Nel gruppo di testa per i vini di qualità

Vigneti delle Langhe
Il Piemonte è una delle cinque regioni italiane che hanno la maggiore produzione di vini a marchio di qualità (Doc/Docg); mentre Puglia ed Emilia-Romagna sono in testa per i vini da tavola. Questo è uno dei risultati della fresca ricerca fatta da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information, sulle imprese italiane del settore vitivinicolo.
Un settore, quello vitivinicolo, “che conta oltre 310.000 imprese operanti nella fase agricola e più di 1.800 aziende attive nella fase di trasformazione industriale” si legge nello studio realizzato in partnership con Crif Ratings e Nomisma, società indipendente specializzata in attività di ricerca e consulenza economica per imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni a livello nazionale e internazionale.
In Italia il vitivinicolo impiega oggi, a livello industriale, complessivamente circa 13.000 persone e genera un giro d’affari intorno ai 10,4 miliardi di euro.
Più del 35% della produzione vitivinicola nazionale è destinata alla produzione di vini a marchio di qualità, dove il Piemonte primeggia con Trentino-Alto Adige, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, mentre in Puglia ed Emilia-Romagna maggiore è il peso dei vini da tavola.
Nel contesto dell’industria alimentare italiana – uno dei pilastri dell’economia nazionale per il suo fatturato di 137 miliardi, di cui 33,9 miliardi dovuto all'export, circa 62 mila imprese attive e oltre 465 mila occupati – il settore vitivinicolo si attesta come una delle principali componenti. Il comparto, infatti, incide per il 9,5% sul valore totale della produzione agricola, per il 7,6% sul fatturato dell’industria alimentare e per il 14,6% sull’export agroalimentare nazionale.
All’interno del settore vitivinicolo in Italia hanno un ruolo fondamentale le cooperative, che ammontano a 484, hanno avuto un fatturato di 4,5 miliardi di euro nel 2016 e contano oltre 9.000 addetti (il 10% del totale). A livello regionale, la maggior parte delle cooperative vitivinicole si trova in Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Veneto.
L’Italia è un esportatore netto di vino e il secondo paese esportatore a livello mondiale per valore e per volumi, con vendite all'estero che nel 2017 sono risultate pari a 5,9 miliardi di euro. Nell’ultimo decennio le esportazioni dell’Italia sono aumentate del 68,5% per valore e del 13,4% per volume grazie al contestuale riposizionamento di prezzo dei prodotti commercializzati all’estero.
Parlando di trend di consumo sul mercato interno, tra i fenomeni di maggior successo vi è l’incremento della domanda di vino biologico. Nel 2016 le vendite di vino biologico in Italia hanno raggiunto complessivamente quota 275 milioni di euro, con un aumento del 34% .
L’Italia rappresenta il primo produttore di vino a livello mondiale, con una quota del 17%. A livello di Unione europea, la produzione vitivinicola nazionale incide per circa 1/3 e per il 29% sul fatturato del settore.
Negli ultimi anni le imprese vitivinicole hanno saputo mantenere una elevata redditività che in termini: il margine operativo lordo oscilla intorno al 9%.

Negli ultimi anni le imprese vitivinicole hanno saputo mantenere una elevata redditività che in termini: il margine operativo lordo oscilla intorno al 9%.


Anche nei primi sei mesi del 2018 l’export vitivinicolo italiano prosegue la propria crescita, registrando una progressione delle vendite oltre confine nella misura del 4,1% a valore rispetto allo stesso periodo del 2017. Per quanto riguarda l’import, invece, l’Italia conferma un trend di sostanziale stabilità, con acquisti dall'estero per 312 milioni di euro.
Dall’analisi della domanda interna emerge che i consumi di vino nel nostro Paese sono costantemente calati a partire dagli anni ’70, scendendo ai 40 litri per persona, all'anno Si tratta di un calo legato sia ai cambiamenti socio-demografici del nostro Paese sia al diverso ruolo assunto dal vino nelle abitudini degli italiani, i quali hanno abbandonato il consumo quotidiano di tale prodotto spostando le proprie attenzioni verso modelli differenti e più occasionali.