GUIDO GIUBERGIA
Questa volta, nella lista dei
protagonisti alla ribalta, il posto d'onore spetta a Guido Giubergia,
il numero uno di Ersel, gruppo torinese che da oltre ottanta anni
gestisce patrimoni. Ersel, infatti, ha comprato il 64,3% della Banca
Albertini, rilevando questa quota dal gruppo svizzero Syz.
Un'operazione che ha un valore particolare, perché travalica gli
aspetti semplicemente economici e finanziari. Certo, l'iniziativa
comporterà grandi vantaggi sia per Ersel che per la Banca Albertini,
guidata da Alberto Albertini, figlio del fondatore e detentore del
35,7% del capitale dell'omonimo istituto milanese, quota che
manterrà. Fra l'altro, Giubergia e Albertini si conoscono, si
stimano e collaborano da anni, per cui l'acquisizione sancisce,
soprattutto, la nascita di un'alleanza strategica.
A dare un valore particolare
all'iniziativa di Guido Giubergia sono i numerosi torinesi che vi
vedono una rivalsa nei confronti di Milano, la città che ha “portato
via” tanto, troppo, al capoluogo piemontese, finora sempre
perdente. “Finalmente – dicono sotto la Mole – un'impresa
torinese che ne prende una milanese e non viceversa”. Commento che
farà sorridere e, forse, storcere il naso a Guido Giubergia e ad
altri, che non tengono conto di queste opinioni considerate
provinciali e retrograde; ma che è diffuso.
L'acquisizione del controllo della
Banca Albertini, comunque, costituisce una tappa rilevante nella
storia dell'Ersel, fondata nel 1936 da Giuseppe Giubergia, nonno di
Guido. E si può interpretare anche come un cambio di strategia.
Ersel, infatti, è sempre cresciuta per linee interne; fino a due
anni fa, quando ha rilevato le fiduciarie Simon e Nomen da Franzo
Grande Stevens, l'avvocato dell'Avvocato, e dai suoi figli. Allora,
però, era sembrata, una deroga, un'eccezione. Impressione che pare
sbagliata, alla luce dell'operazione Albertini. A questo punto,
perciò, si può pensare che anche Ersel abbia intrapreso la strada
della crescita anche con acquisti. D'altra parte, le risorse per
farlo non mancano.
Presidente e amministratore delegato di
Ersel, gruppo del quale le famiglie Giubergia e Argentero posseggono
l'intero capitale,Guido Giubergia ha 66 anni, tre figli, la laurea
in Economia e una grande passione per il ciclismo. Ha ereditato il
comando da padre Renzo, al quale la famiglia ha intitolato l'omonima
fondazione che aiuta e promuove i giovani talenti musicali.
Istituzione benefica, come la Fondazione Paideia Onlus, molto attiva
nel sostegno dei bambini in difficoltà con numerose, rilevanti ed
encomiabili iniziative.
Anche Paideia è presieduta da Guido
Giubergia, la cui figlia Francesca (quarta generazione), già lavora
nell'impresa di famiglia, dove è responsabile delle relazioni
esterne la sorella di Guido, Paola, che è al vertice della
Fondazione dedicata al padre.
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Guido Giubergia, presidente e ad Ersel |
GIUSEPPE ZAMPINI
Principale
autore del grande sviluppo di Ansaldo Energia, di cui è stato
amministratore delegato negli ultimi 17 anni, prima di lasciare il
timone, recentemente, a Filippo Abbà, per assumere l'incarico di
presidente, Giuseppe Zampini vede sempre più vicina la realizzazione
di un suo obiettivo: la quotazione della società in Borsa, passaggio
importante per garantire la continuità della crescita. Pochi giorni
fa, infatti, è uscita la notizia che la banca d'affari Rothschild ha
ricevuto il mandato di avviare il processo per l'Ipo, l'offerta
pubblica di azioni al mercato finalizzata all'ingresso nel listino di
Piazza Affari.
La
genovese Ansaldo Energia, tra i principali produttori di centrali
elettriche al mondo, circa 4.500 dipendenti, fatturato di 1,25
miliardi di euro nel 2016 e un utile netto di oltre 60 milioni, fa
capo alla Cdp-Cassa Depositi e Prestiti, che ne ha in protafoglio il
60% del capitale, mentre il restante 40% è dei cinesi di Shanghai
Electric Group.
Nato
a Belluno nel 1946, laurea in Ingegneria nucleare all'Università di
Pisa, Giuseppe Zampini ha iniziato la sua carriera alla Nira di
Genova (gruppo Ansaldo), dove, da tempo, è una figura di riferimento
dell'economia locale. Da oltre due anni è anche presidente di
Confindustria Liguria, dopo esserlo stato di Confindustria Genova.
Fra l'altro, è presidente dell'Ospedale Galliera ed è stato
consigliere di amministrazione di Banca Carige, designato
dall'omonima fondazione allora presieduta dall'industriale Flavio
Repetto.
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Giuseppe Zampini, presidente Ansaldo Energa |
MASSIMO LAPUCCI
“Buonenotizie”,
il nuovo supplemento settimanale del Corriere della Sera, gli ha
dedicato un'intera pagina. Il soggetto è Massimo Lapucci, Segretario
generale della Fondazione Crt, ma non solo. Il motivo di tanta
attenzione da parte del prestigioso quotidiano, che ora fa capo a
Urbano Cairo, è l'impegno della Fondazione Crt, terza in Italia per
entità del patrimonio, a estendere l'applicazione dei “data
science” agli enti non profit, “per estrarre nuovo valore
sociale dai dati, trasformando masse di rilevazioni, altrimenti non
utilizzate, in carburante per far crescere le organizzazioni,
ottimizzarne i processi interni, migliorarne le prestazioni
complessive, l'impatto positivo sulla società e sugli interessi
deboli che si vogliono tutelare”.
Dario Di Vico,
autore dell'articolo, ha commentato che “il progetto sostenuto da
Lapucci rappresenta una straordinaria accelerazione della cultura
economico-statistica del Terzo settore e, più in generale, del
welfare italiano. Da noi non esiste, per esempio, una sorta di
casellario sociale che eviti duplicazioni di interventi o sommatorie
indebite tra in vari interventi di socialità erogati da Stato, Enti
locali o altri soggetti”.
La nuova
iniziativa della Fondazione Crt si aggiunge alle numerose e originali
in atto e destinate a continuare anche nel 2018, come previsto dal
relativo Documento programmatico, dotato di 60 milioni di euro, 6 in
più rispetto al 2017.
Dal 2012,
Segretario generale della Fondazione torinese presieduta da Giovanni
Quaglia, Massimo Lapucci è anche presidente dell'European Fondation
Center, ente di Bruxelles che associa oltre 220 soggetti filantropici
di 40 Paesi e dotati di un patrimonio superiore ai 200 miliardi di
euro. Nato a Roma, dove si è laureato in Economia e commercio, con
110 e lode, alla Sapienza, ha poi proseguito gli studi alla London
Business School e alla Yale University. Fra l'altro, nel sistema Crt,
è Segretario generale della Fondazione Sviluppo e Crescita e
direttore delle Ogr, storico complesso industriale di Torino
diventato un centro polivalente in seguito all'investimento di cento
milioni fatto dalla Fondazione.
Docente a
contratto sua all'Università di Torino sia alla Luiss di Roma,
Massimo Lapucci, che ha lavorato anche alla Ernst & Young e alle
Ferrovie dello Stato (responsabile M&A e pianificazione
strategica del Gruppo) e a Sintonia, recentemente è stato chiamato a
far parte del Consiglio di amministrazione della Caltagirone Editore,
incarico aggiunto a quelli di consigliere di Atlantia, di cui la
Fondazione Crt è azionista importante, Banca Generali e, fra
l'altro, Sofito.
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Massimo Lapucci, Segretario generale Fondazione Crt |
ARISTIDE ARTUSIO
Il 6 novembre,
alla Facoltà di Economia dell'Università di Torino, Aristide
Artusio ha raccontato la storia e la strategia che hanno fatto di
Witt Italia Group, di cui è presidente è titolare, un caso di
successo aziendale. Numerosissimi gli studenti che hanno ascoltato
come l'impresa di Poirino, nata nel 1970 e rilevata da Aristide
Artusio nel 2001, è diventa un attore di primo piano nel settore dei
prodotti naturali per la cura della persona, degli animali e della
casa ( oltre 1,7 milioni i pezzi realizzati annualmente, tra
cosmetici, integratori e detergenti, interamente naturali, made in
Italy e ideati nei laboratori interni di ricerca e sviluppo.
Pilotato da
Aristide Artusio, nato ad Alba nel 1956, il gruppo Witt Italia, che
comprende Erboristeria Magentina, ha diversi marchi e distribuisce i
suoi articoli non solo in farmacie, parafarmacie ed erboristerie, ma
anche con la vendita diretta, attraverso una rete di circa cinquemila
agenti, prevalentemente donne. Il fatturato annuale è di oltre 15
milioni.
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Aristide Artusio, n 1 Witt Italia |
NUOVI MANAGER
ALPITOUR
Andrea Cortese è
il nuovo Chief Marketing & Digital Officer del gruppo Alpitour,
leader italiano del turismo. Neppure quarantenne, laureato alla
Bocconi, Andre Cortese ha incominciato la sua carriera manageriale
nel gruppo Ferrero, poi è passato alla Costa Crociere, lasciata come
direttore marketing Italia. Cortese, che risponde direttamente a
Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato del gruppo
Alpitour, non è l'unica novità nella struttura di staff
dell'impresa torinese, destinata alla quotazione in Borsa. Infatti,
Alessandro Seghi è stato nominato direttore generale di Press Tours
e Andrea Moscardini direttore vendite delle divisioni Alpitour e
Francorosso.