GIOVANNI FERRERO PUNTA
A FATTURARE 20 MILIARDI
La graduatoria dei protagonisti
piemontesi dell'ultimo mese non può aprirsi che con Giovanni
Ferrero, autore dell'acquisizione del business dolciario della Nestlé
negli Usa. Un affare da 2,8 miliardi di dollari, che il colosso nato
ad Alba ha concordato di pagare cash, confermando di avere grande
liquidità e ulteriori possibilità. Con le attività Usa rilevate
dalla Nestlé (900 milioni di dollari nel 2016), la Ferrero rafforza
la sua terza posizione sul mercato mondiale del cioccolato
confezionato, il suo fatturato supera i 14 miliardi di euro e si
avvicina alla soglia dei 20 miliardi che Giovanni Ferrero ha posto
tra i suoi obiettivi prioritari.
FRANCESCO PROFUMO
E LA PARTITA SANPAOLO
La montagna di soldi che ha programmato
di erogare anche nel 2018, per finanziare l'intensa attività
istituzionale della Compagnia di San Paolo, seconda maggiore
fondazione italiana di origine bancaria; i grandi progetti della
stessa per migliorare le condizioni sociali ed economiche del
Piemonte e per la sua innovazione, oltre che la conferma della
prossima ritirata di Piero Gastaldo, straordinario Segretario
generale, hanno calamitato l'attenzione su Francesco Profumo, il
presidente dell'Ente torinese di Corso Vittorio; ma hanno lasciato in
ombra un tema strategico che riguarda la Compagnia e Torino: il loro
ruolo futuro per Intesa Sanpaolo, principale gruppo bancario
nazionale. Per lo scellerato protocollo Acri-Mef, voluto da Giuseppe
Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, la Compagnia di San Paolo
è già scesa all'8% del capitale di Intesa Sanpaolo, fra l'altro
generatrice di enormi dividendi. E dovrà scendere ancora, tanto che
non ne sarà più il primo azionista singolo e, probabilmente sarà
alla pari con la milanese Fondazione Cariplo, sempre che questa non
aumenti la sua quota, come può fare secondo il famigerato accordo
romano. Con tutte le conseguenze
immaginabili.
SERGIO MARCHIONNE
MIGLIOR PILOTA FERRARI
E' impegnato su mille fronti, compreso
quello del suo futuro, ma Sergio Marchionne certamente non trascura
neppure un po' il suo compito di guida della Ferrari, il marchio
automobilistico più famoso e prestigioso al mondo, emblema della
migliore Italia e suo orgoglio. Ferrari, di cui Marchionne è
presidente, amministratore delegato e azionista, ha chiuso il 2017
con risultati molto brillanti: 8.398 bolidi venduti, fatturato di 3,4
miliardi (+10%), utile netto di 537 milioni (+26,4%), indebitamento
ancora ridotto. E un budget 2018 favorevole. Tanto che la Borsa ha
fatto balzare il titolo al massimo storico e sopra i 20 miliardi il
valore riconosciuto dal mercato alla Casa di Maranello. Per i suoi
soci, a partire dalla Exor della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, la
Ferrari pilotata da Sergio Marchionne si sta rivelando un vero
tesoro, come sono veri gioielli a quattro ruote le sue vetture.
REMO MORONE
NOTAIO BITCOIN
Oltre 13.000 visualizzazioni, in un
paio di giorni, solo su questo blog,che ne ha dato notizia per primo;
riprese in tv, su giornali, sui social, sul web; complimenti e
richieste di precisazioni un po' da tutta l'Italia. Ha fatto scalpore
il notaio torinese Remo Morone, con il suo sigillo sul primo atto
italiano di compravendita immobiliare in bitcoin, la criptovaluta
inventata nel 2009 e tanto discussa. Acquirente dell'alloggio una
giovane cinese che ha pagato in bitcoin, accettati dal venditore
italiano. Appassionato di informatica e nuove tecnologie, Remo
Morone, 41 anni, è titolare dell'omonimo studio con il padre Ettore,
fondato nel 1910, sotto la Mole, dal nonno di cui porta il nome. Lo
studio Morone è punto di riferimento delle principali imprese e
famiglie subalpine.
PAOLO PININFARINA
FIRMA L'ELETTRICA MAHINDRA
Per lo sviluppo delle sue nuove auto
elettriche e del modello che partecipa alle gare della Formula E, la
Formula 1delle vetture con questo tipo di alimentazione, l'indiana
Mahindra ha scelto di collaborare con la Pininfarina, della quale fra
l'altro è il maggiore azionista con il 76% del capitale. La
notissima impresa torinese, presieduta da Paolo Pininfarina
(amministratore delegato è Silvio Pietro Angori) curerà, in
particolare, il design e l'aerodinamica, specializzazione di cui può
vantare decenni di esperienza. Per Paolo Pininfarina, classe 1958,
laurea in Ingegneria meccanica al “Poli”, il nuovo accordo con
Mahindra è motivo di notevole soddisfazione, come i progressivi
miglioramenti dell'azienda, che si sta risollevando dopo la grave
crisi del passato.
GIOVANNI QUAGLIA TURBO
DELLA FONDAZIONE CRT
Raffica di iniziative della Fondazione
Crt. Quasi non passa giorno che l'Ente torinese di via XX Settembre,
di cui è presidente da un anno l'infaticabile e poliedrico Giovanni
Quaglia, non annunci nuovi interventi, lanci di bandi, operazioni in
campo sociale, artistico, culturale, nella ricerca piuttosto che
nell'istruzione-formazione e nel mondo del volontariato. Recentissimi
sono i comunicati relativi al progetto Not&Sipari, all'offerta di
preparazione e sostegno a giovani talenti che aspirano a diventare
professionisti del fundraising (raccolta fondi per enti non
profit) o imprenditori innovativi, alla valorizzazione delle imprese
culturali giovanili, all'accessibilità, tramite smartphone, a chiese
d'arte chiuse; al restauro della facciata dello storico Palazzo
Madama e, fra l'altro, all'incontro dell'Avo (Associazione volontari
ospedalieri) con Papa Francesco.
PAOLO CERETTI FA VOLARE
LA DEA DEI BOROLI-DRAGO
Se tutto andrà come previsto, anche
Snaidero, storica impresa friulana delle cucine, entrerà a far parte
del gruppo novarese De Agostini, attraverso la sua controlla Dea
Capital, uno dei principali operatori italiani negli alternative
investments, principalmente
fondi di private equity
e asset management. La
proposta di Dea Capital, molto dinamica, è stata preferita a quella
dei cinesi. Quotata in Borsa, dove la sua azione ha raggiunto il
massimo storico il 26 gennaio scorso, Dea Capital ha come
amministratore delegato, da 11 anni, il torinese Paolo Ceretti,
manager che gode della massima stima e fiducia da parte della
famiglia Boroli-Drago, che possiede il gruppo De Agostini (fatturato
di 5,2 miliardi di euro nel 2016). Paolo Ceretti, che ha iniziato la
sua grande carriera nel gruppo Agnelli, dove ha ricoperto incarichi
apicali, dal 2004 è anche direttore generale della holding De
Agostini, alla quale fa capo anche il 50,8% della Igt, società
quotata alla Borsa di New York ed è il più grande player mondiale
nel mercato delle lotterie, dei giochi e dei relativi servizi (fra
l'altro, è sua Lottomatica, a capo del consorzio per il gioco del
lotto in Italia). Dea Capital, che gestisce asset del valore di una
dozzina di miliardi, ha in portafoglio anche Sinterama, Cartiere
Pigna, Acque Lurisia, Tecnica e Targetti.