Sono
oltre 1.200.000 (il 22,5% del totale nazionale), le aziende italiane
che nel 2020 hanno ricevuto aiuti di Stato, per un totale di circa
103 miliardi di euro (il 78% sono “Aiuti sotto forma di garanzie
statali sui prestiti per garantire l'accesso alla liquidità delle
imprese”): è quanto emerge dal primo Osservatorio sugli Aiuti di
Stato realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata
nella business information.
Considerando
il numero di imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato in rapporto al
totale delle aziende attive sul territorio, è la Valle d’Aosta a
guidare la classifica regionale, con il 51,6% (6.142 imprese).
Seguono Friuli-Venezia Giulia (40%, 37.345 imprese), Marche (34,1%,
51.577) e Basilicata (30,1%, 15.755). Nelle ultime posizioni troviamo
Lazio (15,3%, con 87.429 imprese), Molise (16,3%, 4.962) e Campania
(16,7%, 82.783).
Lombardia,
Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni che, in valore assoluto,
hanno ricevuto più aiuti di Stato: 23,77 miliardi di euro la
Lombardia, quasi il doppio del Veneto (12 miliardi) e oltre il doppio
dell’Emilia-Romagna (10, 93 miliardi).
Nella
top ten delle province con la più alta percentuale di imprese che
hanno ottenuto aiuti di Stato troviamo in testa Aosta (51,6%) che
precede Gorizia (42,5%, 3.878 imprese), Udine (40,2%, 18.029),
Trieste (39,8%, 6.084) e Pordenone (38,8%, 9.354). Seguono,
nell’ordine, Trento (36,5%, 17.362) e quattro province marchigiane:
Fermo (34,7%, 6.731), Macerata (34,5%, 11.823), Pesaro (34,4%,
12.241) e Ancona (33,7%, 13.644).
Le
dieci province le cui imprese, in rapporto al totale di quelle
presenti sul territorio, hanno fatto meno ricorso agli aiuti concessi
dal Governo sono invece Caserta (12,7%, 10.631 aziende), Bolzano
(12,8%, 7.101), Roma (14,5%, 64.823), Viterbo (14,6%, 4.965), Rieti
(14,7%, 2.069), Benevento (14,8%, 4.556), Nuoro (15,6%, 3.616),
Campobasso (15,6%, 3.533), Latina (15,9%, 8.397) e Oristano (15,9%,
2.238).
In
base all’analisi dell’Osservatorio, il settore che ha fatto
maggiormente ricorso agli aiuti di Stato è quello del commercio al
dettaglio (che da solo ha assorbito il 16,3% del totale degli aiuti
concessi), seguito dai servizi di ristorazione (12,1%), dal commercio
all’ingrosso (9,3%) e dai lavori di costruzione specializzati
(9,2%). A fare la parte del leone, per quanto riguarda la dimensione
aziendale, sono le microimprese, che hanno assorbito il 91,9% del
totale degli aiuti, a fronte del 7% delle piccole, l’1% delle medie
e lo 0,1% delle grandi, mentre, relativamente al fatturato, sono le
aziende con un giro d’affari inferiore al milione di euro (89,4%).
L’analisi
dell’Osservatorio evidenzia, infine, che sono soprattutto le
imprese più giovani ad avere ricevuto gli aiuti di Stato: per il
42,2% si tratta di aziende nate fra il 2011 e oggi, percentuale che
scende al 26,8% per quelle nate fra il 2001 e il 2010 e al 16,5% per
quelle nate fra il 1991 e il 2000.
Gestiti
attraverso il ministero dello Sviluppo Economico (Nise), gli Aiuti di
Stato hanno varie tipologie: aiuti di importo limitato (sovvenzioni
dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o altre forme); garanzie
statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità delle
imprese; tassi di interesse agevolati per i prestiti pubblici e
garanzie e prestiti veicolati tramite banche; assicurazione del
credito all’esportazione a breve termine da parte dello Stato;
aiuti per la ricerca e sviluppo e per gli investimenti per la
produzione di prodotti connessi al Covid-19; differimento delle
imposte e/o dei contributi previdenziali; sovvenzioni per il
pagamento dei salari; sostegno per i costi fissi non coperti dalle
imprese e per la ricapitalizzazione a favore delle imprese.