Nel Nord Ovest la lunga crisi economica alle famiglie è già costata 44 miliardi

Alle famiglie del Nord Ovest, la più lunga crisi economica dell'Italia è già costata 44 miliardi di euro. Al 31 dicembre del 2008, infatti, la loro ricchezza netta, costituita dalla somma dei valori beni reali e delle attività finanziarie meno i debiti finanziari, ammontava a 1.190,3 miliardi, mentre alla stessa data del 2016 (ultimo dato disponibile) era pari a 1.146,3 miliardi. Il calo del 3,7% è dovuto soprattutto alla caduta dei prezzi delle abitazioni: nel periodo considerato, il valore complessivo delle case è sceso del 5,8%, a 605,6 miliardi dai 643,2 miliardi di fine 2008.
Il fenomeno emerge dal confronto dei dati diramati nei giorni passati dalla Banca d'Italia e relativi alle singole regioni.
In particolare, al 31 dicembre 2016, la ricchezza netta delle famiglie è risultata pari a 728,8 miliardi in Piemonte (761,4 miliardi al 31 dicembre 2008), a 389,2 miliardi in Liguria (400,7) e 28,3 miliardi in Valle d'Aosta (28,2). In quest'ultima, il valore totale delle abitazioni è passato dai 15,3 miliardi di fine 2008 ai 15,5 di otto anni dopo; mentre in Piemonte è sceso da 360,8 miliardi a 336,2 e in Liguria da 267,1 miliardi a 253,9.
Quanto alle attività finanziarie - contante, depositi bancari, risparmio postale, titoli, azioni, partecipazioni e, fra l'altro, quote di fondi comuni di investimento – in Piemonte, le famiglie ne possedevano per 396,4 miliardi al 31 dicembre 2016 (400 miliardi alla stessa data 2008), in Liguria per 136,2 miliardi (127,4) e in Valle d'Aosta per 10 miliardi tondi (10,2).
A fronte delle attività, però, in Piemonte le famiglie avevano passività finanziarie (debiti) per 69,9 miliardi a fine 2016 (65,4 miliardi otto anni prima), in Liguria per 24,6 miliardi (23,4) e in Valle d'Aosta per 1,8 miliardi (1,7).
Disaggregando i dati di Banca d'Italia, si rileva che la ricchezza netta delle famiglie è diminuita di 32,6 miliardi e del 4,3% in Piemonte e di 11,5 miliardi e del 2,9% in Liguria, mentre è rimasta sostanzialmente invariata in Valle d'Aosta.