Marco Drago, n. 1 Gruppo De Agostini |
In giugno, infatti, la capitalizzazione
totale della B piemontese, è aumentata di una dozzina di milioni,
pari allo 0,44%. Risultato modesto, certamente; ma non indifferente,
considerato che l'indice Ftse Mib, rappresentativo delle 40
principali società trattate alla Borsa di Milano, nello stesso mese
è diminuito dello 0,72% e dello 0,43% quello dell'intero listino.
Naturalmente, un conto sono le medie e
un conto le performance delle singole quotate. Così, dal confronto
con maggio, emerge che hanno aumentato il loro valore Dea Capital (da
378,77 milioni a 398,21), Prima Industrie (da 377,96 a 385,03),
Basicnet (da 227,52 a 230,32), Pininfarina (da 160,39 a 169,94), M&C
(da 71,51 a 86,7), Bim-Banca Intermobiliare (da 58,37 a 69,44), Cover
50 (da 41,35 a 41,8), Ki Group (da 11,74 a 12,63), Borgosesia (da
8,24 a 8,53) e Visibilia Editore (da 2,37 a 3,8 milioni).
In giugno, invece, si è ridotta la
capitalizzazione di Sogefi (da 345,24 a 310,27 milioni), Cofide
(da352,73 a 308,63), Tecnoinvestimenti (da273,32 a 258,91), Gedi
Gruppo Editoriale (da 181,03 a 167,29), Centrale del Latte d'Italia
(da 41,92 a 41,07), Fidia (da 35,62 a 33,83), Italia Independent (da
21,99 a 21,21) e Cdr Advance Capital (da 12,22 a 11,91 milioni).
Alla fine del mese scorso, la testa
della classifica borsistica della serie B piemontese per
capitalizzazione non è cambiata: al primo posto Dea Capital (gruppo
De Agostini della famiglia novarese Boroli-Drago) e al secondo la
torinese Prima Industrie; mentre è cambiato il titolare del terzo
gradino del podio, conquistato da Sogefi, controllata dai figli di
Carlo De Benedetti, come la loro holding Cofide, che è scesa al
quarto posto.
A fare un sorpasso sono state anche la Pininfarina,
settima avendo scavalcato la Gedi Gruppo Editoriale, controllata dai
De Benedetti e partecipata dalla Exor) e la M&C di Carlo De
Benedetti, al settimo posto, dove è subentrata alla Damiani di
Valenza.
Quanto alle liguri, alla fine di
giugno, Piazza Affari ha attribuito il valore di 2,817 miliardi a Erg
( 2,669 miliardi al 31 maggio), 448,68 milioni a Banca Carige
(427,9), 135,5 milioni a Orsero (141,72) e 9,76 milioni a Biancamano
(9,49).