Torino accelera sulla strada della
green economy, costituita da quel complesso di attività
caratterizzate dall'uso efficiente di energia e materia, innovazione,
alta tecnologia, coesione sociale, qualità e bellezza.
Accelerazione alla quale sta
contribuendo, sempre di più, la Fondazione Crt. Infatti, proprio
l'ente subalpino presieduto da Giovanni Quaglia e diretto da Massimo
Lapucci, Segretario generale, ha posto la sua firma su due fresche
iniziative finalizzate allo sviluppo della green economy a
Torino, che già figura al terzo nella graduatoria nazionale delle
province dove si stanno creando più posti di lavoro nel settore
(15.070 le assunzioni previste per l'intero 2017) e al quarto per
numero di imprese (12.370) che investono in prodotti e tecnologie a
maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale.
Innanzi tutto, la
Fondazione Crt figura tra i principali attori e sostenitori
dell'Energy Center, nuova struttura realizzata dal Politecnico di
Torino con i contributi della Regione Piemonte, della Compagnia di
San Paolo e, appunto, dell'ente di via XX settembre. L'Energy Center
ha l'obiettivo di sostenere la ricerca e promuovere la creazione di
nuove attività imprenditoriali nel settore energia.
“L'Energy Center,
come le vicine Ogr appena restituite alla città da Fondazione Crt –
ha commento la vice presidente Anna Ferrino – non solo ridisegnano
la configurazione urbanistica di una parte strategica di Torino, ma
hanno nel proprio Dna i valori chiave dell'innovazione e della
vocazione internazionale, determinanti perché il territorio possa
competere anche a livello globale”.
Inoltre, insieme
con l'Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
(Unido), la Fondazione Crt ha realizzato il progetto internazionale
Entrepreneurs fo Social Change (E4SC), che consente a 25 giovani
imprenditori sociali della green economy, tutti under 35
e provenienti da 17 Stati affacciati sul Mediterraneo, di essere
“allenati” e affiancati da un pool di esperti, per un anno, al
fine di avviare e potenziare l'impresa sociale nel proprio Paese
d'origine.
“Questo progetto
– ha spiegato Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt –
è un acceleratore di cambiamento e di dialogo, un veicolo di
conoscenza, di apprendimento e di rispetto reciproco”. E Massimo
Lapucci ha aggiunto: “E4SC consente ai partecipanti di sviluppare
ed espandere le proprie strat up, cogliere positivamente le sfide
culturali del nostro tempo, confrontarsi con altri coetanei,
presentare i propri progetti a potenziali investitori, diventare un
riferimento per futuri imprenditori”.
Energie
rinnovabili, agribusiness, eco-fashio, eco-turismo, design,
videomarketing, servizi per persone con disabilità e attività
educative sono alcuni degli ambiti in cui sono nate le 25 idde
imprenditoriali innovative selezionate dalla Fondazione Crt per il
loro sviluppo.
Nei tre anni di
sperimentazione che hanno preceduto il lancio del nuovo programma di
Fondazione Crt con l'Onu, Entrepreneurs for Social Change ha formato
60 imprenditori sociali e alcuni di loro sono stati eletti da Forbes
fra i migliori giovani imprenditori del proprio Paese.
Unioncamere, l'Unione nazionale delle Camere di commercio, ha riferito che, in Piemonte, sono 24.470 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2011-2017 in prodotti e tecnologie green (355.000 in Italia) e che alla green economy italiana si devono già 2,972 milioni di green jobs, ossia occupati che applicano competenze "verdi".
Unioncamere, l'Unione nazionale delle Camere di commercio, ha riferito che, in Piemonte, sono 24.470 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2011-2017 in prodotti e tecnologie green (355.000 in Italia) e che alla green economy italiana si devono già 2,972 milioni di green jobs, ossia occupati che applicano competenze "verdi".
Massimo Lapucci, Segretario generale Fondazione Crt |