La Juventus ha perso in Borsa il 7,7% Borgosesia al primo posto per i rialzi


Tre quotate del Nord Ovest tra le prime dieci che, venerdì, hanno denunciato i maggiori ribassi delle rispettive azioni in Borsa. Il titolo della Juventus ha perso il 7,70% rispetto al giorno prima, quello della Centrale del Latte d'Italia il 7,27% e quello della Exor il 6,08%. La perdita del valore dell'azione Juventus è risultata la seconda più elevata di tutto il listino di Piazza Affari, mentre il calo della Centrale del Latte d'Italia è stato il quarto maggiore e quello di Exor il nono.
L'azione Exor (holding del gruppo Agnelli-Elkann-Nasi) ha chiuso a 55,04 euro, Centrale del Latte d'Italia a 3,06 e Juventus a 0,635.
Consolerà almeno i soci della Borgosesia il fatto che la loro società ha terminato l'ultima seduta borsistica della settimana con il maggiore rialzo di Piazza Affari. Il prezzo della sua azione nella compravendita finale, infatti, è stato di 0,69 euro, il 17,95% in più rispetto al precedente.
La Borgosesia è una holding con partecipazioni in diversi settori (dall'immobiliare all'energia) che fa capo al gruppo guidato dal commercialista biellese Mauro Girardi, principale azionista sia della Cdr Advance Capital (nel listino Aim della Borsa di Milano) sia della Borgosesia attraverso Dama srl controllata di Cdr Replay. Dama, infatti, possiede il 52,48% del capitale della Borgosesia, valutata dal mercato 8,3 milioni di euro.
Giuseppe Marotta, amministratore delegato Juventus

Prima Industrie: d'oro l'esercizio 2017 dividendo ai soci aumentato del 33 %


Un titolo ad alto rendimento. E' così che si rivela l'azione Prima Industrie. L'ultima conferma è arrivata con il comunicato che riporta i dati principali del bilancio 2017 e che annuncia la proposta del consiglio di amministrazione di distribuire ai soci un dividendo di 0,40 euro per azione, il 33% in più rispetto a quello dell'anno scorso. Complessivamente, ammonta a 4,193 milioni la somma che si divideranno gli azionisti della società torinese presieduta da Gianfranco Carbonato.
La decisione degli amministratori è conseguente all'utile netto di 18,5 milioni conseguito dalla capogruppo e all'utile netto consolidato, che è stato di 18,7 milioni (+83.3% rispetto ai 10,2 milioni del 2016).
Nell'esercizio appena passato, il gruppo Prima Industrie ha registrato un fatturato di 449,5 milioni (+14,1%) e un margine operativo lordo di 45,1 milioni (+24,7%), pari al 10% dei ricavi. Il portafoglio ordini al 31 dicembre scorso sfiorava i 170 milioni (+18,5%) ed è ancora salito a 185,6 milioni al 31 gennaio 2018.
Nel 2017 è migliorata anche la posizione finanziaria: l'indebitamento netto è sceso a 69,6 milioni dagli 84,2 milioni del 31 dicembre 2016. I dipendenti sono risultati 1.781, quindi 117 in più rispetto all'anno precedente.
L'alto rendimento dell'azione Prima Industrie è provato anche dalla performance borsistica: l'ultimo prezzo in Piazza Affari è stato di 34,65 euro, a fronte dei 19,40 euro del 2 marzo 2017. In dodici mesi esatti la rivalutazione è stata di 15,25 euro e del 78,6%. La capitalizzazione della società è perciò salita a 363,245 milioni.
Gianfranco Carbonato, presidente Prima Industrie

Assi piemontesi, tris femminile


ALBINA MALERBA TURBO DEL CENTRO STUDI PIEMONTESI
Numeri impressionanti quelli relativi all'attività istituzionale 2017 del Centro Studi Piemontesi, presieduto da Beppe Pichetto (vice è Gustavo Mola di Nomaglio) e diretto magistralmente da Albina Malerba. L'anno scorso, il Centro Studi Piemontesi ha pubblicato 14 volumi (interamente concepiti e seguiti all'interno) e 2 nuove edizioni della sua rivista semestrale; ha coinvolto 369 tra autori, collaboratori, relatori e conferenzieri (tutti a titolo gratuito), 115 i libri recensiti e 113 i segnalati, 134 le promozioni di iniziative riguardanti il Piemonte e gli Stati Sabaudi, 56 tra conferenze, presentazioni e lezioni organizzate, 65 associazioni ed enti coinvolti, almeno 9.000 le persone partecipanti agli eventi del Centro, tutti ad ingresso libero.
Come riconosciuto dai vertici, per l'attività del Centro Studi Piemonte sono stati fondamentali il sostegno della Compagnia di San Paolo e i contributi di Fondazione Crt, Reale Mutua Assicurazioni, ministero dei Beni e delle attività culturali, Regione Piemonte, Fondazione Guglielmo De Levy e di diverse persone fisiche.
Fondamentale, però, è stata anche l'operosità di Gustavo Mola di Nomaglio e di Albina Malerba, infaticabili e costantemente propositivi. Due turbo.
Di Moncalieri, dove è nata nel 1953, laurea in Lettere, Albina Malerba oltre a dirigere la prestigiosa istituzione culturale torinese è responsabile della rivista “Studi Piemontesi”, presente in tutte le più importanti biblioteche del mondo. Docente del master dell'Università di Torino in Cultura e patrimonio storico-linguistico per la formazione degli insegnanti in Argentina, ha diverse collaborazioni editoriali e, fra l'altro, può vantare incarichi nelle Fondazioni Filippo Burzio, Bottari Lattes e Museo della Ceramica di Mondovì. Ha anche ricevuto i premi San Giovanni dalla Città di Torino e Bojanen di Torino Incontra.
Albina Malerba

ANNA SAPINO PRIMA IN ITALIA CON IL PREMIO TOTOVIC
Anna Sapino, direttore scientifico dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro (Ircc) di Candiolo, è stata insignita del Premio Vladimir Totovic, il prestigioso riconoscimento che la divisione tedesca del'International Academy of Pathology assegna ogni anno a un anatomo patologo che si sia distinto per la sua attività scientifica. Prima di Anna Sapino, nessun italiano lo aveva ricevuto. E' stata premiata per i suoi studi nel campo dei tumori alla mammella.
Oltre a essere direttore scientifico dell'Istituto di Candiolo, Anna Sapino è professore ordinario di Anatomia patologica all'Università di Torino e membro del Consiglio superiore di Sanità. E' nata a Moretta (Cuneo) 60 anni fa. Ha due figli. Si è laureata in Medicina, nel capoluogo piemontese, nel 1982 e si è poi specializzata in Anatomia patologica all'Università di Milano. Ha studiato anche negli Usa. E' autrice di numerose pubblicazioni scientifiche.
Anna Sapino

ELENA MOTTA DAL CALL CENTER ALLA DIREZIONE GENERALE
In occasione della sua nomina a direttore generale di Directa Sim, società torinese attiva nel trading on line dal 1966, Elena Motta ha avuto l'onore di una pagina quasi intera dedicatale da La Stampa. La decisione del quotidiano torinese si trova nella carriera di Elena Motta, la quale ha incominciato a lavorare in Directa Sim, come assistente ai clienti, nella sala dei telefoni (call center), vent'anni fa, quand'era studente alla Facoltà di Economia. “Facevo 10-15 ore alla settimana” ha raccontato al bravo Giuseppe Bottero, aggiungendogli che è cresciuta “poco per volta”.
Senza mai smettere di lavorare, Elena Motta, 44 anni, si è laureata nel 1999, quando è anche diventata responsabile del servizio clienti, prima di diventarlo del marketing. Poi le è stata affidata la direzione commerciale, ultima tappa antecedente la direzione generale. Con l'apprezzamento e la fiducia di Massimo Segre, fondatore, presidente e azionista di controllo di Directa Sim, che ha accordi con oltre 170 intermediari in Italia.
Nel 2017, Directa Sim ha avuto oltre 19.000 clienti operativi, che hanno fatto registrare 1,82 milioni di eseguiti e hanno intermediato sul mercato italiano un controvalore di 26,3 miliardi di euro. La società è partecipata, con quote significative, da Mario Fabbri, amministratore delegato, e da Andrea Grinza, direttore amministrativo.
Elena Motta

Noberasco e la torinese OwensCorp accompagnate verso la Borsa da Ubi


Tra le 21 aziende che Ubi Banca e Confindustria hanno selezionato per accompagnarle in un percorso di sviluppo destinato a sfociare in Piazza Affari, nell'ambito del programma Elite di Borsa Italiana, ne spiccano due del Nord Ovest: sono la Noberasco di Albenga e la OwensCorp di Torino. Sono state preferite per il loro business, “solido e ad alto potenziale di crescita”.
Nobersasco e OwensCorp avranno la possibilità di intraprendere un percorso dedicato che prevede strumenti di finanziamento, relazioni con operatori del mercato dei capitali, grazie anche all'interlocuzione con una platea di potenziali investitori italiani ed esteri, formazione specifica per guidare i cambiamenti organizzativi e di governance necessari ad affrontare i mercati internazionali.
Insieme, le 21 azione scelte da Ubi Banca e Confindustria hanno un fatturato aggregato di circa tre miliardi di euro e un totale di 11.000 dipendenti.
OwensCorp confeziona articoli di abbigliamento. Noberasco è leader in Italia nel settore della frutta secca.
La Noberasco compie centodieci anni. Da quando è stata fondata, nel 1908, ad Albenga, è sempre stata guidata e controllata dall'omonima famiglia, ora alla quarta generazione. Negli ultimi cinque anni ha aumentato il fatturato da 65 a 135 milioni di euro e i dipendenti da 75 a 150. Il suo nuovo stabilimento, a Carcare, sempre nel Savonese, ha comportato un investimento di 50 milioni.
La Noberasco, che ha una gamma di offerta molto vasta e continuamente rinnovata, opera anche attraverso le sue prime tre boutique, aperte rispettivamente ad Albenga, Milano e Torino. Negozi estremamente affascinanti.
Ubi Banca, 1.838 filiali in Italia (160 in Piemonte), 21.400 dipendenti, ha come maggiore azionista la Fondazione Crc di Cuneo, che ne possiede il 5,91% del capitale, mentre il 5,123 fa capo a Silchester International Investors e il 4,959% alla Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Del Consiglio di Sorveglianza fanno parte anche i piemontesi Ferruccio Dardanello e Alessandra Del Boca. Presidente del Consiglio di Gestione è Letizia Moratti.
Terza e quarta generazione Noberasco

Aeroporti: Genova ha ripreso quota


Ha ripreso quota, in gennaio, l'aeroporto di Genova. Il “Cristoforo Colombo”, infatti, nel primo mese di quest'anno ha fatto registrare un incremento del 15,5% dei voli (1.253) rispetto al gennaio 2017 e dell'1,7% dei passeggeri, risultati 73.781. L'aumento dei passeggeri è inferiore al 5,7% medio dei 38 scali nazionali, dove sono transitate 11.406.716 persone; mentre il tasso di crescita dei voli dell'aeroporto genovese è stat0 superiore al 4,2% medio italiano (105.393 movimenti).
Nell'intero anno appena passato, l'aeroporto di Genova ha avuto 1.249.374 passeggeri, lo 0,7% dei 175.413.402 registrati dai 38 scali italiani censiti da Assaeroporti, la loro associazione. Il dato 2017 era ancora inferiore dell'1,6% a quello del 2016 e, comunque, tale da porre il Cristoforo Colombo al posto numero 23 nella graduatoria 2017 degli scali italiani, dietro persino a quelli di Trapani, Alghero, Brindisi e Lamezia Terme.
L'Aeroporto di Genova ha come azionista di maggioranza assoluta l'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale con il 60% del capitale, mentre la Camera di commercio di Genova ne possiede il 25% e la Aeroporti di Roma il 15% restante. Presidente della società, dal luglio scorso, è Paolo Odone, classe 1942, da parecchi anni al vertice anche della locale Camera di commercio.
Al contrario dello scalo genovese, quello di Torino-Caselle in gennaio ha evidenziato cali rispetto allo stesso mese 2017. Infatti, ha registrato 3.695 movimenti (arrivi e partenze), l'1,8% in meno e 318.941 passeggeri, il 2,6% in meno. E' andata un po' meglio, invece, al terzo aeroporto del Nord Ovest, quello di Cuneo-Levaldigi: i movimenti sono diminuiti del 9,4%, risultando così 309; ma i passeggeri sono aumentati del 20,6%, ammontando a 9.118.
L'aeroporto di Torino-Caselle, nell'intero 2017 ha avuto 4.176.556 passeggeri, nuovo record storico, grazie all'incremento del 5,8% rispetto al 2016. Però, la sua crescita è risultata inferiore alla media nazionale del 6,4% (sono stati 175.413.402 i passeggeri utilizzatori degli aeroporti italiani censiti dalla loro associazione).
Nella graduatoria 2017 basata sui clienti degli scali del Bel Paese, il “Sandro Pertini” è stato preceduto anche dagli aeroporti di Bari (4.686.016 passeggeri), Pisa (5.233.831) e Palermo (5.775.274). I passeggeri che hanno utilizzato l'aeroporto di Caselle in gennaio rappresentano il 2,8% delle persone transitate in tutti gli scali dell'Italia.
Il “Sandro Pertini” è gestito, dal 1956, dalla Sagat, società che ne ha la concessione almeno fino al 2035 e che da cinque anni esatti ha come azionista di maggioranza assoluta, con il 75,28% del capitale, 2i Aeroporti (gruppo Cdp-Cassa Depositi e Prestiti). Il 10% fa capo alla Fct Holding, finanziaria del Comune di Torino, il 6,76% a Tecno Holding (Camere di commercio) e il 5% alla Città Metropolitana. Presidente è Giuseppe Donato e amministratore delegato Roberto Barbieri.
Paolo Odone, presidente Aeroporto di Genova

Azioni Juventus e Cairo Communication tra le dieci con i maggiori ribassi in Borsa


Due quotate del Nord Ovest nella lista delle dieci che oggi, 1 marzo, hanno subito i maggiori ribassi dei prezzi delle loro azioni in Piazza Affari. Al quarto posto è finita Cairo Communication, la cui azione è scesa del 5,19% a 3,38 euro e al decimo la Juventus, che ha chiuso con un calo del 4,7% a 0,688 euro, nonostante la conquista della finale di Coppa Italia. Per entrambe, comunque, il prezzo odierno non è il più basso di sempre. 
Il primo giorno di marzo dell'anno scorso, l'azione Juventus valeva 0,3599 euro, quella della Cairo Communication 3,638 euro. 
Se per Urbano Cairo non è stata una buona seduta - anche l'altra sua quotata, Rcs MediaGroup ha avuto come ultimo prezzo 1,09 euro, il 2,68% in meno rispetto a ieri - non lo è stata neppure per le altre società quotate della scuderia Agnelli-Elkann-Nasi: Fca-Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso a 17,088 euro per azione (-2,75%), Exor a 58,60 euro (-2,17%), Ferrari a 100,70 euro (-1,70%) e Cnh Industrial a 11,00 euro (-1,30%).
D'altra parte, l'indice Ftse Mib è finito in rosso, a 22.438 punti, lo 0,7% in meno rispetto alle 24 ore precedenti.
In controtendenza, invece, Cofide, la holding dei fratelli De Benedetti. L'ultimo prezzo del titolo Cofide è stato di 0,554 euro, con un incremento del 4,14%, che è risultato il settimo più elevato nella giornata borsistica odierna.


SENZA DIVIDENDO I SOCI CENTRALE DEL LATTE D'ITALIA
Tra le quotate del Nord Ovest che hanno terminato la giornata in rosso, si trova pure la torinese Centrale del Latte d'Italia (Cli). Il prezzo dell'ultima contrattazione è stato di 3,27 euro (-1,21%). Può avere influito anche la comunicazione che quest'anno la società presieduta da Luigi Luzzati e guidata da Riccardo Pozzoli, amministratore delegato, non distribuirà dividendo.
Nel 2017, la capogruppo ha conseguito un utile netto di 204.000 euro, destinato interamente a riserva; ma a livello consolidato è stata registrata una perdita di 261.000 euro, non confrontabile comunque con l'utile di 12 milioni del 2016.
Nel passato esercizio, i ricavi netti del gruppo Cli sono stati pari a 183,4 milioni (117,7 milioni nel 2016) e il margine operativo lordo è ammontato a 7,2 milioni (2,9 milioni). E' aumentato, tuttavia, pure l'indebitamento finanziario netto a 62,3 milioni al 31 dicembre 2017 dai 60,2 milioni della stessa data dell'anno precedente.
Luigi Luzzati, presidente Cli

Hunziker & Bongiorno




Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno riceveranno, il 15 aprile ad Albenga, il Premio Fionda di Legno 2018, per l'attività della Onlus Doppia Difesa, che hanno fondato nel 2017 e che continuano ad animare per il sostegno delle donne vittime di abusi fisici e psicologici. Il Premio è assegnato dall'associazione locale “Fieui di Caruggi”.


IL PRELATO QUOTIDIANO
Dacci oggi il nostro prelato quotidiano... Dicono che nel Nord Ovest ci sia un alto prelato che va in crisi di astinenza se non si vede citato almeno una volta al giorno su un mass media, andandogli bene sia un quotidiano che una tv, non importa se nazionale o locale, ma persino una radio. Lui, comunque, fa di tutto per meritare l'apparizione mediatica: qualsiasi occasione è buona per un intervento o una dichiarazione. Probabilmente pensa che gli torni utile finire, il più possibile, nella rassegna stampa vaticana. Di certo, tanta sua visibilità a molti dà fastidio. Chi è il soggetto in questione?

LA SGR “ETICA”
Una Sgr (società di gestione del risparmio) che si vanta di essere etica come forse nessun'altra, non solo in Piemonte dove è nata, da quando non è più presieduta da un uomo molto rigoroso, giusto e competente, agisce, all'interno e all'esterno, in modi decisamente ben diversi da quelli ai quali dice di ispirarsi. Capo e sottocapo si comportano come boss di bassa lega. La nuova situazione sta emergendo e fa chiedere fino a quando non interverrà qualcuno a rimettere a posto cose e persone. Un premio, naturalmente morale, ai risolutori dell'indovinello.

SUL PONTE DELLA STAMPA
A Torino circola la voce che alla Stampa, il quotidiano passato sotto il controllo dei figli di Carlo De Benedetti, dovrebbe arrivare presto un nuovo vice direttore, in sostituzione di uno degli attuali che andrebbe a dirigere un quotidiano locale del Gruppo. Si dice che a condividere il ponte di comando, comunque alle dipendenze del direttore Molinari, sarà un giornalista molto bravo, stimatissimo dal grande Giulio Anselmi, in passato già in posizioni apicali alla Stampa e, più recentemente, diventato anche un volto noto. Le sue iniziali sono A.M. Basta?

UN PRESIDENTE IN BILICO
Si sussurra che nei palazzi attorno a piazza De Ferrari, a Genova, alcuni stiano scommettendo su quanto tempo il presidente di una fondazione ligure, scelto e sostenuto strenuamente dal Pd, riuscirà a restare ancora attaccato alla poltrona. Diversi esponenti del Centro Destra puntano sull'uscita dopo l'approvazione del bilancio 2017 dell'ente, che dovrebbe essere disastroso come gli altri firmati dal discusso presidente. Nessuno, però, rischia neppure un euro sulle dimissioni spontanee. La spinta arriverà da Roma o sarà locale?

Indiscrezioni & indovinelli


IL PRELATO QUOTIDIANO
Dacci oggi il nostro prelato quotidiano... Dicono che nel Nord Ovest ci sia un alto prelato che va in crisi di astinenza se non si vede citato almeno una volta al giorno su un mass media, andandogli bene sia un quotidiano che una tv, non importa se nazionale o locale, ma persino una radio. Lui, comunque, fa di tutto per meritare l'apparizione mediatica: qualsiasi occasione è buona per un intervento o una dichiarazione. Probabilmente pensa che gli torni utile finire, il più possibile, nella rassegna stampa vaticana. Di certo, tanta sua visibilità a molti dà fastidio. Chi è il soggetto in questione?

LA SGR “ETICA”
Una Sgr (società di gestione del risparmio) che si vanta di essere etica come forse nessun'altra, non solo in Piemonte dove è nata, da quando non è più presieduta da un uomo molto rigoroso, giusto e competente, agisce, all'interno e all'esterno, in modi decisamente ben diversi da quelli ai quali dice di ispirarsi. Capo e sottocapo si comportano come boss di bassa lega. La nuova situazione sta emergendo e fa chiedere fino a quando non interverrà qualcuno a rimettere a posto cose e persone. Un premio, naturalmente morale, ai risolutori dell'indovinello.

SUL PONTE DELLA STAMPA
A Torino circola la voce che alla Stampa, il quotidiano passato sotto il controllo dei figli di Carlo De Benedetti, dovrebbe arrivare presto un nuovo vice direttore, in sostituzione di uno degli attuali che andrebbe a dirigere un quotidiano locale del Gruppo. Si dice che a condividere il ponte di comando, comunque alle dipendenze del direttore Molinari, sarà un giornalista molto bravo, stimatissimo dal grande Giulio Anselmi, in passato già in posizioni apicali alla Stampa e, più recentemente, diventato anche un volto noto. Le sue iniziali sono A.M. Basta?

UN PRESIDENTE IN BILICO
Si sussurra che nei palazzi attorno a piazza De Ferrari, a Genova, alcuni stiano scommettendo su quanto tempo il presidente di una fondazione ligure, scelto e sostenuto strenuamente dal Pd, riuscirà a restare ancora attaccato alla poltrona. Diversi esponenti del Centro Destra puntano sull'uscita dopo l'approvazione del bilancio 2017 dell'ente, che dovrebbe essere disastroso come gli altri firmati dal discusso presidente. Nessuno, però, rischia neppure un euro sulle dimissioni spontanee. La spinta arriverà da Roma o sarà locale?

Nuda proprietà, prime Genova e Torino


Genova primatista per la nuda proprietà. In seguito a una sua analisi, Immobiliare.it ha rilevato tra le maggiori città italiane è Genova che ha fatto registrare l'aumento più alto degli annunci di offerta di alloggi in nuda proprietà (6,7%), nonostante un calo medio del 29% dei prezzi delle case vendute con questa formula, “che mette in luce gli effetti della crisi economica sui cittadini” ha commentato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, specificando che un numero sempre maggiore di nonni “rinunciano alla proprietà della loro abitazione, non solo nelle grandi città, pur di aiutare figli e nipoti nell'immediato”.
Una conferma del fenomeno arriva anche da Torino, dove l'offerta di case in nuda proprietà è cresciuta del 5,6% rispetto al 2013, pur in presenza di una diminuzione del 27% del prezzo medio richiesto. Proprio Torino, fra l'altro, è l'unica delle città campione della ricerca ad avere evidenziato un aumento della domanda di alloggi in nuda proprietà. Rispetto al 2013, l'incremento è stato del 5,3%.

Erg al suo massimo storico: 16,99 euro


Erg sempre più energica. Oggi, 28 febbraio, l'azione del gruppo genovese produttore di energia energia esclusivamente da fonti pulite, rinnovabili e sostenibili (vento, acqua, sole e gas naturale) ha chiuso in Borsa a 16,99 euro. E' il nuovo massimo storico. Grazie all'incremento odierno dell'1,55% ha abbattuto il record precedente (16,93) segnato il 23 gennaio scorso.
Il valore riconosciuto da Piazza Affari alla quotata controllata dalla famiglia Garrone-Mondini ha superato i 2,5 miliardi di euro, arrivando a 2,554 miliardi, 903 milioni in più rispetto al 28 febbraio dell'anno scorso. Negli ultimi dodici mesi, il valore del titolo Erg è aumentato di 6 euro e del 54,7%.
Il gruppo Erg vanta la leadership in Italia e una posizione di primo piano in Europa nell'energia eolica, è tra i principali produttori nazionali di energia elettrica da fonte idrica, è entrato in gennaio nel fotovoltaico rilevando il 100% di ForVei, nono maggior operatore nel comparto ed è attivo anche nella produzione termoelettrica ad alta efficienza e basso impatto ambientale attraverso un impianto altamente tecnologico.
Erg, che ha quasi 80 anni, opera in sette Paesi , conta 715 dipendenti e nei primi nove mesi 2017 ha fatturato oltre 765 milioni di euro. Presidente è Edoardo Garrone (vice presidenti sono il fratello Alessandro e Giovanni Mondini), amministratore delegato Luca Bettonte. Nel Consiglio di amministrazione si trova anche la cuneese Silvia Merlo, amministratore delegato dell'omonima impresa metalmeccanica che dà lavoro a circa 1.200 persone e fattura circa 450 milioni).
Edoardo Garrone, presidente esecutivo Erg

Altre due notizie borsistiche riguardanti società del Nord Ovest. Oggi, l'azione di risparmio Borgosesia ha fatto registrare il maggior rialzo in Piazza Affari, dato che l'ultimo contratto di compravendita ha avuto come prezzo 0,51 euro, il 50% in più rispetto al precedente.
Orsero, che ha chiuso a 9 euro esatti (+0,78%) approverà il bilancio 2017 il 19 marzo; ma, intanto, ha anticipato i risultati preliminari consolidati pro-forma: ricavi netti pari a circa 935 milioni di euro ed Ebitda a circa 31 milioni. Per il titolo dell'impresa di Albenga, Imi ha recentemente indicato un target price di 12,3 euro.