“La
reazione violenta delle Borse è un fenomeno di mercato, ma, a questo
punto, possiamo dire che la correzione c'è già stata e che, tra
qualche mese, passata l'emergenza, potremo pensare a questo come a
uno dei fenomeni transitori che si verificano sui mercati”. Così
Raffaele Jerusalmi, l'amministratore delegato di Borsa Italiana ha
commentato su u Radio 24 il crollo dei mercati finanziari legato
all'emergenza a Covid-19.
Jerusalmi
ha confermato “l'inutilità” di un provvedimento di chiusura
della Borsa, in un mercato ormai globalizzato. “Sicuramente le
economie stavano rallentando già prima di questa situazione”
ricordano che ci siamo trovati in circostanze simili in altre
occasioni”. E ha aggiunto: “Tra qualche mese, anche il tema del
virus sarà un ricordo. E' un'esperienza che abbiamo già passato con
la Sars anche se non eravamo direttamente coinvolti. Sono fenomeni
transitori”.
Come
riferisce Radiocor, alla domanda sull'opportunità di una
interruzione delle contrattazioni, come richiesto da alcune parti,
l'amministratore delegato di Borsa Italiana ha ribadito: “In
generale, questi provvedimenti non servono a nulla. I mercati sono
globali, le scelte locali sono devastanti perché fanno perdere
credibilità”. Fra l'altro, le azioni sono negoziate su diverse
piattaforme. Diverso sarebbe se ci fosse una decisione “coordinata
a livello mondiale”, per la quale però “non ci sono i
presupposti”.
Jerusalmi:
ha concluso, sottolineando che “nessuno chiede di chiudere i
mercato quando le azioni salgono del 10%-20%”.