“Il cliente delle banche ha, quasi
sempre, ragione. Soprattutto in Piemonte e nel resto del Nord Ovest.
A sentenziarlo è il Collegio di Torino dell'Arbitro Bancario
Finanziario (Abf), sistema stragiudiziale di risoluzione delle
controversie tra clienti e intermediari bancari e finanziari”.
Lo ha riferito il Corriere Torino,
edizione locale del Corriere della Sera diretta da Umberto La Rocca,
precisando che nel 2017, primo anno di attività del Collegio di
Torino, competente per il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta,
l'Arbitro Bancario Finanziario locale ha deciso con esito favorevole
per il cliente nel 56,2% dei 1.551 casi giudicati, mentre ne ha
respinti 378, pari al 24,4%. Per gli altri 301 ricorsi (19,4%), le
parti contendenti hanno raggiunto un accordo prima di arrivare alla
sentenza.
La quota dei ricorsi decisi a favore
del cliente dall'Abf di Torino è risultata non soltanto superiore
alla media nazionale (47,3%) ma anche la più alta dei sette Collegi
attivi in Italia (gli altri sono quelli di Roma, Milano, Bologna,
Napoli, Bari e Palermo).
L'anno scorso, il Collegio di Torino ha
ricevuto 2.579 ricorsi di clienti contro gli intermediari bancari e
finanziari, ritenendone inammissibili solo 63, il 2,4%.
Il numero dei ricorsi è stato pari a
412 per milione di abitanti, tasso inferiore unicamente a quelli del
Collegio di Milano (306 per milione di abitanti) e di Bologna (359),
indicando che, in fondo, i rapporti delle banche e delle finanziarie
con i consumatori del Nord Ovest sono meno burrascosi della media
italiana (489 ricorsi per milione di abitanti).
In particolare, nel 2017, l'Arbitro
Bancario Finanziario ha ricevuto 1.529 ricorsi dal Piemonte (348 per
milione di abitanti), 935 ricorsi dalla Liguria (597 per milione di
abitanti) e 41 dalla Valle d'Aosta (323 per milione di abitanti).
Il numero ligure di ricorsi per milione
di abitanti è risultato il quinto più alto a livello nazionale;
maggiori sono risultati soltanto quelli della Calabria (869 ricorsi
per milione di abitanti), Sicilia (836), Lazio (665) e Sardegna
(633).
A livello nazionale, l'Arbitro Bancario
Finanziario ha ricevuto 30.644 ricorsi, il 42% in più rispetto al
2016 e ne ha decisi quasi 24.000. Nel 77% dei casi l'esito è stato
sostanzialmente favorevole per i clienti, con l'accoglimento totale o
parziale delle loro richieste (47%) oppure con la dichiarazione della
cessazione della materia del contendere per l'accordo tra le parti
(30%). E ai ricorrenti sono stati riconosciuti circa 19 milioni di
euro.
Principale motivo delle controversie:
il finanziamento contro cessione del quinto, oggetto del 73% dei
ricorsi, a fronte del 4% del credito al consumo e della stessa quota
per bancomat e carte di credito, le altre due maggiori cause delle
liti. Quanto agli intermediari più contestati, i primi tre sono
risultati Santander Consumer Bank (4.354 ricorsi), Prestitalia
(3.351) e Barclays Bank (2.938). Seguono, nell'ordine, Ibl (2.512),
Intesa Sanpaolo (2.344), Unicredit (1.971), Poste Italiane (1.498),
Agos Ducato (812), Ubi Banca (801) e Futuro (749), che chiude la
graduatoria dei primi dieci.