Come sancisce la loro legge costitutiva
e vigente, le Fondazioni di origine bancaria “perseguono
esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello
sviluppo economico, secondo quanto previsto dai rispettivi statuti”.
I quali determinano, fra l'altro, “le modalità e i criteri che
presiedono allo svolgimento dell'attività istituzionale, con
particolare riferimento alle modalità di individuazione e di
selezione dei progetti e delle iniziative da finanziare, allo scopo
di assicurare la trasparenza dell'attività, la motivazione delle
scelte e la più ampia possibilità di tutela degli interessi
contemplati dagli statuti, nonché la migliore utilizzazione delle
risorse e l'efficacia degli interventi”.
Questa premessa appare opportuna,
perché rappresenta il comune denominatore dell'operatività di tutte
le Fondazioni di origine bancaria, a prescindere dal valore dei
rispettivi patrimoni, che vanno dai quasi sette miliardi della
Cariplo ai 750.000 euro scarsi della Fondazione Cr Ferrara. Tutte,
infatti, devono rispettare le stesse norme, pur agendo con modalità
modalità e strumenti che possono essere diversi e, naturalmente,
secondo le proprie disponibilità finanziarie.
Così, ci sono Fondazioni che erogano
decine di milioni di euro all'anno (le due maggiori – Cariplo e
Compagnia di San Paolo - superano anche i 150 milioni all'anno) e
altre che, in Piemonte come nel resto dell'Italia, devono limitarsi
alle centinaia di migliaia di euro, non avendo le risorse per fare di
più. Però, anche le Fob meno dotate economicamente, spesso si
rivelano persino essenziali per le loro comunità di riferimento. I
loro contributi, infatti, sia pure di cifre contenute, consentono
attività utili o opportune, altrimenti impossibili. Inoltre, non
sono rari i casi in cui anche le Fob minori riescono comunque a
essere potenti motori di sviluppo, sociale, culturale ed economico,
ideando e promuovendo iniziative autonome o insieme con altri attori
locali.
Naturalmente, a primeggiare sulla scena
pubblica sono gli interventi delle Fondazioni che hanno valenze
nazionali e, a volte, internazionali. Interventi dai grandi importi.
Come, per esempio, quello della Fondazione Crt relativo alle Ogr
(Officine Grandi Riparazioni), per la cui riconversione ha investito
cento milioni di euro. Un progetto, quello delle Ogr, che ha
trasformato un grande complesso industriale, dismesso e in abbandono
da decenni, nel cuore urbanistico di Torino, in un “hub”
internazionale della ricerca tecnologica e artistica, in un grande
centro polifunzionale, caratterizzato da flessibilità e modularità
degli spazi, massima fruibilità per tutto l'anno, sostenibilità
ambientale e, fra l'altro, totale salvaguardia del valore storico e
architettonico della struttura originale.
L'impegno nella maxi operazione Ogr,
comunque, si è aggiunto ad altri due “cantieri” continui della
Fondazione Crt: il recupero e la valorizzazione della Palazzina di
Caccia di Stupinigi, residenza sabauda di straordinario valore
storico, artistico e culturale (investimento di 20 milioni), di cui è
stato riaperto al pubblico, dopo il restauro, l'Appartamento del Re;
la ristrutturazione del Santuario della Consolata, la chiesa più
amata dai torinesi, e del Convitto annesso. Per questi lavori, la
Fondazione Crt ha già stanziato quasi cinque milioni. Non solo: ha
varato una raccolta fondi con il meccanismo del matching grant e ha
messo a disposizione un junior fundraiser, individuato fra i 50
partecipanti alla più recente del progetto formativo “Talenti per
il Fundraising”.
Il progetto Talenti per il Fundraising,
unico nel suo genere in Italia per gratuità e target, ha un duplice
obiettivo: aumentare la capacità degli enti non profit di
raccogliere fondi per la loro attività e creare nuove competenze dei
giovani che possono così lavorare in un settore che ha un valore
aggiunto di sei miliardi di euro all'anno e prospettive di fortissimo
sviluppo.
Nei primi dieci mesi 2017, la Fondazione Crt ha deliberato oltre mille stanziamenti per un totale di circa 40 milioni di euro.
Da parte sua, la Compagnia di San
Paolo, il 27 ottobre, ha inaugurato, nel centro di Torino, la nuova
sede del Collegio Carlo Alberto, un'eccellenza nel mondo della
ricerca economica, sociale e giuridica, oltre che uno snodo
internazionale per la formazione di giovani talenti che vi approdano
da ogni parte della Terra. Il Collegio Carlo Alberto (presidente Pietro Terna) è uno degli
enti strumentali della Compagnia di San Paolo. La nuova sede,
realizzata ristrutturando, in modo esemplare, l'edificio che ospitava
la Facoltà di Economia e commercio e che era chiuso da lungo tempo,
ha comportato un investimento superiore ai 21 milioni di euro.
La nuova sede del “Carlo Alberto”
rappresenta l'ultimo tassello dell'ampio disegno della Compagnia di
San Paolo relativo al centro storico di Torino. L'area interessata
dagli interventi della Compagnia nel centro cittadino, infatti, parte
da corso Palestro, con il restauro dei Quartieri militari juvarriani,
dove si è insediato il Polo del '900 (investimento di 6,5 milioni) e
comprende anche il recupero del Collegio degli Artigianelli (recupero
da un milione), dove è stato inaugurato da poco il teatro Le
Musichall diretto da Arturo Brachetti. Vanno poi aggiunti i restauri
delle 13 chiese del Quadrilatero Romano (9,5 milioni).
Complessivamente, gli stanziamenti
della Compagnia di San Paolo per il centro storico di Torino hanno
superato i 38 milioni di euro, cifra che esclude gli importi relativi
agli interventi sul patrimonio museale e monumentale nell'area.
Nei primi dieci mesi 2017, la Compagnia
di San Paolo ha deliberato oltre 660 stanziamenti per un totale di
circa 151 milioni. Fra l'altro, ha destinato altri due milioni per la
Venaria Reale. E di poco inferiore è il suo impegno finanziario per
il progetto M.O.I. - Migranti un'opportunità di inclusione,
finalizzato a dare soluzione all'emergenza abitativa e lavorativa
degli abitanti delle palazzine occupate dell'ex-Moi, per consentirne
la graduale restituzione e verificarne i possibili utilizzi per la
riqualificazione urbana e sociale.
Progetti della Compagnia di San Paolo
fortemente innovativi sono anche l'Energy Center e Nesta Italia.
L'Energy Center è una nuova struttura, realizzata con i contributi
dell'Ente di corso Vittorio Emanuele (4 milioni), della Fondazione
Crt (1 milione) e della Regione Piemonte. Gestito dal Politecnico,
l'Energy Center è destinato a ospitare aziende, start up, enti
pubblici attivi in campo energetico e l'Ec-Lab dello stesso
Politecnico, favorendo la ricerca nel settore, promuovendo la
condivisione di soluzioni innovative e attraendo finanziamenti
pubblici e privati, nazionali ed europei.
Nesta Italia è la nuova fondazione
costituita dalla Compagnia di San Paolo con la collaborazione di
Nesta, soggetto filantropico di portata globale con sede a Londra.
Nesta Italia ha la missione di promuovere l'innovazione nel sistema
italiano del Terzo Settore, stimolando un processo che permetta la
realizzazione di idee e progetti in grado di integrarsi con il
sistema e modificarlo virtuosamente dall'interno. Nesta Italia
promuoverà l'innovazione nell'istruzione, risposte adeguate
all'integrazione sociale e contribuirà a risolvere le sfide della
salute, a sostenere l'arte e il patrimonio culturale, applicando in
questi settori i metodi originali già adottati da Nesta, con
successo, nel Regno Unito.
Altre notizie sulle Fob piemontesi si possono leggere sul sito della loro Associazione: www.fondazionibancariepiemonte.it/news/
|
Francesco Profumo (Compagnia di San Paolo) |
|
Giovanni Quaglia (Fondazione Crt) |