CUNEO PROMUOVE L'AGROALIMENTARE 4.0
Agroalimentare 4.0 è il titolo del
programma di iniziative strategiche della Fondazione Crc (Cuneo)
finalizzate all'accelerazione e alla diffusione dell'innovazione nel
settore agroalimentare cuneese. Un'iniziativa rilevante che ha già
preso l'avvio con la progettazione preliminare di un primo intervento
riguardante la tracciabilità, diventata un fattore determinante.
“Intervento per il quale è stato previsto un impegno di un milione
di euro – si legge nelle news del sito dell'Associazione delle
Fondazioni di origine bancaria del Piemonte
(
www.fondazionibancariepiemonte.it)
- e reso possibile anche in seguito alla scrupolosa ricerca
sull'innovazione nel settore agroalimentare coordinata dal Centro
Studi della Fondazione Crc e realizzata in collaborazione con il Crea
(Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia
agraria)”.
La Fondazione Crc intende favorire le
condizioni perché i prodotti dell'eccellenza agroalimentare del
Cuneese, suo territorio di pertinenza, adeguatamente tracciati in
modo da garantirne e certificarne la provenienza, possano trovare
sbocco e apprezzamenti in nuovi mercati, potenzialmente ricchi di
clienti pronti a riconoscere i valori della migliore produzione del
territorio.
Dal sito dell'Associazione delle Fob
piemontesi, presieduta da Giovanni Quaglia, si apprende inoltre che i
primi risultati dello studio di fattibilità, affidato dalla
Fondazione Crc all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e
ancora in corso, “evidenziano già l'importanza di investire
sull'acquisizione di competenze, necessarie per consentire alle
imprese cuneesi della filiera agroalimentare di attuare quel processo
di digital transformation che
incentiva e facilita l'accesso al mercato dell'e-commerce,
in rapidissima espansione e particolarmente adatto ai prodotti di
alta qualità, sia pure di nicchie più o meno grandi”.
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Giandomenico Genta, presidente Fondazione Crc |
IL PRIMO
BILANCIO SOCIALE DELLA CONSULTA DI TORINO
La Consulta per la valorizzazione dei
Beni artisti e culturali di Torino ha appena pubblicato il “Bilancio
sociale 2017/ Trent'anni di attività”, corposo volume illustrato
che “è' un compendio di cosa e di come i soci Consulta hanno
voluto e saputo fare per la Città durante questo, ormai non breve,
periodo” ha scritto il past president Luigi
Garosci, aggiungendo
che l'iniziativa “è anche un modo per ringraziare il luogo in cui,
come persone e come aziende, siamo nati, abbiamo lavorato e passato
il tempo della nostra vita. Un luogo e una Città che amiamo, nella
quale ritroviamo le radici, le tradizioni, le eccellenze”.
Torino
ha insegnato molte cose all'Italia e al mondo. Con questa
pubblicazione, la Consulta cerca di “farle sapere a chi ancora non
le conosce” ha sotolineato Luigi Garosci, convinto che “la
bellezza è sempre stata un'ottima ambasciatrice e Torino è anche
bellezza”.
La
Consulta per la valorizzazione dei Beni artistici e culturali di
Torino ha realizzato, finora, più di 90 interventi, che hanno
comportato tre milioni di ore di lavoro di storici dell'arte,
restaurato e professionisti, oltre che un investimento complessivo
superiore ai 30 milioni di euro.
I soci
della Consulta sono: 2A, Arriva, Banca del Piemonte, Banca Fideuram,
Banca Passadore, Buffetti, Buzzi Unicem, Cln, Compagnia di San Paolo,
Costruzioni Generali Gilardi, Deloitte & Touche, Ersel, Fenera
Holding, Exor, Ferrero, Fca Fiat Chrysler Automobiles, Fondazione
Crt, Garosci, Geodata, Gruppo Ferrero-Sied Energia, Intesa Sanpaolo,
Italgas, Lavazza, Martini & Rossi, Megadyne, M.Marsiaj & C,
Reale Mutua, Reply, Skf, Unione Industriale di Torino, Vittoria
Assicurazioni.
Presidente
attuale della Consulta è Adriana Acutis, la quale ha precisato che
il primo bilancio sociale ha “la finalità di condividere con gli
stakeholders il valore generato, mettendo in evidenza le peculiarità
proprie dell'associazione e la valenza del metodo adottato”,
concludendo la sua introduzione con l''augurio che il modello di
Consulta “possa crescere ed essere replicato in altre regioni, a
favore dell'inestimabile patrimonio artistico e cultura del Paese”.
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Appartamento della Regina alla Palazzina di Stupinigi, un intervento della Consulta |
FOSSANO FINANZIA
IL RESTAURO DI PALAZZO BURGOS
Il recupero di uno dei palazzi storici
più belli del centro di Fossano – Palazzo Burgos – sarà il
risultato dei lavori di restauro finanziati dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Fossano, insieme con la Consulta per la Valorizzazione
dei Beni Artistici e Culturali di Fossano e il Comune. La
ristrutturazione prenderà il via nella prossima primavera. Il
progetto è già stato approvato dalla Soprintendenza Archeologica,
Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo.
Nel suo complesso, il progetto prevede
interventi di ristrutturazione delle facciate esterne, degli infissi
e dell'androne, l'insonorizzazione dei locali adibiti ad aule e la
realizzazione di nuove aule didattiche (Palazzo Burgos è sede della
Fondazione Fossano Musica e della relativa scuola), la costruzione
dell'ascensore per l'accesso alle persone con disabilità, la messa
in sicurezza dell'impianto elettrico più una serie di interventi
minori.
Come si può leggere sul sito
dell'Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte,
“L'ammontare complessivo dei lavori supera i 600.000 euro, di cui
150.000 a carico del Comune di Fossano, proprietario del Palazzo. La
Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano e la locale Consulta per la
Valorizzazione dei Beni Artisti e Culturali si faranno carico della
parte restante”.
Gianfranco Mondino, presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano ha spiegato che “il
sostegno finanziario della Fondazione è importante e convinto,
avendo una duplice valenza: il restauro di un importante edificio nel
centro di Fossano contribuisce al suo ulteriore abbellimento e la
ristrutturazione migliora la funzionalità e l'efficienza didattica
della scuola di musica, la cui attività è in continua espansione”.
Gianfranco Mondino ha anche espresso il
suo compiacimento per il nuovo intervento della Consulta, di cui la
Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano è socio costituente. “In
seguito all'impegno per il restauro di Palazzo Burgos, supera i tre
milioni di euro il valore degli stanziamenti della Consulta per la
Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Fossano” ha
riferito Gianfranco Mondino, ricordando che “Le principali aziende
fossanesi, unitamente alle Fondazioni, danno pertanto un forte
impulso al miglioramento del centro storico cittadino che,
recentemente, ha ottenuto significativi riconoscimenti a livello
piemontese”.
Ancora in merito alla Fondazione Cassa
di Risparmio di Fossano, va aggiunto che la stessa ha ricevuto in
donazione da Massimo Squarotti l'edificio a tre piani, dove ha
abitato l'omonima famiglia, in pieno centro storico. Massimo
Squarotti ha deciso di donare l'immobile alla Fondazione in memoria
della madre Quirina Gamba e del padre Giovanni, direttore generale
della Cassa di Risparmio di Fossano per una quarantina d'anni.
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Gianfranco Mondino, presidente Fondazione Cr Fossano |
L'IMPEGNO DI SALUZZO PER CASA
CAVASSA E L'OSPEDALE
I nuovi restauri di Casa Cavassa,
diventata sede del museo civico di Saluzzo, dopo essere stata antica
dimora dei Marchesi di Saluzzo, costituiscono una delle attività
finanziate, pochi mesi fa, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Saluzzo, ben consapevole del valore storico e artistico di questa
struttura che ha avuto il suo massimo splendore tra il XV e il XVI
secolo, periodo degli straordinari affreschi a grisaille e
della pala della Madonna della Misericordia firmata dal fiammingo
Hans Clemer.
Casa Cavassa, così
denominata dopo esserne diventata di proprietà dell'omonima famiglia
che la ricevette in dono dai Marchesi di Saluzzo, dei quali furono
vicari generali Galeazzo Cavassa e suo figlio Francesco, appartiene
al Comune di Saluzzo, destinatario del lascito di Emanuele Tapparelli
d'Azeglio, diplomatico, filantropo e collezionista d'arte. Emanuele
Tapparelli d'Azeglio ha donato l'edificio, che aveva comprato dai
Cavassa, proprio perché il Comune lo trasformasse in museo, che è
stato aperto al pubblico nel 1890.
Un altro impegno
costante della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo è quello a
favore dell'ospedale cittadino, che, a causa dei tagli imposti dai
piani sanitari regionali, ha subito una progressiva dequalificazione
ed è stato depauperato di prestazioni d'eccellenza trasferite
altrove. La Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo sta contribuendo
al recupero di servizi sanitari, a supporto anche dell'ambito
territoriale. In quest'ottica si inquadra lo stanziamento deliberato
dalla Fondazione nel 2017 per dotare di attrezzature sanitarie
l'ospedale cittadino.
Relativa al settore
sanitario è anche l'erogazione di 58.000 euro alla locale Croce
Verde da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo per
l'acquisto di una nuova ambulanza.
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Casa Cavassa a Saluzzo |
Altre notizie
sull'attività delle Fondazioni piemontesi di origine bancaria si
possono leggere sul sito della loro Associazione:
www.fondazionibancariepiemonte.it