnp Paribas (2,178 miliardi), oltre
che, naturalmente, di Amundi Group e del gruppo Intesa Sanpaolo.
Positiva, nel primo trimestre, è stata
la raccolta netta anche di Ersel, la cui somma di fondi aperti e di
gestioni di portafoglio è aumentata di 71,5 milioni e della sgr Alpi
(13,7 milioni). In particolare, Ersel (famiglia Giubergia-Argentero),
è risultata ventiduesima nella graduatoria dei gestori di risparmio
investito in fondi comuni aperti e in gestioni di portafoglio.
Invece, i gruppi Bim e Banca Sella sono
i gestori piemontesi di risparmio piemontesi che, dall'inizio di
gennaio alla fine di marzo, hanno subito una perdita di fondi
investiti dalla loro clientela. Lo si rileva dall'ultimo rapporto di
Assogestioni, l'associazione italiana delle società di gestione del
risparmio (Sgr), bancarie, assicurative e indipendenti.
Secondo Assogestioni, infatti, nel
primo trimestre, la raccolta netta del gruppo Bim-Banca
Intermobiliare, il cui controllo è stato rilevato dall'irlandese
Trinity (Attestor) è stata negativa per 443,5 milioni, come è stata
negativa, ma per 62,7 milioni, quella del gruppo Banca Sella.
Alla fine di aprile 2018, comunque, il
patrimonio gestito in fondi aperti e portafogli dal gruppo Banca
Sella, risulta di 7,7 miliardi e tale da garantire il mantenimento
del terzo posto nella graduatoria delle sgr che fanno capo a soggetti
con riferimento al Piemonte.
Il gruppo biellese, che ha al suo
vertice Maurizio Sella, infatti, precede l'Ersel, pilotato da Guido
Giubergia (patrimonio gestito per 6,307 miliardi al 30 aprile) e la
Alpi (156 milioni), biellese presieduta da Carlo Vedani e guidata da
Angelo Rusconi, ma posseduta interamente dalla Fiduciaria Orefici sim
di Milano. Il patrimonio gestito dal gruppo Ubi Banca è ammontato a
60,482 miliardi, che valgono il secondo posto piemontese.
Leader piemontese dell'industria del
risparmio gestito è, naturalmente, il gruppo Intesa Sanpaolo, con un
patrimonio gestito di 402,247 miliardi, inferiore, in Italia,
esclusivamente a quello del gruppo Generali, presieduto dal subalpino
Gabriele Galateri di Genola (479,697 miliardi). Per patrimonio
gestito al 31 marzo, il gruppo Intesa Sanpaolo, capitanato da Carlo
Messina, precede di molto anche Amundi (207,424 miliardi).
A livello italiano, Assogestioni ha
rilevato che, alla fine del primo quadrimestre 2018, il patrimonio
gestito in fondi e gestioni di portafoglio da parte di tutte le sgr
associate è ammontato a 2.037.852 miliardi.