Nei primi cinque
mesi di quest'anno, sono ammontate a 6,158 miliardi di euro le
entrate dello Stato derivanti dai giochi (lotto, slot, gratta &
vinci e C.) . Rispetto allo stesso periodo 2017, l'aumento è del 7%,
pari a 405 milioni di euro. In particolare, i proventi del lotto, al
lordo delle vincite, sono stati di 3,178 miliardi (+6%) e di 2,542
miliardi quelli dalle slot (+5,5%). Gli incassi dai giochi sono
risultati pari al 3,77% delle entrate tributarie totali, salite a 163
miliardi dai 159 di gennaio-maggio dell'anno scorso.
L'AUTOESTEROFILIA ITALIANA
In aprile,
l'Italia ha importato autoveicoli per 2,87 miliardi di euro (+12,5%
rispetto allo stesso mese 2017), mentre ne ha esportati per 1,85
miliardi (+1,3%). Il valore dell'import automobilistico è risultato
pari all'8,6% del valore di tutti gli acquisti italiani dall'estero.
Quanto alla produzione italiana di vetture è stata di 74.000 unità
in maggio (-7%) e di 312.000 nei primi cinque mesi (-8%).
LE FAMIGLIE “BEVONO” POCO
Al 31 maggio
scorso, in Italia, le famiglie erano indebitate con le banche per 634
miliardi di euro, circa un miliardo in più del 30 aprile. Ed erano
indebitate soprattutto per l'acquisto di abitazioni; infatti, avevano
mutui per 376,7 miliardi, 374,1 dei quali con durata superiore ai
cinque anni. I mutui per la casa rappresentavano, perciò, il 59,5%
dei prestiti contratti dalle famiglie con le banche.
LE BANCHE HANNO TITOLI DI STATO PER
353 MILIARDI
Nel nostro Paese,
le banche hanno ripreso a comprare titoli di Stato italiani, con
un'accelerazione in maggio. Alla fine di quel mese, infatti, avevano in
portafoglio Btp per 256,978 miliardi, Cct per 54,272, Ctz per 14,702
e Bot per 13,468, per un totale di 353,088 miliardi, a fronte dei
341,657 del 30 aprile e di somme ancora inferiori nei quattro mesi
precedenti. Rispetto al 31 dicembre 2017, il portafoglio delle banche
attive nella Penisola si è arricchito di titoli di Stato italiani
per quasi 30 miliardi. La quota in loro possesso, comunque, è
inferiore a quella detenuta da soggetti stranieri (circa un terzo),
della Banca d'Italia e degli altri investitori.