All'artigianato del Nord Ovest il Covid-19 sta costando oltre 900 milioni al mese

Almeno sette miliardi di euro. E' la stima del fatturato perso, a livello nazionale, dalle imprese artigiane in questo mese di chiusura a causa del Coronavirus (dal 12 marzo al 13 aprile 2020). A fare i conti è stato l’Ufficio studi della Cgia, l'associazione di Mestre. I comparti più colpiti sono anche quelli più rappresentativi di tutto il settore: le costruzioni vedranno una flessione del fatturato di 3,2 miliardi (edili, dipintori, finitori di edifici), 2,8 miliardi la manifattura (metalmeccanici, legno, chimica, plastica, tessile-abbigliamento, calzature), 650 milioni i servizi alla persona (acconciatori, estetiste, calzolai).

Secondo la Cgia, nel mese considerato l'artigianato ha perso fatturato per 662 milioni di euro in Piemonte, per 224 milioni in Liguria e per 22 milioni in Valle d'Aosta. Totale delle tre regioni del Nord Ovest: 908 milioni di euro. 

“L’artigianato rischia di estinguersi, o quasi, in particolar modo nelle piccole città e nei paesi di periferia: molte attività - segnala Paolo Zabeo, il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia – a fronte dell’azzeramento degli incassi, degli affitti insostenibili e di una pressione fiscale eccessiva, non reggeranno il colpo e saranno costrette a chiudere. Se la situazione non migliorerà entro la fine del prossimo mese di maggio, è verosimile che entro quest’anno il numero complessivo delle aziende artigiane scenderà di almeno 300mila: vale a dire che il 25% delle imprese artigiane in Italia chiuderà i battenti”.

Una situazione, quella che sta vivendo l’artigianato in queste settimane, molto difficile che si sovrappone a un quadro generale altrettanto pesante, che negli ultimi dieci anni ha visto crollare il numero delle imprese presenti in questo settore. Tra il 2009 e il 2019, infatti, le aziende artigiane che hanno chiuso definitivamente sono state poco meno di 180mila (per la precisione 178.664), pari al 12,5%. Se nel 2009 lo stock era pari a 1.465.949, al 31 dicembre dell’anno scorso il numero è sceso a 1.287.285.

La regione che ha subito la flessione più elevata è stata la Sardegna (-19%). In Piemonte la perdita è stata del 15,2% (da 136.015 a 115.342), del 15,3% in Valle d'Aosta (da 4.243 a 3.953) e dell'8% in in Liguria (da 46.724 a 43.009).

“Quasi il 60% della contrazione delle imprese artigiane registrata in questi ultimi 10 anni – fa notare il segretario Renato Mason – riguarda attività legate al comparto casa. La crisi del settore e la caduta verticale dei consumi delle famiglie sono stati letali. Certo, molte altre professioni artigiane, soprattutto legate al mondo del design, del web, della comunicazione, si stanno imponendo. Purtroppo, le profonde trasformazioni in atto e la drammatica crisi che vivremo nei prossimi mesi cancelleranno molti mestieri che hanno caratterizzato la storia dell’artigianato e la vita di molti quartieri e città”.

Tornando alle chiusure imposte dalla legge in queste ultime due settimane a causa del Covid-19, sono 752.897 le imprese artigiane che sono state costrette a sospendere l’attività (pari al 58,5%); il conto sale a 799.462 se si considerano anche le attività per le quali è prevista la possibilità di fare solo somministrazione per asporto.

A livello regionale si sono registrate punte del 65,6% in Toscana, del 63,9% in Valle d’Aosta e del 61,1% in Umbria. In Piemonte le aziende artigiane fermate sono il 59,6% e in Liguria il 60,4%.