Il costruttore torinese Alberto Prono nuovo presidente del Circolo Subalpino


Alberto Prono è il nuovo presidente del Circolo Subalpino, sodalizio che costituisce un “unicum” come ha ricordato il decano Cesare Zaccone, socio dal 1961. Alberto Prono, torinese doc, classe 1949, sposato, due figli, laurea in Economia e commercio, titolare dell'omonima impresa generale di costruzioni edili, stradali e ingegneria (attiva anche all'estero), è subentrato all'illustre radiologo Giovanni Gandini, non più rieleggibile.
Nel suo applauditissimo intervento, Cesare Zaccone ha detto che Giovanni Gandini sarà ricordato nella storia del Subalpino “non soltanto per il presidente degli omissis, ma soprattutto come il presidente che più di tutti ha compreso e applicato il principio della reciprocanza, che è amicizia piena, intelligente, ferma e senza reticenze”.
Il Circolo Subalpino, fondato nel 1949 da Remo Morone, che l'ha presieduto fino al 1960, ha 157 soci, fra i quali si trovano molte eccellenze dell'imprenditoria, della finanza, dell'accademia, della medicina, dell'avvocatura, del top management, delle libere professioni. Ha sede a Torino, in corso Vittorio Emanuele II e si riunisce tutti i martedì. Tra i suoi soci, da sempre esclusivamente maschi, a prescindere dall'età, è d'obbligo il tu, “primo passo per realizzare la reciprocanza”.
Con Alberto Prono, il cui padre Giuseppe è stato socio del Subalpino, è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo, formato da Benedetto Camerana, Bernardino Chiaia, Paolo Chiono, Guglielmo Giordanengo, Paolo Montalenti, Vittorio Neirotti, Luca Remmert, Mauro Rinaldi, Antonio Robecchi ed Emilio Rossi. Collegio dei probiviri: Carlo Luda di Cortemiglia (presidente), Lionello Jona Celesia, Giovanni Zanetti; con i supplenti Pier Giorgio Re e Cesare Zaccone.

Cesare Zaccone, il decano del Circolo Subalpino

Fondazione Crt: borse di perfezionamento per altri 27 giovani talenti della musica


Altri 27 giovani musicisti di talento, selezionati fra tutti i diplomati negli istituti di Alta formazione artistica e musicale del Piemonte e della Valle d'Aosta e tra i diplomati in violino di tutta l'Italia, potranno migliorare ulteriormente le loro capacità ed evidenziare le loro potenzialità, nel nostro Paese e all'estero, grazie alle borse di perfezionamento messe a disposizione dalla Fondazione Crt.
La borsa di studio più rilevante (12.000 euro) è stata vinta da Valentina Simone, ventenne novarese. Ed ecco gli altri talenti del Nord Ovest vincitori delle borse di perfezionamento: Laura Marconi (Moncalieri), Beatrice Spina (Novara), Claudio Berra (Torino), Giovanni Carraria Martinotti (Biella), Francesco Maccarone (Aosta), Giulio Sanna (Torino), Elisa Soster (Aosta), Zoe Canestrelli (Torino), Davide Papalia (Aosta), Davide Tonetti (Moncalieri) Chiara Biagioli (Torino), Valentina Nicolotti (Moncvalieri(, Davide Agamennone (Novara), Bartolomeo Audisio (Chieri) Alessandro Fornero (Torino), Giulio De Felice (Torino) e Matteo Cotti (Chieri), Davide Cava (Cirié).
Con quelle dell'ultima edizione sono salite a 244 le borse di perfezionamento finanziate dalla Fondazione Crt al fine di dare ai giovani talenti musicali del Piemonte e della Valle d'Aosta l'opportunità di conquistare il mondo con ruoli di primo piano in orchestre rinomate e in istituzioni musicali, nazionali e straniere.
“Le borse di perfezionamento della Fondazione Crt – ha spiegato il presidente, Giovanni Quaglia – favoriscono il decollo della carriera artistica di giovani musicisti e il loro ingresso nel circuito professionistico, tramite l'offerta di un programma internazionale di alto livello, che valorizza il capitale umano”. E il Segretario generale, Massimo Lapucci, ha aggiunto: “Sostenere i giovani più meritevoli è un impegno concreto per Fondazione Crt, che da anni investe, con successo, sui talenti in tutti i campi”.

Gruppo Sella aumenta l'utile e la solidità


Hanno ancora rafforzato la loro solidità patrimoniale le banche del gruppo Sella, che conta oltre 300 succursali. Al 31 dicembre scorso, infatti, la Banca Sella, principale operativa, presentava un Cet1 del 15,1% e del 14% Banca Patrimoni Sella & C (a livello consolidato il Cet1 è risultato del 12,23%). Più è alto il Cet1 più la banca merita la fiducia degli azionisti, degli obbligazionisti, dei risparmiatori, insomma di tutti gli stakeholders.
Al miglioramento degli indici hanno contribuito, tra l'altro, i risultati economici dell'esercizio. Fra l'altro, a livello consolidato l'utile netto è stato di 52,2 milioni (se si escludono i contributi straordinari, l'utile netto diventa di 27,4 milioni, comunque superiore del 53,9% rispetto a quello dichiarato nel bilancio 2016).
L'utile netto della sola Banca Sella è stato di 14,1 milioni, tale da consentire la distribuzione di un dividendo di 0,011 euro per azione, per un totale di 7,4 milioni.
Il gruppo creditizio e finanziario biellese, controllato dalla famiglia fondatrice attraverso la Maurizio Sella sapa e al cui vertice si trova Banca Sella Holding, presieduta da Maurizio Sella, il cui figlio Pietro ne è l'amministratore delegato e direttore generale. ha avuto una redditività del 5,5%.
Un'altra banca piemontese, la Bim, ormai prossima ad avere come controllante un fondo d'investimento inglese, ha invece confermato i risultati negativi: a livello consolidato la sua perdita 2017 è stata di 49,3 milioni (93,4 milioni nel 2016) e il rosso della capogruppo è stato di 43,1 milioni (83,1 milioni nell'esercizio precedente).
Al 31 dicembre scorso, la torinese Bim-Banca Intermobiliare aveva un patrimonio amministrato e gestito parri a 7,4 miliardi, 28 filiali con 149 private bankers e 536 tra dipendenti e collaboratori.

Pietro Sella, ad e dg di Banca Sella Holding

Un tris d'assi tutto rosa


PATRIZIA LOMBARDI E LA SQUADRA ROSA DEL “POLI” DI SARACCO
La squadra costituita da Guido Saracco, neo rettore del Politecnico di Torino, per la guida del prestigioso e affermato ateneo subalpino nei prossimi sei anni, evidenzia una forte componente rosa, che inizia con Patrizia Lombardi, nominata Prorettrice, cioè principale collaboratrice del Megnifico. Le altre donne del team Saracco sono i vice rettori Francesca Verga (per l'internazionalizzazione), Claudia De Giorgi (qualità, welfare e pari opportunità) e Giuliana Mattiazzo (trasferimento tecnologico) e le delegate, figure equiparabili per funzioni e importanza ai vice rettori, Carla Chiasserini (accompagnamento al lavoro), Laura Montanaro (valutazioni strategiche) e Anita Tabacco (semplificazione).
Patrizia Lombardi, già direttore del Dipartimento interateneo di Scienze, progetto e politiche del territorio, origini alessandrine, sposata, si è laureata in Architettura proprio al “Poli”, nel 1988. Poi ha conseguito il master Corep ed è stata allo Iuav di Venezia, prima di andare a perfezionarsi all'università di Salford. E' professore ordinario dal gennaio 2011, dopo avere fatto l'associata per cinque anni. Nel suo ampio curriculum figurano anche la partecipazione al comitato scientifico del Csi, al comitato amministrativo di Siti, al comitato territoriale di Iren, a comitati editoriali di diverse testate specializzate e la direzione scientifica al master dell'Unesco “Management of Cultural projects and World heritage” all'Itc-Ilo.

Patrizia Lombardi

PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO PORTA LA SUA COLLEZIONE IN CINA
Nuova affermazione internazionale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, fondatrice e presidente dell'omonima fondazione torinese, da oltre vent'anni impegnata a favore dell'arte e della cultura contemporanee (tra le prime fondazioni private aperte in Italia, è anche un osservatorio sulle tendenze e i linguaggi artisti attuali e sostiene i giovani artisti, italiani e stranieri, anche con la committenza e la produzione di nuove opere).
La Collezione Sandretto Re Renaudengo sarà esposta per la prima volta in Cina, al Rockbund Art Museum di Shanghai, dal 24 marzo al 27 maggio. La mostra è conseguente alla collaborazione con il museo cinese che, a sua volta, a giugno, presenterà a Torino una rassegna con diversi artisti asiatici e opere legate alle rispettive culture regionali.
Patrizia Sandretto, torinese, sposata con Agostino Re Rebaudengo, si è laureata in Economia e commercio sotto la Mole è si è avvicinata all'arte contemporanea, come collezionista, agli inizi degli anni 90. La sua passione si è trasformata in un'attività organizzativa che l'ha portata, nel 1995, a dare vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la cui prima sede è stata inaugurata a Guarene nel 1997 e la seconda, nel 2002, nel capoluogo piemontese.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è un riconosciuto centro internazionale di studio, sperimentazione e confronto fra artisti, critici, curatori e collezionisti di tutto il mondo. Del suo consiglio di amministrazione fanno parte il padre e la madre di Patrizia Sandretto (Dino ed Emila), i il marito Agostino Re Rabudengo, i figli Emilio ed Eugenio, oltre che Andrea Ganelli, Giovanni Laegeard, Giuseppe Pichetto, Marco Testa e Marco Weigmann.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, “regina” italiana dell'arte contemporanea, fa anche parte della commissione cultura di Confindustria ed è presidente della Fondazione Ieo-Ccm (Istituto europeo di oncologia – Centro cardiologico Monzino), che supporta i due istituti milanesi di eccellenza mondiale organizzando raccolte di fondi a loro favore.

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

FEDERICA BIELLER ALLA GUIDA DELLE FUNIVIE DEL MONTE BIANCO
Originaria di Pré-Saint Didiér, 35 anni, maestra di sci, direttore marketing e comunicazione di Qc, società che gestisce nove centri termali e di benessere, compreso quello del paese dove è nata e del quale è direttore generale, più quattro hotel di lusso, Federica Bieller è il nuovo presidente delle Funivie Monte Bianco, la società dello Skyway, l'avveniristica e straordinaria funivia che ha già avuto più di 700.000 clienti.
Federica Bieller ha preso il timone di una impresa che ha chiuso l'esercizio 2006-2017 con un utile netto di 2,6 milioni, destinato interamente a riserva. Del nuovo consiglio di amministrazione delle Funivie Monte Bianco fanno parte anche Albert Tamietto, Paola Lavinia Maganzini e i confermati Mauro Joyeusaz e Ferruccio Gilberti.

Federica Bieller

Indiscrezioni & indovinelli fuori norma


IL PRELATO QUOTIDIANO
Dacci oggi il nostro prelato quotidiano... Dicono che nel Nord Ovest ci sia un alto prelato che va in crisi di astinenza se non si vede citato almeno una volta al giorno su un mass media, andandogli bene sia un quotidiano che una tv, non importa se nazionale o locale, ma persino una radio. Lui, comunque, fa di tutto per meritare l'apparizione mediatica: qualsiasi occasione è buona per un intervento o una dichiarazione. Probabilmente pensa che gli torni utile finire, il più possibile, nella rassegna stampa vaticana. Di certo, tanta sua visibilità a molti dà fastidio. Chi è il soggetto in questione?

LA SGR “ETICA”
Una Sgr (società di gestione del risparmio) che si vanta di essere etica come forse nessun'altra, non solo in Piemonte dove è nata, da quando non è più presieduta da un uomo molto rigoroso, giusto e competente, agisce, all'interno e all'esterno, in modi decisamente ben diversi da quelli ai quali dice di ispirarsi. Capo e sottocapo si comportano come boss di bassa lega. La nuova situazione sta emergendo e fa chiedere fino a quando non interverrà qualcuno a rimettere a posto cose e persone. Un premio, naturalmente morale, a quanti indovinano qual è la contestabile Sgr del caso.

SUL PONTE DELLA STAMPA
A Torino circola la voce che alla Stampa, il quotidiano passato sotto il controllo dei figli di Carlo De Benedetti, dovrebbe arrivare presto un nuovo vice direttore, in sostituzione di uno degli attuali che andrebbe a dirigere un quotidiano locale del Gruppo. Si dice che a condividere il ponte di comando, comunque alle dipendenze del direttore Molinari, sarà un giornalista molto bravo, stimatissimo dal grande Giulio Anselmi, in passato già in posizioni apicali alla Stampa e, più recentemente, diventato anche un volto noto. Le sue iniziali sono A.M. Basta?

UN PRESIDENTE IN BILICO
Si sussurra che nei palazzi attorno a piazza De Ferrari, a Genova, alcuni stiano scommettendo su quanto tempo il presidente di una fondazione ligure, scelto e sostenuto strenuamente dal Pd, riuscirà a restare ancora attaccato alla poltrona. Diversi esponenti del Centro Destra puntano sull'uscita dopo l'approvazione del bilancio 2017 dell'ente, che dovrebbe essere disastroso come gli altri firmati dal discusso presidente. Nessuno, però, rischia neppure un euro sulle dimissioni spontanee. La spinta arriverà da Roma o sarà locale?

Borsa: riscossa di Cairo Communication Gedi al nuovo minimo e la Carige ricade


Risultati double face dell'editoria del Nord Ovest in Borsa, oggi, 19 marzo. L'azione della Cairo Communication ha chiuso la seduta a 3,50 euro, con un incremento del 7,20%, il terzo più alto della seduta. Al contrario, l'ultimo prezzo dell'azione Gedi Gruppo Editoriale è stato di 0,518, non soltanto inferiore del 2,45% a quello di venerdì scorso; ma anche il più basso di sempre,
Il gran rimbalzo della Cairo Communication, che mercoledì 14 aveva toccato il minimo di 2,724 euro ha una motivazione nell'anticipazione che La7, l'emittente del gruppo, ha avuto ottimi risultati dall'inizio dell'anno a oggi. A riferirlo è stato lo stesso Urbano Cairo, che possiede la maggioranza assoluta (il 50,324%, per la precisione) della società che porta il suo nome e che, fra l'altro, ha in portafoglio numerosi periodici, dai settimanali Di Più e Diva e Donna ai mensili Airone, Gardenia e Bell'Italia.
Gedi Gruppo Editoriale pubblica la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX, diversi quotidiani locali e, fra l'altro il settimanale L'Espresso. E' controllato dal gruppo che fa capo ai figli di Carlo De Benedetti e partecipato dalla Exor, holding del gruppo Agnelli-Elkann-Nasi.
Comunque, l'azione Gedi Gruppo Editoriale non fa parte delle dieci che hanno avuto i maggiori ribassi, mentre sono entrate in questo gruppo Visibilia Editore e Banca Carige. Visibilia Editore, controllata da Daniela Garnerò Santanchè, ha chiuso a 0,0884 euro (-4,33%); Banca Carige a 0,0089 euro (-6,32%). All'inizio della seduta, l'azione Carige era partita in rialzo, poi, come successo spesso, è caduta. Sembra proprio che appena mostra un recupero, intervenga qualche fattore (magari vendite allo scoperto) che fa invertire la direzione di marcia.
Ancora una notizia riguardante una quotata del Nord Ovest. Orsero ha presentato i risultati conseguiti nel 2017: ricavi netti pari a 937,8 milioni, margine operativo lordo di 31,3 milioni, utile netto di 15,1, che consente al consiglio di amministrazione di proporre ai soci un dividendo di 0,12 euro per azione. Al 31 dicembre scorso, il patrimonio netto ammontava a 145,7 milioni e la posizione finanziaria netta era di 46,5 milioni. Soddisfazione è stata espressa da Raffaella Orsero, vice presidente e amministratore delegato della società di Albenga partecipata anche dalla spagnola Fernandes Lopez, che ne possiede il 5,655% del capitale.
Il titolo Orsero ha terminato con la quotazione di 8,98 euro, lo 0,22% in più rispetto a venerdì scorso.

Raffaella Orsero, vice presidente e Cfo della Orsero

Itinera (Gavio): nuovi lavori anche in Usa il portafoglio ordini sale a quattro miliardi


Nuovo balzo degli ordini acquisiti da parte del gruppo piemontese Itinera, che fa capo alla Astm controllata dalla famiglia Gavio. In seguito alle ulteriori aggiudicazioni di lavori, ottenute nei primi due mesi di quest'anno, il gruppo Itinera, attivo nel settore delle costruzioni, in particolare nel comparto delle grandi opere infrastrutturali e di edilizia civile e industriale, sia come general contractor sia come promotore di nuove iniziative in partnership pubblico privato, a metà marzo ha in portafoglio ordini per 4 miliardi di euro, ancora mezzo miliardo in più rispetto al 31 dicembre appena passato.
Alle acquisizioni di nuovi lavori ha contribuito anche Halmar International, la società statunitense di costruzioni che opera nell'area metropolitana di New York e negli Stati limitrofi dell'East Coast nel ramo delle infrastrutture di trasporto: strade, autostrade, ferrovie, metropolitane, aeroporti, porti e viadotti. Il 50% di questa società è stato comprato da Itinera a metà del 2017, anno in cui è stata anche costituita, in Brasile, Itinera Construcoes, destinata a eseguire lavori di costruzione e manutenzione per la concessionaria autostradale Ecorodovias.
Nel 2017, il gruppo Itinera ha consuntivato un valore della produzione pari a circa 400 milioni di euro (381 nell'esercizio precedente) e ha conseguito un utile attribuibile alla controllante pari a 4,7 milioni.
Fondata nel 1938, ma entrata a far parte del gruppo Gavio negli anni sessanta, Itinera è oggi un player globale presente in diverse parti del mondo e attivo soprattutto nel Centro e Nord Europa, Usa, Brasile, Paesi del Golfo e Africa Australe, oltre che, naturalmente, nel Nord Ovest italiano. Al 31 dicembre 2016 contava 764 dipendenti diretti. Oltre il 66% del capitale appartiene alla Astm, la parte restante ad altre società del Gruppo Gavio.

Borsa: ecco le azioni piemontesi e liguri che hanno perso o guadagnato di più


“Utili netti aumentati spesso più del 30% e buoni dividendi, sempre superiori ai rendimenti dei titoli di Stato (per la verità, a livelli ormai infimi). E' quanto stanno presentando quasi tutte le società quotate che fanno riferimento al Piemonte. Ma i risultati più che positivi conseguiti nel 2017, le prospettive favorevoli per il 2018 e la marea di milioni di euro che stanno per essere distribuiti come remunerazione agli investitori non bastano a far risalire le quotazioni, naturalmente nel complesso, perché non mancano le eccezioni”.
E' l'inizio dell'articolo pubblicato oggi, 18 marzo, dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera diretta da Umberto La Rocca. Nell'analisi del Corriere Torino viene precisato che “nel mese di febbraio, il valore (capitalizzazione) dell'insieme delle quotate piemontesi è diminuito di 9,274 miliardi di euro, scendendo a 161,3 miliardi, il 5,4% in meno rispetto ai 170,585 miliardi che risultavano al 31 gennaio. E la tendenza negativa è continuata, almeno fino a venerdì scorso e a livello generale”.
Al 16 marzo, infatti, è risultata in rosso, più o meno intenso, la metà dell'insieme delle azioni delle società piemontesi presenti nei listini di Piazza Affari. E questa metà comprende titoli tra i più “pesanti” in assoluto, a partire da quello di Intesa Sanpaolo, la quotata con maggiore capitalizzazione (48,8 miliardi con le sole ordinarie, calate dello 0,65 nell'ultimo mese), Fca-Fiat Chrsyler Automobiles (-3,42%), Ferrari (-3,50%), Cnh Industrial (-2,37%), Buzzi Unicem (-2,1%) fino alla meno capitalizzata di tutte, la Visibilia Editore della cuneese Daniela Garnero Santanché, la cui azione ha perso il 23,64%, facendo così precipitare a tre milioni e spiccioli il valore della società riconosciuto dalla Borsa.
Un po' inferiori a quelli della piccola Visibilia sono stati i ribassi di Sogefi (-18,22%), Cairo Communication (-11,40%), Gedi Gruppo Editoriale (-10,30%), Bim-Banca Itermobiliare (-6,86%), Italia Independent di Lapo Elkann (-6,38%), Juventus (-4,55%) e Pininfarina (-4,55%).
Fra le piemontesi che, invece, hanno registrato un aumento del valore delle loro azioni nei trenta giorni finiti venerdì si trovano anche alcune “grandi”, comprese Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, che capitalizza 14,7 miliardi (+1,09%), Diasorin (+2,56%), Italgas (+5,5%) e la coppia della famiglia Gavio, cioè la Astm (+6,69%) e la Sias (+6,21%). 
Tra le “medie” che hanno incrementato maggiormente il loro valore borsistico figurano Cir (+5,26%), Rcs MediaGroup (+17,58%), Dea Capital (+5,63%), Prima Industrie (+15,03%) e Cofide (+3,25%), la holding del gruppo controllato dai fratelli De Benedetti, il cui padre, Carlo, ha avuto la soddisfazione di vedere crescere del 42,79% (record degli ultimi trenta giorni) il prezzo della sua M&C, la quale, però, capitalizza meno di 75 milioni. Il secondo maggior rialzo del mese finito venerdì, per quanto riguarda le sole piemontesi, è stato dell'azione Borgosesia (+18,64%). 
Per quanto riguarda le liguri, ecco le variazioni percentuali delle quotazioni di venerdì rispetto al 16 febbraio: Banca Carige, che ha la famiglia di Vittorio Malacalza come socio principale (+30,14), Biancamano dei savonesi Pizzimbone (-10,29), Boero Bartolomeo (+1,54), Erg controllata e guidata dai genovesi Garrone-Mondini (+21,99%), Orsero di Albenga (-0,44).

Vittorio Malacalza (Banca Carige)
Daniela Santanchè (Visibilia Editore)

Amministrazioni locali del Nord Ovest l'indebitamento sceso sotto i 25 miliardi


Le Amministrazioni locali del Nord Ovest tengono la rotta buona della riduzione del debito pubblico, contrariamente alla media italiana e in netta controtendenza rispetto alle Amministrazioni centrali, il cui indebitamento continua a salire.
La conferma del fenomeno arrivata con gli ultimi dati della Banca d'Italia, la quale ha comunicato, fra l'altro, che alla fine di gennaio, il debito pubblico nazionale è risultato pari a 2.279,881 miliardi di euro, 23,8 miliardi in più rispetto al 31 dicembre e 28,5 miliardi in più rispetto al 31 gennaio dell'anno scorso.
Al contrario, il debito delle Amministrazioni locali del Nord Ovest “allargato”, cioè comprensivo della Lombardia, è ancora sceso: al 31 gennaio di quest'anno era di 24,955 miliardi, inferiore di pochi milioni rispetto alla fine del mese precedente, ma, soprattutto, il livello più basso degli ultimi anni.
A livello nazionale, invece, il debito delle Amministrazioni locali (Regioni e Province autonome, Province e Città metropolitane, altri enti pubblici territoriali) ha di nuovo evidenziato un aumento di quasi mezzo miliardo nel primo mese di quest'anno, essendo ammontato a 87,331 miliardi, comunque inferiore di due miliardi esatti rispetto al 31 gennaio di un anno fa.
In particolare, alla fine di gennaio 208, il debito di Regioni e Province autonome è risultato di 30,855 miliardi, a fronte dei 7,217 miliardi di Province e Città metropolitane, 39,437 miliardi dei Comuni e di 9,822 miliardi degli altri enti pubblici locali.
In Piemonte, al 31 dicembre 2017 il debito consolidato delle Amministrazioni locali del Piemonte è risultato inferiore ai 12 miliardi; ma è rimasto il secondo più alto in Italia e il primo se rapportato alla popolazione. Per la precisione ammontava a 11,789 miliardi, mentre era di 12,630 miliardi alla stessa data del 2016. Il calo è di 841 milioni e del 6,66%, tasso esattamente doppio alla media nazionale del 3,3%; infatti, nel 2017, l'indebitamento di tutte le Amministrazioni locali dell'Italia è sceso a 86,877 miliardi, tre miliardi in meno rispetto alla fine del 2016.
Il debito consolidato 2017 delle Amministrazioni locali del Piemonte è inferiore unicamente ai 14,704 miliardi del Lazio. Però, se si tiene conto della rispettiva popolazione (5,908 milioni il Lazio, 4,375 milioni il Piemonte) si scopre che il debito pro capite piemontese – 2.694,26 euro per residente, dal neonato all'ultracentenario – è più elevato anche di quello laziale, che è di 2.488,83 euro. La media nazionale 2017 è di 1.436,1 euro, quella della Lombardia di 1.058,87 euro, che corrisponde a un totale di 10,631 miliardi.
Nell'anno appena passato, comunque, le Amministrazioni locali piemontesi hanno dunque ridotto ulteriormente il loro indebitamento consolidato, che a fine 2012 ammontava a 15,636 miliardi.
Il debito consolidato delle Amministrazioni locali al 31 dicembre 2017, in Liguria era pari a 2,322 miliardi (1.490,5 euro pro capite) e in Valle d'Aosta a 227 milioni (1.797,3 euro a testa).

Sergio Chiamparino, presidente Regione Piemonte

La Lavazza nell'Olimpo della reputazione sostiene i coltivatori colombiani di caffè


Ferrero prima assoluta al mondo per reputazione nel settore Food (alimentare) e prima italiana nella classifica globale del Reputation Institute, dove figura al diciottesimo posto. Più che logico, perciò, il risalto che ha avuto questa notizia, che rende onore al Paese e che, però, ha lasciato un po' in ombra l'ingresso della Lavazza nella graduatoria delle prime cinquanta imprese che godono della maggiore reputazione sulla Terra. Lavazza è risultata quarantanovesima, posizione che, comunque, vale l'Olimpo della buona fama, in compagnia di marchi quali Rolex, Lego, Google (i tre del podio), Canon, Walt Disney, Sony, Adidas, Bosch, Bmw, Microsoft e degli italiani Armani, Pirelli, Barilla e, appunto, Ferrero. In Italia, Lavazza è sesta per reputazione.
Lavazza, comunque, in questi giorni è salita agli onori delle cronache anche per una sua iniziativa benefica in Colombia, dove Giuseppe Lavazza, vice presidente del gruppo di famiglia e console onorario della Repubblica centro-americana, ha incontrato Jaun Manuel Santos, presidente della Colombia e Premio Nobel 2016 per la Pace, con il quale ha visitato la comunità di Mesetas, ai piedi della Cordigliera orientale, zona altamente simbolica per la rinascita del Paese dopo il conflitto Farc e dove la coltivazione del caffè è stata abbandonata per anni.
Qui, attraverso la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, in partnership con Ong, istituzioni e aziende locali, la Lavazza sta attuando, dal 2015, il programma Tierra! finalizzato a migliorare le condizioni sociali, ambientali e le tecniche produttive delle comunità di produttori di caffè e delle loro famiglie. Già più di cento famiglie hanno potuto ripristinare le piantagioni di caffè ed è stata resa possibile una produzione di alta qualità destinata alla miscela di arabiche colombiane Tierra! Colombia, proveniente da agricoltura 100% sostenibile e certificata.

Giuseppe Lavazza in Colombia, con due produttori di caffè

Welfare aziendale: novità da Reale Group


“Una piccola grande rivoluzione per il nostro Gruppo e anche una bella sfida che ciascuno di noi potrà lanciare a se stesso”. E' il commento di Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua alla decisione di incentivare il volontariato dei dipendenti del Gruppo, consentendo di utilizzare il loro tempo lavorativo a favore di Dynamo Camp, l'organizzazione di Terapia ricreativa che negli ultimi dieci anni ha permesso a 30.000 persone, tra bambini malati e la loro famiglia, di ridere, giocare e sfidare i propri limiti.
I dipendenti di Reale Group che verranno coinvolti come volontari parteciperanno a tutti gli effetti al programma di volontariato di Dynamo Camp, che prevede formazione sul progetto e su cosa significhi, anche sotto il profilo psicologico, mettersi a disposizione di bambini con gravi patologie, attraverso la Terapia ricreativa, che ha l'obiettivo di far riacquistare fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Luca Filippone ha commentato anche il recentissimo accordo quadro con i sindacati aziendali che definisce gli aspetti fondamentali per la realizzazione dell'ampio progetto di riorganizzazione conseguente all'acquisizione delle compagnie assicurative Uniqa in Italia. “Questo accordo – ha dichiarato – ci consente di accelerare il programma di trasformazione in corso, bilanciando orientamento al futuro, grande focalizzazione sui giovani, attenzione e rispetto per tutte le nostre persone, che rimangono al centro della nostra strategia”.
Fra l'altro, l'intesa con i sindacati prevede sia l'inserimento progressivo, a tempo indeterminato, di 60 giovani, attingendo prioritariamente al bacino di quelli che hanno già avuto esperienze lavorative nel Gruppo e, con particolare attenzione, alle nuove competenze e alle nuove professionalità necessarie per rimanere competitivi; sia la possibilità dell'uscita anticipata, per 150 dipendenti, con il ricorso al fondo di solidarietà e mantenendo, durante il periodo del prepensionamento, tutti i benefit del pacchetto di welfare aziendale, a partire dall'assistenza sanitarie il fondo pensione integrativi, ai quali l'azienda aggiungerà un significativo contributo economico.

Luca Filippone, direttore generale Reale Mutua