Un numero maggiore di frodi creditizie,
attuate utilizzando illecitamente i dati personali e finanziari
rubati al fine di ottenere prestiti o acquisire beni con l'intenzione
premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene,
è stato registrato in Sicilia (4.247 casi, primato nazionale),
Campania, Lombardia, Puglia e Lazi .
In tutta l'Italia, sono state oltre
26.600 le frodi creditizie censite dal Crif nel 2017. L'importo medio
delle frodi di questo tipo è risultato di 5.700 euro, per un valore
complessivo di circa 153 milioni di euro.
In particolare, nella sola provincia di
Torino le frodi creditizie attuate in seguito a furto di identità,
l'anno scorso, sono state 853, delle quali 314 nel primo semestre.
Questi i dati delle altre province piemontesi: 159 nell'Alessandrino
(51 nel primo semestre), 137 nel Cuneese (60), 116 nel Novarese (45),
104 nell'Astigiano (38), 77 nel Vercellese (28), 44 nel Biellese (12)
e 43 nel Verbano-Cusio-Ossola (18).
Il Crif ha precisato che sono
soprattutto gli elettrodomestici i beni acquistati con un
finanziamento ottenuto in modo fraudolento, rappresentando il 34,6%
dei casi, tasso ben superiore al 9,9% riguardante auto e moto, il
6,6% % relativo all'arredamento e il 4,6& a elettronica,
informatica e telefonia.
Secondo il campione esaminato, l'80%
delle frodi creditizie è perpetrato utilizzando carte d'identità
false o rubate. Quanto alla tipologia di finanziamento fraudolento, è
stato rilevato che per il 55,8% si tratta di prestito finalizzato
(credito al consumo) mentre quasi il 27,7 % dei casi riguarda le
carte di credito.
Nel 57% dei casi la frode creditizia
viene scoperta entro sei mesi; ma, più in generale, entro l'anno il
tasso di scoperta è vicino al 70%.