L'Istat precisa che, comprendendo le
inattive, le partecipate pubbliche diventano 9.240 (-4,6% rispetto al
31 dicembre 2015) e 880.602 i loro addetti (-0,3%). Comunque, il
60,1% è a controllo pubblico, nel senso che è sottoposto al potere
decisionali di soggetti pubblici, statali o territoriali.
In particolare, sono 3.960 le imprese
attive a controllo pubblico, impiegano 610.777 persone e generano un
valore aggiunto annuo superiore ai 55 miliardi di euro, al netto
delle attività finanziarie e assicurative, somma pari al 9,5% del
valore aggiunto generato dall'insieme delle imprese dell'industria e
dei servizi.
Secondo l'Istat, “la redditività
delle controllate pubbliche, nel 2016, ha registrato un miglioramento
diffuso”: il 78,3% ha registrato un utile d'esercizio (76,5% nel
2015) e una perdita il 21,7% (23,5% l'anno precedente).
Le perdite delle controllate pubbliche
sono ammontate a 2,156 miliardi (3,880 miliardi nel 2015) mentre gli
utili sono stati di 13,857 miliardi (10,600 miliardi nell'esercizio
precedente). Perciò, il saldo complessivo è risultato positivo per
11,7 miliardi.
Quasi contemporaneamente, il ministero
dell'Economia e delle Finanze (Mef), ha comunicato che sono circa
11.000 le amministrazioni pubbliche che, al 31 dicembre 2016,
possiedono partecipazioni, dirette o indirette, in società e in
soggetti con forma giuridica non societaria, quali consorzi,
fondazioni, associazioni e istituzioni.
Le partecipazioni dichiarate dalle
amministrazioni pubbliche negli oltre 9.184 soggetti economici
(numero sostanzialmente uguale a quello dell'Istat) sono state oltre
59.000, delle quali solo un migliaio non delle amministrazioni
locali.
Inoltre, dal Mef è stato precisato
che, a fine 2016, superavano i 15.000 gli incarichi ricoperti da
rappresentanti delle amministrazioni pubbliche nei soggetti
partecipati.