Fondazione Crt: avanzo 2017 a 107 milioni il 147,6% in più rispetto all'esercizio 2016

La buona gestione del patrimonio, fatta interamente “in casa”, ha consentito alla Fondazione Crt di aumentare i suoi proventi ordinari dai 44 milioni di euro del 2016 ai 107 milioni del 2017 e di avere un avanzo di esercizio (non si può parlare di utile, trattandosi di un soggetto non profit) di oltre 85 milioni, a fronte dei 35 milioni del 2016
L'incremento del 146,3% relativo ai ricavi è stato ottenuto pur “in assenza di dividendi UniCredit e nonostante la svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante” si legge nel comunicato diramato dopo la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto da Giovanni Quaglia.
Quanto all'avanzo, aumentato del 147,6% rispetto all'esercizio precedente, è dovuto anche al contenimento dei costi operativi e alle minori rettifiche di bilancio, che pure ha dovuto spesare un carico fiscale superiore ai 22 milioni, essendo stata ulteriormente aggravata la tassazione Ires.
Nel progetto di bilancio approvato dal Cda, viene riportato che il totale degli investimenti a valori di mercato ha superato i 3,2 miliardi di euro (+10,1% sull’anno precedente). E “nonostante il 2017 sia stato caratterizzato anche dal fabbisogno aggiuntivo di oltre 200 milioni connesso all'operazione di aumento di capitale Unicredit, sono stati ampiamente salvaguardati gli equilibri di tesoreria a sostegno dell’attività istituzionale”. La posizione finanziaria netta, infatti, è ancora positiva per 232 milioni di euro.
Nel 2017, la Fondazione Crt ha attivato risorse a sostegno del territorio per oltre 64 milioni di euro; ha finanziato interventi focalizzati su arte e beni culturali, ricerca scientifica, educazione e istruzione, volontariato, filantropia, beneficenza e salute pubblica. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha poi affiancato ulteriori iniziative per il territorio, nella logica dei “mission related investments”. Complessivamente, con l’attività istituzionale sono state sostenute iniziative sul territorio per circa 100 milioni.
Inoltre, il fondo di stabilizzazione delle erogazioni ha una disponibilità di 173 milioni, in grado di garantire piena continuità nell'attività istituzionale futura della Fondazione.
“La Fondazione Crt – ha commentato Giovanni Quaglia - è sempre più solida e forte e il suo bilancio continua a godere di ottima salute, grazie a un’attenta gestione patrimoniale che ci permette di incrementare le risorse per la crescita di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta. Possiamo così valorizzare l’arte, la cultura e i giovani talenti, promuovere la ricerca e l’innovazione e, soprattutto, contrastare le tante fragilità del nostro tempo, sostenendo le persone in difficoltà, il sistema di protezione civile e di primo soccorso, la salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso significativi investimenti immobiliari di carattere etico. Questi risultati sono ancora una volta il frutto di un impegno tenace e costante profuso negli anni da parte di tutta la struttura della Fondazione, che ho l’onore di presiedere”.
A sua volta, Massimo Lapucci, Segretario generale della Fondazione ha detto: “Il raggiungimento di uno stabile equilibrio tra le politiche di prudenza gestionale e la dinamicità della gestione patrimoniale continua a produrre ottimi effetti. Mercati volatili, tassi di interesse contenuti e la partecipazione all’aumento di capitale Unicredit hanno caratterizzato la gestione 2017;   tuttavia, come emerge anche da un recente studio dell’Acri, il patrimonio della Fondazione Crt presenta una redditività che la pone ai vertici del sistema delle Fondazioni bancarie italiane, e di questo siamo particolarmente soddisfatti”.

Massimo Lapucci, Segretario generale Fondazione Crt

Reply nel 2017 utile netto di 80 milioni


Ha sfiorato gli 80 milioni l'utile netto 2017 del gruppo Reply, uno dei principali attori nella trasformazione digitale. Rispetto al 2016, l'incremento del risultato è stato di 10,4 milioni e del 15,4%. Da qui la decisione del consiglio di amministrazione della società torinese, fondata e guidata da Mario Rizzante, di proporre alla prossima assemblea dei soci un dividendo di 0,35 euro per azione.
Il gruppo Reply, che conta oltre 6.500 dipendenti, un migliaio dei quali a Torino e altri 2.500 nel resto d'Italia, nel passato esercizio ha fatturato 884,4 milioni di euro (780,7 nel precedente) e ha avuto un margine operativo lordo di 123,2 milioni (106,4). Al 31 dicembre aveva una posizione finanziaria netta positiva per 57 milioni, a fronte dei 28,8 milioni alla stessa data del 2016.
Recentemente, Tatiana Rizzante, amministratore delegato di Replay, incarico che condivide con il padre, ha detto che l'azienda intende fare un migliaio di assunzioni entro la fine dell'anno, un paio di centinaia sotto la Mole. Nel Consiglio di amministrazione, Tatiana Rizzante, laureata in Ingegneria informatica al Politecnico di Torino e co-fondatrice dell'impresa di famiglia, è affiancata dal fratello Filippo, il quale ha anche responsabilità operative apicali.
In Borsa, Reply è valutata circa 2 miliardi.

Tatiana e Filippo Rizzante, al vertice di Reply

News di giornata da Piazza Affari


ITALGAS AUMENTA L'UTILE NETTO DEL 34%
Un utile netto di quasi 300 milioni di euro (296,4 per la precisione), superiore del 34% a quello conseguito nel 2016 e tale da consentire al Consiglio di amministrazione di proporre all'assemblea dei socio un dividendo di 0,208 euro per azione. Il gruppo Italgas, guidato fa Paolo Gallo, ha comunicato i risultati relativi all'esercizio 2017, chiuso con ricavi pari a 1,124 miliardi (+4,3%) e un utile operativo di 422,9 milioni (+17,9%).
Nel 2017, il gruppo Italgas ha fatto investimenti per 522 milioni (+38,1% rispetto al 2016), sulla base di un piano che ne prevede per 3 miliardi entro il 2023. Sono state fatte diverse acquisizioni, così che la rete distributiva è diventata di 66.000 chilometri, i concessionari sono saliti a 1.609 e i contatori attivi 7,5 milioni circa.
Lo storico gruppo torinese è leader in Italia con il 34% del mercato e terzo in Europa. Il suo indebitamento finanziario netto al 31 dicembre è risultato di 3,720 miliardi. Oggi, il titolo Italgas ha chiuso a 4,658 euro (+2,37% rispetto a ieri).
Paolo Gallo, ad Italgas

COFIDE E CIR IN ROSSO, MA DANNO IL DIVIDENDO
Cofide, la holding a capo delle società che fanno capo ai fratelli De Benedetti, presenta nel progetto di bilancio consolidato 2017 ricavi pari a poco meno di 2,798 miliardi (+6,7% rispetto al 2016), un margine operativo lordo di 289 milioni (+12,4%), un indebitamento netto di 303,6 milioni (166,9 milioni a fine dicembre 2016) e un risultato negativo di 3 milioni. La capogruppo, però, ha chiuso con un utile di 0,3 milioni e, comunque, il Consiglio di amministrazione, presieduto da Rodolfo De Benedetti, propone un dividendo di 0,014 euro, uguale a quello dell'anno scorso.
Cofide, il cui gruppo conta 15.885 dipendenti, controlla la Cir e ha investimenti finanziari nei fondi Jargonnant (attività immobiliari) e Three Hills Decalia (supporta Pmi).
Cir ha conseguito un risultato netto di 59,6 milioni prima dell'onere fiscale straordinario Gedi Gruppo Editoriale, a causa del quale il bilancio 2017 chiude in rosso per 5,9 milioni. I media sono uno dei tre settori nei quali opera il gruppo Cir; gli altri due sono l'automotive (Sogefi) e la sanità (Kos). Nonostante la perdita, il vertice della Cir – presidente lo stesso Rodolfo De Benedetti e amministratore delegato Monica Mondardini – proporrà un dividendo di 0,038 euro, come quello distribuito nel 2017.
L'ultimo prezzo dell'azione Cir è stato di 1,132 euro (+0,53% rispetto a ieri) e di 0,567 euro quello di Cofide (-0,70%). Sogefi ha chiuso a 3,01 euro (-3,46%) e Gedi Gruppo Editoriale a 0,546 euro (-0,73%).
Rodolfo De Benedetti, presidente Cofide e Cir

NUOVI RECORD STORICI DI ERG E VITTORIA ASSICURAZIONI
Piazza Affari, oggi 12 marzo, ha registrato i nuovi record storici di due quotate del Nord Ovest. Infatti, il titolo della Vittoria Assicurazioni, compagnia controllata dalla famiglia torinese di Carlo Acutis, è salito a 13,24 euro, vetta mai raggiunta prima e l'azione della genovese Erg è ancora salita, arrivando a 19,27, nuovo primato da superare.
Da segnalare, però, che le azioni di cinque società del Nord Ovest sono finite fra le dieci che hanno avuto i maggiori ribassi della seduta. Si tratta della Borgosesia ordinaria (-5,77%) e della Borgosesia risparmio (-3,57%), della Visibilia di Daniela Garnero Santanché (-4,37%), della Sogefi e della Carige risparmio (-3,26).
A proposito di Carige, va rilevato che la sua azione ordinaria oggi ha rivisto quota 0,009 euro, grazie all'incremento del 2,27%.
Carlo Acutis (Vittoria Assicurazioni)

A Torino venduti 12.941 alloggi nel 2017 Genova con crescita inferiore alla media


A Torino il mercato immobiliare cresce più che nella media italiana; a Genova, invece, meno. Lo rivela l'Agenzia delle Entrate, precisando che nell'ultimo trimestre 2017 (ultimi dati disponibili), a Torino sono state registrare 3.611 compravendite di abitazioni (+7,7% rispetto alle 3.352 del corrispondente periodo 2016), mentre a Genova ne sono state censite 1.861 (+6,1%). In tutto il Paese, le compravendite in ottobre-dicembre sono risultate 152.608, in crescita del 6,3% sull'ultimo trimestre del 2016.
Nell'intero anno passato, le compravendite di abitazioni sono state 12.941 nel capoluogo piemontese e 6.838 in quello ligure.
Sotto la Mole, il 45,8% del mercato immobiliare dell'ultimo trimestre 2017 ha riguardato abitazioni con una superficie compresa tra i 50 e gli 85 metri quadrati e il 22,7% quelle tra gli 85 e i 115 metri quadrati; mentre il 16,2% delle compravendite aveva per oggetto alloggi di meno di 50 metri quadrati e il 6,5% alloggi, invece, di oltre 145 metri quadrati.
All'ombra della Lanterna, il 40,7% delle compravendite è avvenuto per alloggi tra i 50 e gli 85 metri quadrati, il 32% per quelli con superficie tra gli 85 e i 115 metri, il 5,7% per le abitazione con dimensione inferiore ai 50 metri quadrati e l'8,3% con superficie superiore ai 145 metri quadrati.
A livello italiano, la superficie media dell'abitazione che ha cambiato proprietà nell'ultimo trimestre dell'anno scorso è di 106 metri quadri.
La crescita del mercato immobiliare è appena stata confermata anche dalla Banca d'Italia, la quale ha rilevato, fra l'altro, che l'aumento delle compravendite, superiore al 20% dal 2015, è accompagnato da un calo dei prezzi delle abitazioni, fenomeno in atto da dieci anni e accelerato dalla metà del 2011.
Antonio Mattio, presidente Costruttori di Torino

Borsa, gli utili del 2017 e gli alti dividendi più forti del rebus per il nuovo governo


I trionfi elettorali di Di Maio e di Salvini, il crollo del Pd di Renzi, il rebus del nuovo governo e i dazi di Trump hanno fatto un baffo a Piazza Affari. Per gli investitori hanno contato ben di più gli annunci dei risultati economici 2017 (spesso buoni, quando non ottimi) e, soprattutto, la notizia degli alti dividendi che i consigli di amministrazione hanno deciso di distribuire quest'anno. Dividendi che, in alcuni casi, saranno maggiorati con un extra.
Ecco perché, nella settimana borsistica terminata venerdì, i prezzi delle azioni di tutte le quotate piemontesi sono risaliti, con le eccezioni che si contano sulle dita di una mano e, tranne Ubi Banca, relative a società con piccola capitalizzazione.
Negli ultimi sette giorni, infatti, le sole dieci maggiori quotate che fanno riferimento al Piemonte hanno recuperato sei miliardi e mezzo di euro. Il valore riconosciuto dal mercato alle top ten subalpine è stato di 147,560 miliardi alla fine della seduta dell'altro ieri, mentre era stato di 141,048 miliardi venerdì 2.
Tre delle prime dieci hanno fatto registrare aumenti delle rispettive capitalizzazioni superiori al miliardi di euro: il valore di Fca-Fiat Chrysler Automobiles è risalito a 26,4 miliardi (+1,632), quello di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, a 14,65 miliardi (+1,388) e quello di Cnh Industrial a 19,56 miliardi (+1,1).
Intesa Sanpaolo è ritornata sopra i 48 miliardi, riguadagnando mezzo miliardo negli ultimi sette giorni e di quasi altrettanto (484 milioni) è cresciuta la capitalizzazione della Diasorin, che ha sfiorato i 4,2 miliardi.
Tra tre le quotate piemontesi che non fanno parte delle dieci più capitalizzate ma sono, comunque, rilevanti, due in particolare hanno evidenziato una notevole impennata tra un venerdì e l'altro; infatti, l'azione di Reply è passata da 48 a 52,45 euro, con un aumento di 4,45 euro, uguale a quello di Prima Industrie. Per Reply (famiglia Rizzante) l'incremento settimanale è stato del 9,3% e addirittura del 12,8% quello di Prima Industrie, presieduta da Gianfranco Carbonato.
Meno è cresciuta Vittoria Assicurazioni, ma l'azione della Compagnia che fa capo alla famiglia torinese Acutis, per soli due centesimi non ha confermato il suo record storico, dato che il suo ultimo prezzo è stato di 13,20 euro.
Mario Rizzante, presidente Reply

Imprese piemontesi alla ribalta


TARGATA CUNEO SATISPAY, LA STARTUP PIU' FINANZIATA
E' targata Cuneo la startup più finanziata in Italia nel 2017. E' Satispay, fondata nel 2013 da tre giovani cuneesi: Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta. La società del mobile payment (pagamenti elettronici o digitali) nell'ultimo round ha raccolto da investitori privati risorse per 18 milioni, che hanno portato il totale a circa 27 milioni. “Ma contiamo di raccoglierne altri 50 nei prossimi due anni” ha detto Alberto Dalmasso, amministratore delegato di Satispay, nella cui sede milanese del Fintech District lavorano già 65 collaboratori.
Satispay, che ha avuto come primo finanziatore la Banca delle Alpi Marittime, come ricordato con gratitudine dai fondatori della startup, è arrivata a 260.000 utenti attivi che ogni mese fanno oltre 500.000 transazioni. Entro i prossimi 12 mesi, però, si vuole arrivare a un milione di utenti, anche perché continua a crescere il numero delle aziende che si iscrivono a Satispay, in media già 120 al giorno, mentre erano 70 nel 2017.
Nel passato esercizio Satispay ha avuto ricavi per 3,3 milioni e un margine netto di 600.000 euro. Il mercato in cui opera, quello delle modalità più innovative di pagamento digitale, ha fatto registrare nel nostro Paese transazioni per 46 miliardi.
Alberto Dalmasso 

Dario Brignone

Samuele Pinta

LIFE PREMIATA PER LA SUA NOCCIOLA PIEMONTE IGP
Cuneese, di Sommariva Perno, è anche la Life, che produce e commercializza frutta secca, essiccata e disidratata. Fondata nel 1940, nel cuore del Roero, da Mario Tibaldi, la Life ha oggi una gamma di circa 90 prodotti diversi, articolati in 12 linee, di cui tre realizzate in collaborazione con la Fondazione Veronesi e Slow Food (collabora anche con la Facoltà di Agraria dell'Università di Torino, altri istituti ed è socio sostenitore dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo).
Alla guida della Life, che conta una sessantina di dipendenti (per il 75% donne) e che è protagonista nel mercato italiano del settore (ma si sta espandendo anche all'estero, al quale oggi si deve circa il 10% dei ricavi) si trovano esponenti della terza e quarta generazione del fondatore: amministratore delegato è Umberto Sacchi, il cui figlio Davide ricopre l'incarico di responsabile marketing e comunicazione.
Recentemente, la Life ha ricevuto il premio Prodotto Food 2018 per la Nocciola Piemonte IGP Life, nell'ambito di Food Match 2018.
Davide e Umberto Sacchi

REALE GROUP CON IL POLITECNICO PER LA BLOCKCHAIN
Con la collaborazione del Politecnico di Torino e, in particolare, con il gruppo di ricerca Grafica e sistemi intelligenti del Dipartimento di Automatica e informatica, l'Innovation team di Reale Group sta vagliando la possibilità di applicare la tecnologia Blockchain al mondo delle assicurazioni.
La Blockchain si può immaginare con un “grande libro mastro”, condiviso e consultabile, che si autocompila (non ha bisogno di un gestore terzo), registrando tutte le transazioni effettuate dai vari utenti negli scambi finanziari online, in continuo aggiornamento. Insieme alle transazioni finanziarie è possibile inserire informazioni aggiuntive come certificati di nascita, documenti, testamenti, dati storici di carattere medico, automobilistico e assicurativo. Da qui, lo studio della possibilità di estensione della Blockchain all'attività assicurativa.
“Questa entusiasmante tecnologia ha una potenzialità nel nostro campo che non vediamo l'ora di esplorare” ha detto Matteo Cattaneo, responsabile dell'Innovation & Corporate strategy di Reale Group, aggiungendo che “con la Blockchain portiamo un ulteriore esempio del nostro impegno a sfruttare le nuove tecnologie e a promuovere l'innovazione nel nostro settore”.
Reale Group ha anche comunicato che Reale Mutua ha confermato la partnership con Wired, noto magazine di tecnologia, idee, design, cultura, economia e non solo: “un sodalizio fortemente voluto – ha spiegato Marco Mazzucco, direttore Distribuzione, marketing e brand di Gruppo – perché rappresenta un passo importante nel nostro percorso di innovazione, confermando allo stesso tempo l'attenzione e la vicinanza della Compagnia alle persone e ai loro bisogni”.
Matteo Cattaneo

ALPITOUR VARA DIVISIONE PER VALORIZZARE I SETTE MARCHI
Alpitour, il gruppo piemontese leader sul mercato turistico italiano, ha creato la Divisione Tour operating gruppo e l'ha affidata a Pier Ezhaya “con l'obiettivo di garantire un processo di integrazione sempre più focalizzato all'interno”, assicurando un posizionamento chiaro per ciascun brand e trovando sinergie operative e di filiera. La nuova Divisione riporta direttamente a Carlo Stradiotti, direttore generale Business di Alpitour.
Pier Ezhaya è stato anche nominato amministratore delegato di Swan Tour, tour operator romano del quale Alpitour ora possiede l'intero capitale ed è il settimo marchio del Gruppo, aggiungendosi a Francorosso, Bravo Club, Karambola, Viaggidea, Press Tours e, naturalmente, Alpitour. Presidente di Swan Tour è diventato Stefano Bianchi, responsabile finanziario del Gruppo Alpitour, che si sta progressivamente avvicinando alla quotazione in Borsa.
Gabriele Burgio, n.1 Alpitour

ECCO I CAMPIONI PIEMONTESI DELLA RICERCA
Fra le 2.500 imprese che spendono di più in ricerca al mondo, 24 sono italiane e cinque di queste fanno capo a soggetti piemontesi. Eccole: Intesa Sanpaolo, Diasorin, Prima Industrie, Cofide e Sogefi, queste due appartenenti al gruppo controllato dai fratelli De Benedetti. In particolare, nel 2017, Prima Industrie ha investito in ricerca l'equivalente dell'8,1% del suo fatturato (il tasso più alto tra i 24 campioni italiani), Diasorin il 5,8%, Sogefi il 3,6% e Intesa Sanpaolo il 3,2%,
La classifica mondiale per Paesi con il maggior numero di imprese che investono di più in ricerca vede in testa gli Usa (822 aziende sulle 2.500), seguita dall'Europa (567), dalla Cina (376) e dal Giappone (365).
Gianfranco Carbonato, presidente Prima Industrie

NATO A TORINO IL PROGETTO BIOAXAGRIOPOLE PER L'AFRICA
A Roma, negli uffici del Parlamento europeo, è stato presentato il progetto Bioaxagropole dell'Icim-Istituto per il commercio e investimento italo maghrebino. Nato a Torino, il progetto Bioaxagropole è dedicato allo sviluppo eco sostenibile dei Paesi africani. E' finanziato da diversi fondi di investimento privati e beneficia di contributi pubblici già stanziati per lo sviluppo di aree rurali disagiate. Prevede l'installazione di innovativi parchi agro-industriali integrati in aree predesertiche del continente africano.

Sceso il debito degli enti locali in Piemonte ma resta il secondo più alto di tutta l'Italia


E' sceso sotto i 12 miliardi il debito consolidato delle Amministrazioni locali del Piemonte (Regione, Comuni, Province, Città metropolitana e gli altri Enti pubblici); ma resta il secondo più alto in Italia e il primo se rapportato alla popolazione. Questa la situazione al 31 dicembre 2017, come emerge dall'analisi dei dati appena pubblicati dalla Banca d'Italia.
La notizia è riportata dal Corriere Torino, l'edizione locale del Corriere della Sera guidata da Umberto La Rocca, nella pagina di Economia di oggi, 10 marzo.
Nella rubrica che ha come occhiello “numeri” si legge, fra l'altro, che “Alla fine dell'anno appena passato, il debito consolidato delle Amministrazioni locali del Piemonte è risultato di 11,789 miliardi, a fronte dei 12,630 miliardi del 31 dicembre 2016. Il calo è di 841 milioni e del 6,66%, tasso esattamente doppio alla media nazionale del 3,3%; infatti, l'indebitamento di tutte le Amministrazioni locali dell'Italia è sceso a 86.877 miliardi, tre miliardi in meno rispetto alla fine del2016”.
Come precisa il Corriere Torino, in termini assoluti, il debito consolidato delle Amministrazioni locali del Piemonte è inferiore unicamente ai 14,704 miliardi del Lazio. “Però, se si tiene conto della rispettiva popolazione (5,908 milioni il Lazio, 4,375 milioni il Piemonte) si scopre che il debito pro capite piemontese – 2.694,26 euro per residente, dal neonato all'ultracentenario – è più elevato anche di quello laziale, che è di 2.488,83 euro”. La media nazionale è di 1.436,1 euro, quella della Lombardia di 1.058,87 euro, che corrisponde a un totale di 10,631 miliardi.
Nell'anno appena passato, le Amministrazioni locali piemontesi hanno dunque ridotto ulteriormente il loro indebitamento consolidato, che a fine 2012 ammontava a 15,636 miliardi; ma i prestiti contratti in passato pesano ancora molto.
Nel rapporto della Banca d'Italia, dal quale sono stati tratti i dati pubblicati dal Corriere torinese, si trova che le Amministrazioni locali del Piemonte sono quelle che presentano anche il valore di mercato più negativo per le operazioni in derivati finanziari con banche operanti nel nostro Paese: 427 milioni, addirittura il 36,5% dei 1.168 milioni di tutte le Amministrazioni locali nazionali.
A livello nazionale, dell'indebitamento delle Amministrazioni locali le 20 Regioni insieme sono responsabili per 31,036 miliardi, le Province e le Città metropolitane per 7,320 miliardi, i Comuni per 38,440 miliardi e gli altri enti locali per 9,081 miliardi.
Il debito consolidato delle Amministrazioni locali al 31 dicembre 2017, in Liguria ammontava a 2,322 miliardi (1.490,5 euro pro capite) e in Valle d'Aosta a 227 milioni (1.797,3 euro a testa).

Aldo Reschigna assessore al Bilancio Regione Piemonte

Dalle Fondazioni bancarie del Piemonte oltre 263 milioni per le attività nel 2018


“Oltre 263 milioni di euro. E' la somma che le dodici Fondazioni di origine bancaria del Piemonte hanno deciso di mettere a disposizione, quest'anno, per il finanziamento della loro attività istituzionale, diretta e indiretta, a beneficio delle rispettive comunità di riferimento”. Lo si legge sul sito dell'Associazione delle fondazioni di origine bancaria (Fob) del Piemonte, con l'aggiunta che “La cifra è certamente rilevante, anche in considerazione del fatto che per la massima parte è destinata al Piemonte. Soltanto la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT, infatti, hanno territori di pertinenza diversi dalla regione in cui hanno sede: la Liguria e la Campania per la Compagnia di San Paolo, la V alle d'Aosta per la Fondazione CRT”.
I principali settori in cui interverranno le Fondazioni di origine bancaria del Piemonte sono quelli dell'Educazione, istruzione e formazione; Volontariato, filantropia e beneficenza; Arte, beni e attività culturali; Sviluppo locale, Salute pubblica; Ricerca scientifica e tecnologica; nonché, per alcune Fondazioni, Sport dilettantistico.
“Con le risorse, derivanti dalla gestione del patrimonio, le Fondazioni finanzieranno iniziative non profit attuate in proprio o proposte e gestite da altri soggetti, quali organizzazioni di volontariato, Amministrazioni locali ed enti pubblici, Università e scuole, Asl, Ospedali, Musei, cooperative sociali, parrocchie, confraternite” riferisce l'Associazione presieduta da Giovanni Quaglia, al vertice anche della Fondazione Crt.
Come stabilito normativamente, ogni Fondazione di origine bancaria ha predisposto, per la propria attività istituzionale di quest'anno, il Documento Programmatico Previsionale (Dpp), che indica i settori d'intervento, le modalità operative, gli obiettivi e, fra l'altro, l'articolazione delle disponibilità finanziarie, somme che, nel corso dell'esercizio, se necessario o opportuno, potrebbero essere incrementate, come è già successo in passato.
“Non è da escludere, perciò, che il consuntivo degli stanziamenti deliberati quest'anno possa risultare superiore al totale emerso dalla somma delle cifre scritte nel Dpp 2018 di ognuna delle dodici Fondazioni di origine bancaria del Piemonte” si legge ancora sul sito dell'Associazione, la quale precisa che “Naturalmente, sono le tre Fondazioni piemontesi con il patrimonio più consistente a presentare le maggiori disponibilità per l'attività istituzionale. La Compagnia di San Paolo ha previsto di stanziare 157,35 milioni di euro nel corso del 2018, la Fondazione CRT 60 milioni e La Fondazione CRC (Cuneo), 25,26 milioni”.
I restanti 21 milioni circa rappresentano il totale delle risorse destinate al finanziamento delle attività istituzionali delle Fondazioni di Biella, Tortona, Asti, Alessandria, Vercelli, Saluzzo, Fossano, Bra, Savigliano.
Giovanni Quaglia al Dumse da Fé riceve un suo ritratto artistico firmato da Benny

Borsa: tre torinesi nella top ten dei rialzi M&C (Carlo De Benedetti) salita del 31%


Tre quotate torinesi nella top ten dei rialzi di Piazza Affari, al termine della seduta di oggi, 9 marzo; con due di loro sul podio. L'azione M&C ha avuto un incremento del 31,06% rispetto a ieri, chiudendo a 0,154 euro. Nessun altro titolo della Borsa di Milano ha guadagnato di più. E al terzo posto si è piazzata l'azione di Prima industrie, facendo segnare l'aumento del 6,83% del suo prezzo, risalito a 39,10 euro. Nona classificata, poi, l'azione Bim-Banca Intermobiliare, il cui ultimo prezzo è stato di 0,592 euro, superiore del 4,96% al precedente.
La straordinaria impennata di M&C, holding di partecipazioni di cui la società Per di Carlo De Benedetti possiede il 54,256% del capitale, è conseguente alla comunicazione che la controllata tedesca Treofan Holdings ha ceduto l'intero capitale di Trespaphan Messico e di Treofan America a Ccl Industries per 200 milioni di dollari e riceverà altri 51 milioni di dollari come riconoscimento dell'investimento di una nuova linea di produzione.
“L'operazione costituisce un'eccellente opportunità per creare valore per il gruppo M&C – ha commentato la società torinese guidata da Giovanni Canetta Roeder, neo presidente e amministratore delegato – e permetterà allo stesso tempo di ripagare l'indebitamento di Treofan e di focalizzarsi sulla riorganizzazione, il rafforzamento e lo sviluppo del suo business”.
Tra le dieci quotate che invece hanno fatto segnare i maggiori ribassi della giornata si trova Visibilia Editore, presieduta dalla cuneese Daniela Garnero Santanché, che la controlla con il 58,21% attraverso la Visibilia Editore Holding.
Ultima segnalazione: la Erg ha ancora migliorato il suo record storico, sfiorando i 19 euro per azione (per la precisione, le compravendite sono terminate con il prezzo di 18,94 euro).

Carlo De Benedetti

News dalle "Fob" piemontesi


FONDAZIONE CRT: UN MILIONE A 93 COMUNI PER LA PROTEZIONE CIVILE
Un milione di euro per le attività della Protezione civile e la salvaguardia del territorio: è la somma stanziata dalla Fondazione Crt a favore di 93 Comuni (con meno di 3.000 abitanti) del Piemonte e della Valle d'Aosta. Sale così a 4,2 milioni il valore totale dei 440 contributi erogati finora dalla Fondazione torinese in seguito al bando “Protezione civile piccoli comuni”, lanciato nel 2011. Tutti i 93 progetti finanziati quest'anno sono cantierabili nel brevissimo termine e l'85% dei precedenti è già concluso.
Degli stanziamenti 2018 della Fondazione Crt per la Protezione civile e la salvaguardia del territorio 23 riguardano piccoli Comuni della provincia di Alessandria (per complessivi 218.900 euro), 3 la Valle d'Aosta (30.000 euro), 13 la provincia di Asti (145.000 euro), 6 quella di Biella (73.000 euro), 23 quella di Cuneo (272.000 euro), 12 quella di Torino (118.000 euro), 6 quella di Verbania (71.000 euro) e, infine, 7 quella di Vercelli (61.000 euro). Totale: 988.900 euro.
“Con il Progetto Protezione civile piccoli Comuni, la Fondazione Crt – ha detto il suo presidente, Giovanni Quaglia – non intende certo sostituirsi all'ente pubblico, ma, nell'ottica di una continua sinergia con le istituzioni locali, offrire alle stesse, spesso dotate di risorse scarse o non utilizzabili, l'opportunità di dare risposte tempestive alle varie criticità, anche coinvolgendo le risorse del volontariato della comunità”. Fra l'altro, come ha aggiunto Massimo Lapucci, il Segretario generale, saranno attivate borse-lavoro “per favorire l'impiego dei giovani o delle persone in condizioni di disagio socio-economico”.
Assessore della Regione Piemonte alla Protezione civile è Alberto Valmaggia.
L'assessore regionale Alberto Valmaggia

COMPAGNIA DI SAN PAOLO: MARZIA SICA RESPONSABILE POLITICHE SOCIALI
La Compagnia di San Paolo ha una nuova responsabile dell'area Politiche sociali, quella dotata della maggiore quantità di risorse destinate al finanziamento delle attività istituzionali nel settore (per il 2018 sono stati previsti 52 milioni di euro, oltre ai 16,8 milioni di crediti di imposta finalizzati al Fondo nazionale povertà educativa).
La nuova responsabile delle Politiche sociali della Compagnia di San Paolo, da pochi giorni, è Marzia Sica, che ha ricevuto il testimone da Antonella Ricci, andata in pensione. Marzia Sica lavora nella Fondazione torinese di corso Vittorio Emanuele II dal 1998. Si è occupata soprattutto degli interventi di cooperazione internazionale, educazione alla cittadinanza globale, sostegno e promozione delle “nuove generazioni”. Da tempo era vice di Antonella Ricci, contribuendo all'attività di un team molto preparato, propositivo e coeso.
Marzia Sica, neo responsabile Politiche sociale CSP

FONDAZIONE CR VERCELLI: NEL 2017 EROGATI ALTRI TRE MILIONI
La Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, presieduta da Fernando Lombardi (Segretario generale è Roberto Cerreia Voglio) nel 2017 ha erogato circa tre milioni di euro, a sostegno di iniziative a beneficio delle comunità del Vercellese e della Valsesia nei settori del welfare, delle attività culturali e artistiche, dell'istruzione e della formazione, della sanità pubblica e dell'Università.
Con quelli dell'anno scorso sono diventati 47 i milioni di euro erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli nei suoi 25 anni di operatività, durante i quali il suo patrimonio è salito da 50 a 120 milioni, tanti da generare, nel passato esercizio, ricavi per 5 milioni, nonostante i tassi vicini allo zero.
Queste cifre sono state comunicate dal presidente Fernando Lombardi in occasione dell'inaugurazione della nuova sala convegni della Fondazione vercellese, realizzata con tecnologie d'avanguardia e con la volontà di dotare l'Ente di un salone in grado di accogliere (70 posti), l'assemblea dei soci e disponibile a ospitare, a titolo gratuito, iniziative di associazioni locali, oltre che per rendere più funzionali gli uffici.
Il primo evento nella nuova sala convegni, all'inizio di marzo, è stata la presentazione del libro “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”, scritto dal musicista vercellese Angelo Gilardino. La presentazione è stata accompagnata da musiche di Castelnuovo-Tedesco proposte dal chitarrista Alberto Mesirca e dal tenore Leonardo De Lisi.
Fernando Lombardi, presidente Fondazione Cr Vercelli

L'Orso ha "morso" Gedi Gruppo Editoriale l'azione a 0,54 euro, nuovo minimo storico


L'Orso morde Gedi Gruppo Editoriale. L'azione della società controllata dai fratelli De Benedetti e partecipata dall'Exor degli Agnelli-Elkann-Nasi, oggi, 8 marzo, ha fatto segnare il suo nuovo minimo storico. L'ultimo prezzo è stato di 0,54 euro, ancora inferiore dello 0,18% a ieri. Mai era scesa così in basso. Esattamente dodici mesi fa, il titolo Gedi Gruppo Editoriale quotava poco meno di 0,8 euro (0,7985 per la precisione).
Il valore riconosciuto da Piazza Affari alla società che ha Marco De Benedetti come presidente e Monica Mondardini come amministratore delegato, è sceso sotto i 275 milioni di euro.
A Gedi Gruppo Editoriale fanno capo la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX, 13 giornali locali, il settimanale L'Espresso, più testate minori; oltre che la Manzoni (raccolta pubblicità) e tre emittenti: Radio Deejay, Radio Capital e m2o.
Al contrario, la Borsa odierna ha visto ancora un gran Toro su Erg. L'azione della società genovese della famiglia Garrone-Mondini ha chiuso la seduta a 18,24 euro, il valore più alto di sempre e superiore del 6,29% a quello di ieri.

Marco De Benedetti

Cambiamenti nelle banche e dintorni


Movimenti e indiscrezioni nel sistema delle banche (e dintorni) del Nord Ovest. E' ufficiale che, a breve, Giorgio Girelli lascerà la presidenza della Bim-Banca Intermobiliare. L'abbandono dell'incarico avverrà subito dopo il closing, cioè il completamento definitivo dell'acquisizione della Banca torinese da parte del fondo Investor, previsto nelle prossime settimane. L'annuncio, che ha sorpreso e anche destato quale polemica, è stato dato della stessa Bim, da tempo in condizioni travagliate.
Ancora più clamore ha suscitato, in Piemonte, la notizia pubblicata dal Messaggero, il quotidiano romano, secondo il quale “all'assemblea del 28 aprile, Beppe Ghisolfi lascerà la presidenza della Cassa di Risparmio di Fossano, dopo 21 anni e 41 di presenza nell'istituto cuneese”.
Al suo posto – ha riportato il Messaggero – arriverà Antonio Miglio, che fino a due anni fa guidava la Fondazione Cr Fossano, socio della banca di cui Bper ha il 23,09%”.
Antonio Miglio, nato a Fossano nel 1951, geometra e agronomo (si è laureato a Torino), è già stato consigliere di amministrazione della Cassa di Risparmio di Fossano dal 1988 al 1994, quando ha assunto la presidenza dell'omonima Fondazione, terminata nell'aprile 2016. Attualmente è consigliere di amministrazione della torinese Ream Sgr con la delega allo sviluppo, presidente de “Le Terre dei Savoia”, dove è subentrato a Giovanni Quaglia, oltre che dell'associazione Insieme. Ha ricoperto diversi incarichi apicali in Acri, dove è stato uno dei principali collaboratori di Giuseppe Guzzetti, con il quale, però, non ha condiviso la firma del Protocollo sottoscritto con il Mef, dato che impone la perdita del controllo delle banche conferitarie.
Sempre il Messaggero, nello stesso articolo, aggiunge che Beppe Ghisolfi, fra l'altro autore del libro “Banchieri” appena uscito, dovrebbe diventare vice presidente della Cassa di Risparmio di Bra, interamente posseduta da Bper.
Acque in movimento anche a Genova. Sotto la Lanterna si sente dire che i rapporti tra i Malacalza, azionisti di riferimento di Banca Carige e Paolo Fiorentino, amministratore delegato dell'antico istituto genovese, siano diventati ancora più complicati dopo che il finanziere Mincione ha acquisito una partecipazione superiore al 5%, abbia rivendicato un posto in Consiglio di amministrazione e manifestato la volontà di chiedere un'assemblea straordinaria per l'elezione di un nuovo Consiglio. Tra l'altro, Vittorio Malacalza, che ha sempre vinto le sue sfide economiche, mal sopporta i continui risultati negativi della Banca sulla quale ha investito oltre 260 milioni di euro.
Nei palazzi della “Superba” intorno a Piazza De Ferrari, inoltre, subito dopo l'esito delle elezioni ha incominciato a circolare la voce che alcuni protagonisti della politica locale starebbero studiando come far sloggiare Paolo Momigliano dalla presidenza della Fondazione Carige, che figura tra quelle destinate a una fusione (con la Compagnia di San Paolo, che già la sostiene?) o alla liquidazione.
A proposito di fondazioni di origine bancaria, dovrebbe ammontare a circa 7,5 milioni il dividendo che la Fondazione Crc (Cuneo) riceverà da Ubi Banca, della quale è il maggior azionista singolo avendone il 5,91% del capitale. Il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca, infatti, ha deliberato di proporre un dividendo di 0,11 euro per azione, per un totale di 125,5 milioni.


Antonio Miglio (a sinistra), Giuseppe Guzzetti e Beppe Ghisolfi

Più imprese "rosa" nel 2017 in Liguria diminuite in Piemonte e Valle d'Aosta


L'otto marzo ha portato anche notizie non positive per le donne del Piemonte e della Valle d'Aosta. In queste due regioni, infatti, nel 2017 il numero delle imprese femminili è diminuito rispetto all'anno precedente, mentre nell'Italia intera è aumentato. Al 31 dicembre scorso, le imprese attive che fanno capo a donne sono risultate 95.578 (370 in meno rispetto alla stessa data del 2016) e in Valle d'Aosta 2.907 (-45); in tutto il Paese 1.331.367, quindi 9.505 in più.
Il numero delle imprese femminili censite da Unioncamere, l'Unione nazionale delle Camere di commercio è cresciuto anche in Liguria, dove sono diventate 36.036, con un incremento di 126 rispetto alla fine del 2016.
In tutte le tre regioni del Nord Ovest, comunque, la quota rosa sul totale delle imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio al 31 dicembre 2017 è superiore a quella media italiana, pari al 21,86%. Infatti, la Valle d'Aosta presenta un tasso del 22,24%, più alto anche di quelli del Piemonte (22,38%) e della Liguria (22,11%).
In particolare, per quanto riguarda, il Piemonte tutte le sue province presentano quote rosa superiori alla media nazionale, tranne Biella, che evidenzia il 20,6%. Inferiore invece alla media regionale è il 22,1% della provincia di Torino. In Piemonte è la provincia di Alessandria, con il 23,3%, a evidenziare la più alta “femminilizzazione” delle sue imprese.

Riccarda Giordano, presidente Aidda Liguria

Erg e Iren: utile netto aumentato del 32%


Nuove buone notizie da Erg e Iren. Entrambe le società hanno chiuso molto positivamente il bilancio 2017 e anticipano che anche l'esercizio in corso prospetta buoni risultati.
Erg ha comunicato che l'anno scorso ha registrato ricavi per 1,056 miliardi (1,025 nel 2016), ha avuto un margine operativo lordo di 472 milioni (+4%) e un utile netto di gruppo di 142 milioni, il 32% in più rispetto ai 107 milioni dell'esercizio precedente. All'assemblea, pertanto, il consiglio presieduto da Edoardo Garrone proporrà la distribuzione di un dividendo di 1,15 euro per azione (40 centesimi come straordinario), per un totale di circa 170 milioni.
Per il 2018 prevede un ulteriore aumento del mol a 475 milioni, investimenti per un centinaio e un indebitamento netto contenuto su 1,260 miliardi (al 31 dicembre scorso era di 1,233 miliardi, inferiore di 325 milioni rispetto alla stessa data del 2016).
Iren. I ricavi 2017 sono ammontati a 3,697 miliardi (+12,6%), il mol a 820 milioni (+0,7%) e l'utile netto a 237,7 milioni, il 32,2% in più rispetto ai 179,8 milioni dell'esercizio 2016. L'indebitamento netto del gruppo presieduto da Paolo Peveraro e guidato da Massimiliano Bianco è calato di 85 milioni a 2,372 miliardi. In seguito a questi risultati, verrà proposto un dividendo di 0,07 euro, superiore del 12% al precedente.
Il gruppo Iren, che nel 2017 ha fatto 158 assunzioni portando a 6.280 il numero dei suoi dipendenti, è destinato a vedere diminuire un po' la quota dei Comuni di Torino e di Genova, che hanno deciso di vendere parte delle azioni finora in portafoglio alla società paritetica che scomparirà.

Massimiliano Bianco, amministratore delegato Iren

I giochi hanno reso allo Stato 14 miliardi Con il canone Rai incassati 1.921 milioni


Quattordici miliardi. E' la somma entrata nelle casse dello Stato, l'anno scorso, grazie alla tassazione sui giochi. Slot machines, gratta e vinci, lotterie e gli altri strumenti per le scommesse e la sfida alla fortuna continuano a rovinare un sacco di gente, a rendere centinaia di migliaia, addirittura milioni di persone dipendenti da questo vizio, che diventa una vera e propria malattia (ludopatia); ma, nello stesso tempo, continuano ad essere un fiume copioso di denaro per l'erario.
E' vero che nel 2017 il gettito derivante dai giochi si è ridotto di 367 milioni rispetto al 2016 (-2,6%); ma il calo è ben poca cosa rispetto a quanto sarebbe necessario e opportuno e anche rispetto alle numerose promesse di misure finalizzate al contenimento di questa piaga sociale dagli effetti devastanti, come riconosciuto anche dagli amministratori pubblici, centrali e locali.
A fornire l'ultimo dato sugli incassi derivati dai giochi (per la precisione 13,998 miliardi) è stato il ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), il quale ha riferito, fra l'altro, che è invece diminuito del 9% a 1,921 miliardi il gettito generato dal canone Rai. La diminuzione di 191 milioni rispetto al 2016, è dovuta alla decisione di abbassare l'importo del canone da 100 a 90 euro.

Monica Maggioni, presidente Rai

Doppio dividendo agli azionisti Diasorin gruppo che si rivela una "miniera d'oro"


Una miniera d'oro. Ecco cos'è Diasorin per i suoi azionisti, a partire dalla famiglia Denegri ( poco meno del 45% del capitale) e da Carlo Rosa (8,5%), che ne è anche l'amministratore delegato. Quest'anno i soci della Diasorin si divideranno, fra tutti, un monte dividendi pari a 146,8 milioni di euro: 47,1 milioni li riceveranno il 21 maggio e 99,7 milioni il 31 dicembre. A maggio avranno 0,85 euro per azione, a fine anno 1,80 euro. Quest'ultimo è un dividendo straordinario, a conferma dell'ottimo andamento del gruppo vercellese di Saluggia, leader mondiale nel mercato della diagnostica in vitro.
La proposta del doppio dividendo che il Consiglio di amministrazione presieduto da Gustavo Denegri porterà all'approvazione dell'assemblea di fine aprile, trova una spiegazione nei risultati 2017 della Diasorin: fatturato di 637,5 milioni (+12% rispetto al 2016), margine operativo lordo di 237,9 milioni (+9,5%) e utile netto di 139,3 milioni (+24,2%), pari al 21,9% del fatturato (una redditività invidiabile).
Non solo: al 31 dicembre scorso, la posizione finanziaria netta di Diasorin è risultata positiva per 149,3 milioni, cifra più che doppia rispetto ai 71,2 milioni di 12 mesi prima e tale da consentire ulteriori acquisizioni e investimenti senza problemi.
Attualmente, è di circa 3,950 miliardi il valore attribuito dalla Borsa a Diasorin, la cui azione oggi, 7 marzo, ha chiuso a 70,60 euro.
Gustavo Denegri, presidente
Carlo Rosa, amministratore delegato





Il Fisco sempre più ricco con le imposte sui redditi dei pensionati e dipendenti


Fisco inesorabile e irrefrenabile nei confronti dei pensionati e dei lavoratori dipendenti, due categorie che non possono sfuggire alle sue grinfie. Tanto che l'incremento del loro gettito è sempre il maggiore, come confermano costantemente i dati del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Nel 2017, infatti, il gettito derivante dall'Irpef è aumentato dell'1,9%, mentre è cresciuto dello 0,2% il totale delle imposte dirette (245,887 miliardi), percentuale inferiore a quella relativa alle tasse su pensioni e buste paga dei dipendenti anche se sale all'1,5% se non si tiene conto della voluntary disclosure, cioè delle entrate conseguenti all'emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute dagli italiani all'estero.
E anche in gennaio la tendenza è rimasta la stessa: le imposte dirette (principalmente Irpef e Ires, la tassa sui redditi delle società) sono aumentate del 2% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, risultando pari a 24,930 miliardi, mentre le indirette (Iva in testa) sono diminuite di 76 milioni a 10,662 miliardi. Comunque, il totale delle entrate tributarie di gennaio è stato di 35,592 miliardi, con un incremento dell'1,2% sul gennaio 2017.
Nell'intero anno passato, le entrate erariali tributarie sono ammontate a 455,717 miliardi, 4,636 miliardi in più rispetto al 2016 (+1%), quando la voluntary disclosure ha portato nelle casse dello
Stato 4,078 miliardi, contro i 956 milioni del 2017. Escludendo questa specifica fonte, le entrate tributarie del 2017 sono cresciute di 7,758 miliardi e dell'1,7% rispetto all'anno precedente.
In particolare, le imposte indirette 2017 sono state pari a 209,830 miliardi, superiori di 4,043 e del 2% al 2016. Risultato dovuto soprattutto all'Iva, il cui gettito è aumentato di 5,259 miliardi e del 4,2% rispetto all'anno precedente.
Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze

Super Borgosesia in Piazza Affari campione dei rialzi della giornata


Super Borgosesia a Piazza Affari, oggi 6 marzo. L'azione di risparmio della piccola società biellese ha chiuso la seduta borsistica a 1,10 euro, con un incremento del 34,97%, che è stato il più alto in assoluto. E l'azione ordinaria ha avuto come ultimo prezzo 0,76 euro, superiore dell'8,57% al precedente e il quarto maggiore dell'intero listino.
Per Borgosesia è il nuovo record. Esattamente un anno fa, l'azione ordinaria quotava 0,2405 euro e bisogna risalire al marzo di tre anni fa per trovare un valore superiore a quello odierno.
Il boom della Borgosesia, la cui sede legale e direzione generale è tornata a Biella, non a caso arriva dopo che, il 28 febbraio, è diventata efficace la delibera di revoca della liquidazione ed è entrato in carica il nuovo consiglio di amministrazione, presieduto da Mauro Girardi, commercialista nel capoluogo della provincia tessile.
Mauro Girardi è anche il presidente e l'azionista di riferimento del gruppo Cdr Advance Capital, la cui holding è a sua volta quotata alla Borsa di Milano. E al gruppo Cdr Advance Capital fa capo il 52,486% del capitale della Borgosesia, posseduto attraverso la srl Dama.
Fondata nel 1873, la Borgosesia, holding di partecipazioni e in fase di trasformazione, è valutata dal mercato 10,1 milioni di euro.
Mauro Girardi, presidente Borgosesia 

Potpourri


STARTUP: NEL NORD OVEST CRESCITA LENTA
Le startup sono un nuovo indicatore di spirito d'iniziativa imprenditoriale e di innovazione. Per questo la loro anagrafe viene seguita con particolare attenzione. Il monitoraggio è costante. E l'ultima rilevazione, relativa al Nord Ovest, è leggermente positiva per la Liguria e la Valle d'Aosta, negativa per il Piemonte.
Al 5 marzo, infatti, le startup attive sono risultate 471 in Piemonte (una in meno rispetto al 5 febbraio, sempre di quest'anno), 162 in Liguria (tre in più) e 18 in Valle d'Aosta (una in più). Totale del Nord Ovest 651, solo tre in più (+0,46%) mentre la è stata del 2,12% la crescita dell'intera Italia, dove le startup sono diventate 8.711 a fronte delle 8.530 di trenta giorni prima.
La situazione diventa ancora più significativa se si considera che nella graduatoria nazionale per numero di startup al 5 marzo 2018, il Piemonte figura soltanto al sesto posto e la Liguria al quindicesimo.
La Liguria è preceduta anche da Sardegna, Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo; il Piemonte da Campania (639 startup), Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e, naturalmente, Lombardia (2.086).


FONDAZIONI BANCARIE, VIGILIA DI RISTRUTTURAZIONE
Nel mondo delle fondazioni di origine bancaria (Fob) circola la voce che una decina delle 88 Fob attualmente operative non sia più in grado di restare autonoma, non disponendo più le risorse finanziarie necessarie per svolgere adeguatamente la propria attività istituzionale. I problemi sono rappresentati da costi di gestione superiori alle spese per le erogazioni, patrimoni ormai ridotti al lumicino e, per alcune, la continuità di esercizi chiusi in rosso.
Il protocollo Acri-Mef, redatto dall'Associazione delle Fob e il ministero dell'Economia e delle Finanze, prevede la possibilità di collaborazioni molto strette tra gli enti più deboli e quelli forti, nonché fusioni. L'alternativa è la liquidazione. Discussioni sono in corso, anche in Piemonte e in Liguria. Il ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), autorità di vigilanza delle Fondazioni di origine bancaria, sta seguendo i casi con molta attenzione, pronto a intervenire se i tempi si rivelassero troppo lunghi.
Dopo quello bancario, il sistema nazionale delle Fondazioni di origine bancaria si appresta a una profonda ristrutturazione.
Giuseppe Guzzetti, presidente Acri

PLATERO DAL SOLE ALLA STAMPA
Ritorno alle origini. Il giornalista Mario Platero, “storico” corrispondente del Sole 24 Ore da New York – lo è stato per 29 anni – dal primo giorno di marzo ha ripreso a collaborare con La Stampa, il quotidiano con il quale aveva incominciato le sue corrispondenze dall'America nel 1978, l'anno prima di passare al giornale milanese della Confindustria.
Per Mario Platero, classe 1954, tre figli, autore anche di interviste a presidenti degli Stati Uniti, è un po' un ritorno a casa. Annunciando il suo ritorno alla Stampa, infatti, Mario Platero ha ricordato di essere cresciuto a Torino, lasciata poi per la grande Mela.
Mario Platero

A TORINO UNA SEDE DELLA DIGITAL MAGICS
“Abbiamo intenzione di aprire nuove sedi in altre città d'Italia, tra cui Torino; anche perchè abbiamo capito che stare sui territori vuol dire intercettare l'innovazione dove nasce”. L'anticipazione è del torinese Marco Gay, azionista (con il 4,4%) e amministratore delegato di Digital Magics, incubatore e acceleratore di startup. Digital Magics, che opera dal 2008 ed è quotata in Borsa nel segmento Aim dal 2013, in Italia ha già sedi a Milano, Napoli, Palermo, Roma, Padova e Bari.
Nei programmi 2018 Digital Magics prevede nuovi investimenti per 3,5 milioni di euro (+35% rispetto al 2017), finalizzati all'acquisizione di partecipazioni in altre 10-15 startup. Attualmente, la società, che ha come maggiori azionisti il proprio team con il 30% del capitale e la Tip del finanziere Tamburi si presenta con un portafoglio di una settantina fra startup e piccole imprese innovative.
Marco Gay, amministratore delegato Digital Magics

ZAMPINI HA RIPRESO IL TIMONE DI ANSALDO ENERGIA
A volte ritornano (meno male), anche quelli che non sono mai andati via. E' il caso di Giuseppe Zampini, richiamato alla guida operativa di Ansaldo Energia, il colosso genovese delle super turbine, leader mondiale nel settore e dotato di 4.400 dipendenti. Dall'ultimo giorno di febbraio Giuseppe Zampini è di nuovo amministratore delegato di Ansaldo Energia, incarico già svolto per oltre sedici anni e lasciato, un anno fa, per assumere quello di presidente.
Cassa Depositi e Prestiti, azionista di maggioranza di Ansaldo Energia, ci ha ripensato. Ha ridato il timone a Giuseppe Zampini, bellunese di nascita (1946), ma genovese a tutti gli effetti, laureato in Ingegneria nucleare all'Università di Pisa; mentre ha affidato la presidenza a Guido Rivolta, amministratore delegato di Cdp Equity, che possiede il 60% di Ansaldo Energia.
Giuseppe Zampini, n.1 Ansaldo Energia

LA DOPPIETTA DI PALENZONA
Fabrizio Palenzona, piemontese di Novi Ligure, dove è nato il primo giorno di settembre del 1953, ha fatto una doppietta: nell'arco di pochi giorni, è diventato presidente sia della Conftrasporto (confederazione delle associazioni delle imprese di trasporti e logistica di Confcommercio) sia della milanese Prelios, l'ex Pirelli Real Estate. Prelios, quotata in Borsa, dalla quale è però destinata a uscire in seguito all'Opa lanciata dalla Lavaredo, già in possesso dell'86,3% delle azioni, è uno dei principali gruppi europei nell'alternative asset management.
Laurea in Giurisprudenza all'Università di Pavia, una lunga e intensa attività nel sistema economico-finanziario italiano (fra l'altro è stato vice presidente di Unicredit fino all'anno scorso, presidente di Adr-Aeroporti di Roma, Gemina, Aviva, Impregilo, consigliere di amministrazione di Mediobanca) Fabrizio Palenzona aggiunge i nuovi incarichi a quelli di presidente di Aiscat, Assaeroporti, consigliere di amministrazione dell'Università del Piemonte Orientale. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2004 dal presidente Azeglio Ciampi, dal 1985 al 1995 è stato sindaco di Tortona e dal 1995 al 2004 presidente della Provincia di Alessandria.
Fabrizio Palenzona

Piazza Affari: Cairo Communication e Gedi fanno segnare il minimo degli ultimi anni


Record storici per tre quotate del Nord Ovest, nella seduta borsistica di oggi, 5 marzo: due società hanno visto le loro azioni toccare il punto più basso, l'altra, invece, la vetta mai raggiunta prima. L'ultimo caso è quello della Erg, il cui titolo ha sfondato quota 17 euro ed è arrivato a 17,04 euro, suo nuovo massimo, grazie all'ulteriore incremento del 2,9% del suo prezzo.
Al contrario, a far registrare i loro nuovi minimi sono state Cairo Communication e Gedi Gruppo Editoriale, società operanti nello stesso settore. L'ultimo prezzo dell'azione Cairo Communication è stato di 3,205 euro, inferiore del 2,73% al precedente e il più basso dal giugno 2013; mentre l'azione Gedi Gruppo Editoriale ha chiuso a 0,55 euro (-3,51% rispetto a venerdì), il minimo degli ultimi cinque anni almeno.
Proprio oggi, il Consiglio di amministrazione della Gedi Gruppo Editoriale, presieduta da Marco De Benedetti, ha approvato il bilancio 2017, che evidenzia un aumento del fatturato (633,7 milioni, l'8,2% in più rispetto all'esercizio 2016) e del margine operativo lordo (53,2 milioni a fronte dei 43,7 del 2016); ma una perdita netta di 123,3 milioni mentre l'anno prima era terminato con un utile netto di 10,4 milioni.
Il profondo rosso del 2017, che sarà coperto attingendo alle riserve patrimoniali, è conseguente alla definizione di un contenzioso fiscale che comporta un esborso di 175,3 milioni, 140,2 dei quali versati nel 2017 e 35,1 milioni da saldare entro il 30 giugno prossimo.
Un'ultima notizia riguardante altre due quotate del Nord Ovest. Oggi, l'azione di risparmio della Borgosesia ha chiuso a 0,815 euro, con un incremento dell'8,67% che è risultato il secondo maggiore di Piazza Affari e l'azione della Fidia a 7,74 euro, il 7,5% in più, che vale il quarto posto nella graduatoria delle top ten dei rialzi nella seduta.
Urbano Cairo

Fondazione Crt, bilancio e nuovi obiettivi illustrati dal presidente Giovanni Quaglia


Una nuova prova di quanto siano sempre più importanti le Fondazioni di origine bancaria (Fob) con un patrimonio gestito bene l'ha fornita, oggi a Torino, Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt e dell'Associazione delle Fob del Piemonte.
Nell'incontro del Dumse da Fé, con numerosi e qualificati partecipanti, Giovanni Quaglia ha ricordato che nei 25 anni di attività, la Fondazione Crt ha fatto oltre 37.000 interventi in Piemonte e Valle d'Aosta, erogando oltre 1,5 miliardi di euro, che diventano 1,7 miliardi comprendendo le risorse destinate ai fondi per il Volontariato.
Fra l'altro, ha restaurato 2.500 beni storici, artistici e architettonici e circa 500 luoghi sacri, tra i quali tutte le cattedrali delle due regioni; ha dato 5.000 borse di studio ad altrettanti giovani talenti; ha coinvolto 770.000 studenti in attività formative con il progetto Diderot, ha aiutato 1.800 persone disabili; ha acquistato 482 ambulanze donate poi alle organizzazioni assistenziali; ha comprato attrezzature destinate alla Protezione civile regionale per 19 milioni.
Tutto questo grazie alle risorse generate dal suo patrimonio, salito a 3,2-3,3 miliardi di euro, grazie alla sua prudente e avveduta amministrazione, curata esclusivamente da un ristretto e validissimo team interno (“così non si sborsa un sacco di soldi in commissioni”). Principale asset è la partecipazione in Atlantia, “che continua a dare grandi soddisfazioni”. Fondazione Crt ha una quota superiore al 5% di Atlantia, che ne fa il secondo maggior azionista dopo il gruppo Benetton. E' invece calata intorno all'1,6% la partecipazione in Unicredit.
Nel portafoglio della Fondazione Crt, adeguatamente diversificato per ridurre i rischi, spiccano anche i pacchetti azionari delle Assicurazioni Generali e di Cassa Depositi e Prestiti e di Mediobanca.
Nella sua relazione al Dumse da Fé, club torinese coordinato da Piero Gola e riconosciuto come luogo di libero confronto, di ascolto di competenze e visioni, di partecipazione alla vita della Polis, Giovanni Quaglia ha anche sottolineato le principali funzioni delle Fondazioni di origine bancaria (promuovere, incentivare e sostenere lo sviluppo economico territoriale, la cultura, l'educazione e la formazione, il welfare). Inoltre, ha detto che ritiene fondamentale che le Fondazioni diventino sempre di più “il legame tra la società civile e le istituzioni”, che devono essere affiancate e magari sollecitate, ma mai delegittimate e sostituite nei loro ruoli e compiti. Le Fob, infatti, sono soggetti sussidiari, non sostitutivi.
Giovanni Quaglia si è soffermato su un altro paio di punti, che gli stanno particolarmente a cuore: l'opportunità, per non dire la necessità, sia dell'ascolto, della condivisione, della riscoperta del valore della reciprocità, del coinvolgimento e della solidarietà; sia che Torino “faccia squadra con il resto del Piemonte, che è forte e ricco di grandi risorse, e si dia una visione internazionale”, evitando di continuare a guardare soltanto Milano.
Nato a Genola nel 1947, torinese d'adozione, Giovanni Quaglia, laureato in Lettere moderne sotto la Mole, insegnante, poi preside, revisore dei conti, giornalista pubblicista, Cavaliere di Gran Croce e medaglia d'oro di prima classe per meriti particolari nel settore della cultura, dell'arte e dell'istruzione concessa dal ministro della Pubblica istruzione, da tempo è professore di Economia e direzione delle imprese al Dipartimento di management dell'Università di Torino (segue annualmente circa 400 studenti).
Oltre che presidente della Fondazione Crt e dell'Associazione delle Fob del Piemonte e componente del comitato esecutivo dell'Acri, è presidente di Ream Sgr e di Ogr-Crt, consigliere di amministrazione di Sias (gruppo Gavio), dell'Università di Scienze Gastronomici di Pollenzo e della Fondazione.
Nella sua lunga e intensa attività, non mancano le esperienze politiche: è stato sindaco (allora il più giovane d'Italia), presidente della Provincia di Cuneo per quattro mandati (un record) e consigliere regionale. Fortemente legato al Piemonte, ha sempre resistito alle lusinghe politiche romane.

Giovanni Quaglia con Papa Francesco

Alla famiglia Agnelli-Elkann e ai suoi soci elezioni e Trump costati oltre 10 miliardi


Oltre dieci miliardi di euro. E' il prezzo pagato, in trenta giorni, dalla famiglia Agnelli-Elkann-Nasi e dai suoi soci nelle quotate del Gruppo a Piazza Affari, alla vigilia elettorale e alla novità dei dazi decisi da Donald Trump, il presidente degli Usa.
Il calcolo della perdita di valore attribuito dalla Borsa, tra il 2 febbraio e il 2 marzo, alle quotate facenti capo alla nota Famiglia torinese guidata da John Elkann è stato pubblicato, oggi 4 marzo, dal Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera diretta da Umberto La Rocca.
Il Corriere Torino ha precisato che la capitalizzazione di Fca-Fiat Chrysler Automobiles è scesa dai 28,889 del 2 febbraio ai 24,766 miliardi del 2 marzo (l'azione singola da 18,792 a 16,11 euro), Cnh Industrial è passata da 21,447 a 18,761 miliardi (l'azione da 12,180 a 10,485 euro), Ferrari da 20,129 a 18,807 miliardi (l'azione da 103,800 a 96,98 euro), Exor da 15,149 a 13,265 miliardi (l'azione da 62,860 a 55,04 euro) e la Juventus da 821,3 a 639,9 milioni (l'azione da 0,815 a 0,635 euro). Totale della perdita: 10,196 miliardi.
Nel mese considerato, hanno perso meno, in termini assoluti, gli altri maggiori gruppi “piemontesi”. In particolare, il valore riconosciuto da Piazza Affari alle cinque quotate controllate dai De Benedetti è diminuito di 217,1 milioni negli ultimi trenta giorni: per Cir è calato da 927,7 a 838,7 milioni (l'azione da 1,168 a 1,056), per Sogefi da 464 a 372 milioni (l'azione da 3,864 a 3,10 euro), per Cofide da 404,9 a 398,4 milioni (l'azione da 0,563 a 0,554 euro), per Gedi Gruppo Editoriale da 318,4 a 290 milioni (l'azione da 0,626 a 0,57 euro) e per M&C da 56,2 a 54,8 milioni (l'azione da 0,1185 a 0,1155 euro).
Maggiore di quella delle società controllate dai De Benedetti, comunque, è stata la diminuzione della capitalizzazione sia delle due controllate dalla famiglia Gavio (396 milioni) - Sias è scesa da 3,413 a 3,195 miliardi (l'azione da 15 a 14,04 euro) e Astm da 2,089 a 1,911 miliardi (l'azione da 21,10 a 19,30 euro) – sia della coppia borsistica di Urbano Cairo: da 516,2 a 442,9 milioni la Cairo Communication (da 3,840 a 3,295 l'azione) e da 602,2 a 568,8 milioni Rcs MediaGroup (da 1,154 a 1,09 euro l'azione).
Cali dei prezzi delle rispettive azioni e quindi delle relative capitalizzazioni, cali più o meno consistenti, sono stati rilevati per tutte le società quotate che fanno riferimento al Nord Ovest, con l'unica eccezione della Erg, il cui titolo è salito a 16,56 euro dai 16,39 euro del 2 febbraio.
Ecco, per ogni quotata non citata prima, il prezzo di riferimento di venerdì scorso e, tra parentesi, quello del 2 febbraio: Banca Carige 0,0083 euro (0,0085), Bim-Banca Intermobiliare 0,58 (0,616), Basicnet 3,535 (3,70), Biancamano 0,298 (0,326), Buzzi Unicem 19,885 (23,01), Centrale del Latte d'Italia 3,06 (3,48), Cover50 9,74 (9,80), Damiani 0,98 (0,99), Dea Capital 1,40 (1,446), Diasorin 66,10 (76,55), Fidia 7,20 (8,18), Intesa Sanpaolo 3,0065 (3,115), Iren 2,374 (2,578), Italgas 4,312 (4,84), Italia Independent 4,70 (4,96), Ki Group 2,40 (2,62), Orsero 8,88 (9,15), Pininfarina 2,05 (2,115), Prima Industrie 34,65 (36,84), Reply 48 (53,45), Tecnoinvestimenti 6,34 (7,08), Ubi Banca 3,845 (4,125), Visibilia 0,108 (0,12), Vittoria Assicurazioni 12,68 (13,02).
Il confronto non è possibile, invece, per Boero Bartolomeo, Borgosesia e Cdr Advance Capital.
John Elkann